Vita di città
Il comitato #chiudiamoladiscarica torna in piazza con un gazebo
Appuntamento oggi dalle 18.30 alle 20.30 in via San Giorgio
Trani - sabato 17 settembre 2016
0.00 Comunicato Stampa
Il comitato #ChiudiamoLaDiscarica torna in piazza per continuare a raccogliere firme sul documento che a fine ottobre sarà consegnato al sindaco Bottaro. Oggi, sabato 17 settembre, i promotori del comitato saranno in via San Giorgio dalle 18.30 alle 20.30. Altri gazebo sono stati previsti per il 24 settembre in piazza della Repubblica, il 1° ottobre in piazza Dante e l'8 ottobre in piazza S. Agostino. «Sulla chiusura definitiva della discarica non intendiamo mollare la presa", sottolinea Enzo Scaringi, presidente del comitato. "Saremo in piazza per quattro settimane consecutive per aggiungere altre firme alle oltre mille già raccolte, e per informare i cittadini sulla pericolosità della discarica, sui danni che finora ha provocato e sulla necessità che essa venga chiusa definitivamente, senza indugio e soprattutto senza possibilità che qualcuno, prima o poi, possa riaprirla. Finora l'amministrazione ha sempre sostenuto di essere favorevole alla chiusura definitiva, ma non vi è l'atto concreto, palese e incontrastabile che possa attestarlo. Al contrario, gli atti pubblici, compreso il piano di caratterizzazione, lasciano intendere tutt'altro. Finché dunque l'impianto non verrà dichiarato definitivamente chiuso la porta della riapertura resta sempre un triste e macabro futuro possibile».
Il comitato #ChiudiamoLaDiscarica nelle scorse settimane ha chiesto un incontro al presidente della Regione Michele Emiliano e al procuratore capo facente funzioni Francesco Giannella. «Al governatore -aggiunge Scaringi - chiederemo lumi sulle politiche regionali sui rifiuti e, soprattutto, che sia assunto un impegno formale e sostanziale per la chiusura definitiva della nostra dannosa discarica comunale. Non sono purtroppo rassicuranti le ultime affermazioni dell'assessore all'ambiente Regionale, il tranese Santorsola, poiché egli non parla di chiusura definitiva ma di messa in sicurezza e chiusura dei lotti utilizzati. Noi chiediamo la chiusura definitiva. Su questo la politica deve prendere un impegno senza ombre con i cittadini e concretizzarlo».
«Al procuratore Giannella, invece - prosegue il presidente del comitato - vogliamo chiedere notizie, nei limiti previsti dalla legge, riguardo l'inchiesta aperta un anno e mezzo fa. La Procura all'epoca parlò di disastro ambientale accertato, di rischio di esplosione e tanto altro. Cosa è successo in questo anno e mezzo? Sono state individuate le responsabilità? E, soprattutto, cosa è stato fatto per porre rimedio al disastro ambientale? A nostro avviso nulla e vogliamo capire se la Procura è consapevole di questo».
«Non ci fermeremo alle promesse politiche, che la storia ci ha insegnato essere variabili nel tempo», conclude Scaringi. «Non permetteremo che la nostra città subisca un ulteriore danno in termini ambientali e di salute pubblica già purtroppo consolidato. Per questo chiediamo ai cittadini che la pensano come noi di aderire al comitato, per far sentire forte la voce di chi vuole la chiusura definitiva della discarica».
Il comitato #ChiudiamoLaDiscarica nelle scorse settimane ha chiesto un incontro al presidente della Regione Michele Emiliano e al procuratore capo facente funzioni Francesco Giannella. «Al governatore -aggiunge Scaringi - chiederemo lumi sulle politiche regionali sui rifiuti e, soprattutto, che sia assunto un impegno formale e sostanziale per la chiusura definitiva della nostra dannosa discarica comunale. Non sono purtroppo rassicuranti le ultime affermazioni dell'assessore all'ambiente Regionale, il tranese Santorsola, poiché egli non parla di chiusura definitiva ma di messa in sicurezza e chiusura dei lotti utilizzati. Noi chiediamo la chiusura definitiva. Su questo la politica deve prendere un impegno senza ombre con i cittadini e concretizzarlo».
«Al procuratore Giannella, invece - prosegue il presidente del comitato - vogliamo chiedere notizie, nei limiti previsti dalla legge, riguardo l'inchiesta aperta un anno e mezzo fa. La Procura all'epoca parlò di disastro ambientale accertato, di rischio di esplosione e tanto altro. Cosa è successo in questo anno e mezzo? Sono state individuate le responsabilità? E, soprattutto, cosa è stato fatto per porre rimedio al disastro ambientale? A nostro avviso nulla e vogliamo capire se la Procura è consapevole di questo».
«Non ci fermeremo alle promesse politiche, che la storia ci ha insegnato essere variabili nel tempo», conclude Scaringi. «Non permetteremo che la nostra città subisca un ulteriore danno in termini ambientali e di salute pubblica già purtroppo consolidato. Per questo chiediamo ai cittadini che la pensano come noi di aderire al comitato, per far sentire forte la voce di chi vuole la chiusura definitiva della discarica».