Politica
Dopo elezioni: scrive Gianni Doria
«Una sinistra sciattona nell’esprimere i bisogni della gente»
Trani - mercoledì 30 maggio 2007
«Cari amici e compagni/e, Non voglio qui fare l'analisi del voto. Ma ragionare sulla nuova sconfitta subita, prevista da tempo. Sconfitta quasi scontata di una sinistra perennemente assente e chiusa nelle stanze delle segrete/rie, come dicevo nelle critiche da me avanzate tempo fa. Una sinistra sciattona nell'esprimere i bisogni della gente, priva di iniziativa e di presenza sul territorio, impegnata nelle sue beghe e a spartirsi i poteri interni.
Con quest'altra sconfitta si paga lo scotto di anni di chiusura alle politiche giovanili, agli spazi sociali sperimentati dai giovani e meno giovani. Iniziative che non hanno trovato il sostegno da parte del ceto politico della sinistra locale. Anzi, hanno incontrato spesso impedimenti ed intralci di vario genere. Atteggiamenti della sinistra che non hanno avuto interessi ad avviare politiche sociali e territoriali capaci di dare alternative di sviluppo al territorio in senso umano ed ecocompatibili. Si paga lo scotto della mancata partecipazione democratica dei cittadini/e e persino dei propri iscritti/e militanti alle scelte politiche che si avviano perdendo così pezzi consistenti della vita democratica di ogni partito e organizzazione politica.
Non si è stati capaci di costruire e sostenere a sinistra spazi di apposizione politica e sociale, di creare progetti di alternativa alle destre e perciò privi di figure e quadri all'altezza di affrontare una tornata elettorale dove le destre sono fortissime nella loro immagine e nelle loro politiche. Prima con un Avantario bruciato in precedenza dall'unica esperienza amministrativa di centrosinistra, per fortuna dimessosi dalla candidatura a metà strada, poi siamo arrivati all'ultimo istante con due egregi sconosciuti alla popolazione, con programmi dell'ultimo momento non partecipati democraticamente e non concordati. Perdenti fino all'ultimo, anche se fossimo stati uniti: è la conseguenza di una frammentazione cronica nel tempo. Insomma, siamo entrati in una crisi irreversibile! In più a sinistra stiamo in qualche modo pagando sia le scelte della partecipazione al governo nazionale sia la scelta scellerata dell'autodistruzione di un pezzo consistente della sinistra democratica, costruendo un nuovo partito di centro all'americana in nome dell'"unità" e della coesione moderata. Intanto, abbiamo assistito ad un'altra tornata elettorale amministrativa sempre più lobbistica e clientelare forte nella sua immagine, del sapersi vendere bene magari con vecchie promesse di posti di lavoro e spesso con qualche centesimo offerto per lavori prestati in campagna elettorale. Pensate, giravano un sacco di ragazzini minorenni con volantini e santini di candidati di destra e anche di sinistra che dicevano di essere stati pagati. Sezioni elettorali trasformati in dopolavoro dove i custodi sono stati ben pagati. Insomma la destra vince come vinceva la mafiosa democrazia cristiana. Infatti tanti sono gli eletti nella nuova maggioranza, eredi di quella DC. Vince la politica del voto all'amico da ringraziare per un posto barca, per una licenza o per un "caffè" e anche la politica dei 1000 amici, cani e porci candidati per completare le liste e che magari si sono ritrovati eletti senza sapere neanche in quale lista erano presenti. Oppure di una certa sinistra i cui candidati non si sono trovati neppure i voti di loro stessi!
Vincenti sono le politiche della destra sempre più preoccupata agli interessi personali di professionisti in vena di carriera, di commercianti, artigiani/imprenditori che accumulano ricchezze personali senza un ritorno alla città. Incapaci, o non ne hanno l'interesse, di valorizzare prodotti, risorse, culture, tradizioni e arte che questa da città potrebbe emergere. Politiche che non creano posti di lavoro se non a nero e sottopagato, e bene che vada, precario e senza prospettive reali per il futuro. Qui a Trani prevale la politica bigotta, a destra che a sinistra, che ha da sempre ha in progetto la fotocopia di una Rimini By Night chiassosa da "festa farina e polca" di un turismo mordi e fuggi che vede nei pub ristorantini e discopub l'apice della sottocultura, anche qui con personale a nero e sottopagato, senza un ritorno alla città se non il caos notturno.
Vince una destra che però ha buttato fuori dalla città, creando disagio alla popolazione interessata, i tradizionali mercati popolari del martedì e della domenica per rimpiazzarli con un auto parcheggio senza criteri; che ha creato scempi urbanistici e "spettacolari" antenne radioattive dentro il centro abitato ecc. Ma una certa sinistra che ahimè ragiona nella stessa maniera della destra quando crea scempi come quello della stazione. Una sinistra che non ha mai costruito mobilitazione popolare a queste brutture realizzate dalle destre, e da certi "centri/sinistri", chiudendosi nei loro buchi segreti e burocratici uscendone spesso con alcune innocue visite parlamentari solo in pariodi elettorali.
Alla sinistra rimprovero la non capacità di avviare politiche di iniziative culturali sociali, del lavoro della casa e della distribuzione del reddito, quindi di uno sviluppo dignitoso; politiche della partecipazione dei cittadini. In generale non siamo stati capaci di creare ed organizzare alternative in una città priva di cultura di spazi di luoghi e di cantieri sociali. In Una città dove anche la biblioteca comunale non trova più spazi adeguati per custodire le migliaia di volumi prestigiosi lasciati da anni nella muffa della vecchia sede. Rispetto a tutto questo e a tant'altro abbiamo gli occhi bendati. Ma ciò che chiedo alla sinistra locale oggi, dopo quest'altra mazzata elettorale, sapremo trarne una lezione?
Gianni Doria
Con quest'altra sconfitta si paga lo scotto di anni di chiusura alle politiche giovanili, agli spazi sociali sperimentati dai giovani e meno giovani. Iniziative che non hanno trovato il sostegno da parte del ceto politico della sinistra locale. Anzi, hanno incontrato spesso impedimenti ed intralci di vario genere. Atteggiamenti della sinistra che non hanno avuto interessi ad avviare politiche sociali e territoriali capaci di dare alternative di sviluppo al territorio in senso umano ed ecocompatibili. Si paga lo scotto della mancata partecipazione democratica dei cittadini/e e persino dei propri iscritti/e militanti alle scelte politiche che si avviano perdendo così pezzi consistenti della vita democratica di ogni partito e organizzazione politica.
Non si è stati capaci di costruire e sostenere a sinistra spazi di apposizione politica e sociale, di creare progetti di alternativa alle destre e perciò privi di figure e quadri all'altezza di affrontare una tornata elettorale dove le destre sono fortissime nella loro immagine e nelle loro politiche. Prima con un Avantario bruciato in precedenza dall'unica esperienza amministrativa di centrosinistra, per fortuna dimessosi dalla candidatura a metà strada, poi siamo arrivati all'ultimo istante con due egregi sconosciuti alla popolazione, con programmi dell'ultimo momento non partecipati democraticamente e non concordati. Perdenti fino all'ultimo, anche se fossimo stati uniti: è la conseguenza di una frammentazione cronica nel tempo. Insomma, siamo entrati in una crisi irreversibile! In più a sinistra stiamo in qualche modo pagando sia le scelte della partecipazione al governo nazionale sia la scelta scellerata dell'autodistruzione di un pezzo consistente della sinistra democratica, costruendo un nuovo partito di centro all'americana in nome dell'"unità" e della coesione moderata. Intanto, abbiamo assistito ad un'altra tornata elettorale amministrativa sempre più lobbistica e clientelare forte nella sua immagine, del sapersi vendere bene magari con vecchie promesse di posti di lavoro e spesso con qualche centesimo offerto per lavori prestati in campagna elettorale. Pensate, giravano un sacco di ragazzini minorenni con volantini e santini di candidati di destra e anche di sinistra che dicevano di essere stati pagati. Sezioni elettorali trasformati in dopolavoro dove i custodi sono stati ben pagati. Insomma la destra vince come vinceva la mafiosa democrazia cristiana. Infatti tanti sono gli eletti nella nuova maggioranza, eredi di quella DC. Vince la politica del voto all'amico da ringraziare per un posto barca, per una licenza o per un "caffè" e anche la politica dei 1000 amici, cani e porci candidati per completare le liste e che magari si sono ritrovati eletti senza sapere neanche in quale lista erano presenti. Oppure di una certa sinistra i cui candidati non si sono trovati neppure i voti di loro stessi!
Vincenti sono le politiche della destra sempre più preoccupata agli interessi personali di professionisti in vena di carriera, di commercianti, artigiani/imprenditori che accumulano ricchezze personali senza un ritorno alla città. Incapaci, o non ne hanno l'interesse, di valorizzare prodotti, risorse, culture, tradizioni e arte che questa da città potrebbe emergere. Politiche che non creano posti di lavoro se non a nero e sottopagato, e bene che vada, precario e senza prospettive reali per il futuro. Qui a Trani prevale la politica bigotta, a destra che a sinistra, che ha da sempre ha in progetto la fotocopia di una Rimini By Night chiassosa da "festa farina e polca" di un turismo mordi e fuggi che vede nei pub ristorantini e discopub l'apice della sottocultura, anche qui con personale a nero e sottopagato, senza un ritorno alla città se non il caos notturno.
Vince una destra che però ha buttato fuori dalla città, creando disagio alla popolazione interessata, i tradizionali mercati popolari del martedì e della domenica per rimpiazzarli con un auto parcheggio senza criteri; che ha creato scempi urbanistici e "spettacolari" antenne radioattive dentro il centro abitato ecc. Ma una certa sinistra che ahimè ragiona nella stessa maniera della destra quando crea scempi come quello della stazione. Una sinistra che non ha mai costruito mobilitazione popolare a queste brutture realizzate dalle destre, e da certi "centri/sinistri", chiudendosi nei loro buchi segreti e burocratici uscendone spesso con alcune innocue visite parlamentari solo in pariodi elettorali.
Alla sinistra rimprovero la non capacità di avviare politiche di iniziative culturali sociali, del lavoro della casa e della distribuzione del reddito, quindi di uno sviluppo dignitoso; politiche della partecipazione dei cittadini. In generale non siamo stati capaci di creare ed organizzare alternative in una città priva di cultura di spazi di luoghi e di cantieri sociali. In Una città dove anche la biblioteca comunale non trova più spazi adeguati per custodire le migliaia di volumi prestigiosi lasciati da anni nella muffa della vecchia sede. Rispetto a tutto questo e a tant'altro abbiamo gli occhi bendati. Ma ciò che chiedo alla sinistra locale oggi, dopo quest'altra mazzata elettorale, sapremo trarne una lezione?
Gianni Doria