Ambiente
Discarica, ancora nulla di fatto: i tecnici rilevano nuove criticità
Nuovo sopralluogo del Comitato, Trani a Capo e l'assessore Di Gregorio
Trani - venerdì 29 giugno 2018
Il giorno 14 Giugno 2018 è stato eseguito il sopralluogo in discarica da parte dei tecnici dell'I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) facente capo al Ministero dell'Ambiente. Al sopralluogo non era presente l'Amministratore Delegato Ing. Guadagnuolo ma vi era un dipendente AMIU che, unitamente all'Assessore Di Gregorio ha potuto rispondere alle numerose domande poste dai tecnici. Dalle rilevazioni sono emerse numerose criticità accertate anche dalle rilevazioni video-fotografiche e dal verbale di sopralluogo che annota lo stato dei luoghi.
Sono subito emerse numerose criticità legate sia alla presenza di rifiuti scoperti ed esposti all'ambiente, sia alle diffuse pozzanghere di percolato sulla superficie topografica del Lotto 3. Tali pozzanghere se considerate unitamente alla presenza del percolato nella vasca di fondo dello stesso lotto inducono a ritenere che nel corpo della discarica vi sia un notevole carico di percolato che esercita sul fondo un elevato carico idraulico potenzialmente in grado di lacerare la barriera di fondo e le sponde laterali. Tale situazione è, probabilmente, altrettanto grave di quella che portò al sequestro della Magistratura nel 2015 se si considera che a tutt'oggi, così come dichiarato ai tecnici ISPRA, l'emungimento avviene unicamente dal lotto 3 e non dai lotti 1 e 2.
Se è pur vero che i lotti sono idraulicamente comunicanti è anche vero che l'emungimento del percolato unicamente dal lotto 3 è certamente insufficiente ed estremamente costoso considerato che il servizio di prelievo e trattamento viene esternalizzato con un gravoso dispendio di risorse economiche che si riflettono sulle imposte locali attraverso la T.A.R.I.. E' noto, infatti, che sui di cittadini di Trani gravi una T.A.R.I. tra le più elevate d'Italia.
Le rilevazioni hanno evidenziato inoltre, che i lotti 1 e 2 non sono ancora protetti in superficie dal capping, seppur provvisorio, come prevedono gli interventi per la messa in sicurezza. Ne consegue che non essendoci una efficiente gestione delle acque meteoriche, ogni evento piovoso produce uno spropositato incremento dei quantitativi di percolato che si infiltrano e che sono drenati nel corpo della discarica. In pratica se considerassimo l'andamento meteorologico, ogni singolo evento piovoso di questi ultimi giorni avrà prodotto notevoli quantitativi di percolato con gravi ripercussioni economiche ed ecologiche.
Gli stessi tecnici dell'I.S.P.R.A., in sede di sopralluogo, hanno dichiarato che l'eventuale investimento per la realizzazione dell'impianto di percolato in sito, considerati gli esosi esborsi per la esternalizzazione del servizio di trattamento, verrebbero ammortizzati in circa sei mesi. Abbiamo, pertanto, avuto conferma di quanto da noi insistentemente asserito negli ultimi tre anni in ogni sede e che a tutt'oggi non ha avuto ancora una risposta plausibile dai gestori e dagli enti preposti.
E' inoltre, emerso che la torcia che dovrebbe bruciare il biogas evidenzia un anomalo basso valore della percentuale del gas rispetto all'ossigeno, probabilmente legato alla presenza di vapore acqueo nelle tubazioni.
Il sopralluogo ha anche fatto emergere che gli interventi connessi al completamento del Piano di Caratterizzazione risultano incompiuti, così come le operazioni per la messa in sicurezza. Ci preme ricordare che anche se da oggi la discarica di Trani fosse dichiarata ufficialmente chiusa con un atto amministrativo della Regione, ed avviata la fase trentennale di post-esercizio, i gravosi costi economici permarrebbero unitamente ai rischi ambientali e sanitari.
E' inevitabile giungere alla conclusione che la discarica di Trani costituisca una vera e propria iattura per tutti i cittadini. Vorremo che a questa pleonastica convinzione giungessero anche gli amministratori locali che sinora non hanno espresso pubblicamente alcuna considerazione in merito e che a volte mal celatamente confidano nella rischiosa riapertura.
I firmatari presenti al sopralluogo:
Antonio Procacci
Maria Grazia Cinquepalmi
Francesco Bartucci
Comitato Chiudiamo La Discarica
Sono subito emerse numerose criticità legate sia alla presenza di rifiuti scoperti ed esposti all'ambiente, sia alle diffuse pozzanghere di percolato sulla superficie topografica del Lotto 3. Tali pozzanghere se considerate unitamente alla presenza del percolato nella vasca di fondo dello stesso lotto inducono a ritenere che nel corpo della discarica vi sia un notevole carico di percolato che esercita sul fondo un elevato carico idraulico potenzialmente in grado di lacerare la barriera di fondo e le sponde laterali. Tale situazione è, probabilmente, altrettanto grave di quella che portò al sequestro della Magistratura nel 2015 se si considera che a tutt'oggi, così come dichiarato ai tecnici ISPRA, l'emungimento avviene unicamente dal lotto 3 e non dai lotti 1 e 2.
Se è pur vero che i lotti sono idraulicamente comunicanti è anche vero che l'emungimento del percolato unicamente dal lotto 3 è certamente insufficiente ed estremamente costoso considerato che il servizio di prelievo e trattamento viene esternalizzato con un gravoso dispendio di risorse economiche che si riflettono sulle imposte locali attraverso la T.A.R.I.. E' noto, infatti, che sui di cittadini di Trani gravi una T.A.R.I. tra le più elevate d'Italia.
Le rilevazioni hanno evidenziato inoltre, che i lotti 1 e 2 non sono ancora protetti in superficie dal capping, seppur provvisorio, come prevedono gli interventi per la messa in sicurezza. Ne consegue che non essendoci una efficiente gestione delle acque meteoriche, ogni evento piovoso produce uno spropositato incremento dei quantitativi di percolato che si infiltrano e che sono drenati nel corpo della discarica. In pratica se considerassimo l'andamento meteorologico, ogni singolo evento piovoso di questi ultimi giorni avrà prodotto notevoli quantitativi di percolato con gravi ripercussioni economiche ed ecologiche.
Gli stessi tecnici dell'I.S.P.R.A., in sede di sopralluogo, hanno dichiarato che l'eventuale investimento per la realizzazione dell'impianto di percolato in sito, considerati gli esosi esborsi per la esternalizzazione del servizio di trattamento, verrebbero ammortizzati in circa sei mesi. Abbiamo, pertanto, avuto conferma di quanto da noi insistentemente asserito negli ultimi tre anni in ogni sede e che a tutt'oggi non ha avuto ancora una risposta plausibile dai gestori e dagli enti preposti.
E' inoltre, emerso che la torcia che dovrebbe bruciare il biogas evidenzia un anomalo basso valore della percentuale del gas rispetto all'ossigeno, probabilmente legato alla presenza di vapore acqueo nelle tubazioni.
Il sopralluogo ha anche fatto emergere che gli interventi connessi al completamento del Piano di Caratterizzazione risultano incompiuti, così come le operazioni per la messa in sicurezza. Ci preme ricordare che anche se da oggi la discarica di Trani fosse dichiarata ufficialmente chiusa con un atto amministrativo della Regione, ed avviata la fase trentennale di post-esercizio, i gravosi costi economici permarrebbero unitamente ai rischi ambientali e sanitari.
E' inevitabile giungere alla conclusione che la discarica di Trani costituisca una vera e propria iattura per tutti i cittadini. Vorremo che a questa pleonastica convinzione giungessero anche gli amministratori locali che sinora non hanno espresso pubblicamente alcuna considerazione in merito e che a volte mal celatamente confidano nella rischiosa riapertura.
I firmatari presenti al sopralluogo:
Antonio Procacci
Maria Grazia Cinquepalmi
Francesco Bartucci
Comitato Chiudiamo La Discarica