Vita di città
Ecco le borse che danno voce a chi non ne ha
Presentato nel carcere femminile il laboratorio sartoriale per detenute
Trani - giovedì 20 maggio 2010
E' stato inaugurato il laboratorio sartoriale della casa di reclusione femminile di Trani che ospita 40 detenute. Promotrice del progetto (a cui al momento lavorano cinque carcerate) è Luciana Delle Donne che, attraverso la sua Officina creativa di Lecce (cooperativa sociale impegnate nel reinserimento di persone disagiate) ha creato il marchio made in carcere. Il progetto dei prodotti parlanti è stato avviato nel 2007 presso il carcere di alta sicurezza Borgo San Nicola di Lecce dove le detenute si sono cimentate nella realizzazione di shopper bags attraverso tessuti di scarto, raccolti e donati dalle aziende pugliesi sensibili all'iniziativa. L'iniziativa adesso si ripete a Trani grazie al sostegno del gruppo Megamark. «Queste borse – ha detto la direttrice del carcere di Trani, Bruna Piarulli - sono il simbolo della possibilità di creare sviluppo sostenibile e rappresentano la seconda chance per le detenute che hanno così l'occasione di sviluppare un'opportunità formativa e lavorativa».
L'apertura del laboratorio nella casa di reclusione femminile di Trani consentirà alle detenute di costruire un percorso di riavvicinamento al mondo reale. Fondamentale l'aiuto del gruppo Megamark, leader nel mezzogiorno nel settore della distribuzione moderna con oltre 320 supermercati.
Megamark è divenuto il primo cliente del laboratorio sartoriale di Trani, promuovendo il progetto ed introducendo le borse made in carcere nei punti vendita Iperfamilia, Familia e Dok presenti in Puglia, Campania, Lazio e Molise. I manufatti saranno disponibili sugli scaffali dei supermercati sin dai prossimi giorni. «La società – ha detto Giovanni Pomarico, presidente del gruppo Megamark – esprime costantemente dei bisogni e noi dobbiamo essere attenti a coglierli in modo propositivo. Abbiamo deciso di inserire il prodotto nel nostro circuito rivolgendo ai clienti l'invito ad acquistare un oggetto che da voce a chi non ne ha».
Alla presentazione del laboratorio è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, accompagnato dall'assessore regionale Elena Gentile. Il governatore pugliese ha potuto ammirare l'attività delle detenute che utilizzano esclusivamente prodotti avanzati, materiale di riciclo o di scarto, combinati e rielaborati a macchina in modo creativo. «Le detenute – ha detto Luciana Delle Donne, amministratore di Officina creativa – sono, con me, delle stiliste. Creano i modelli e accostano i colori. In altre parole hanno la possibilità di decidere, la qual cosa è esattamente il contrario di ciò che accade in carcere. Lavorando a macchina, prendono consapevolezza del fatto che le cuciture storte della loro vita si possono raddrizzare acquisendo una tale dignità da non poter tornare più indietro».
Al fine di sensibilizzare i consumatori finali a questa iniziativa ed al tema del riciclo, il gruppo Megamark ha previsto anche degli eventi nei supermercati: tra questi, sfilate per la presentazione delle borse e appuntamenti con l'autore, durante i quali saranno presentati Occhio allo spreco e Tentativi di eco-condotta, un vademecum per stili di vita a impatto zero, opere scritte da Cristina Gabetti, inviata di Striscia la notizia. «Con questo progetto - ha concluso Pomarico - contribuiamo a diffondere i valori del rispetto dell'ambiente, della valorizzazione della creativià e soprattutto della promozione sociale che questi prodotti, definiti parlanti, rappresentano».
Le foto di Sergio Tatulli:
GALLERIA FOTOGRAFICA
L'apertura del laboratorio nella casa di reclusione femminile di Trani consentirà alle detenute di costruire un percorso di riavvicinamento al mondo reale. Fondamentale l'aiuto del gruppo Megamark, leader nel mezzogiorno nel settore della distribuzione moderna con oltre 320 supermercati.
Megamark è divenuto il primo cliente del laboratorio sartoriale di Trani, promuovendo il progetto ed introducendo le borse made in carcere nei punti vendita Iperfamilia, Familia e Dok presenti in Puglia, Campania, Lazio e Molise. I manufatti saranno disponibili sugli scaffali dei supermercati sin dai prossimi giorni. «La società – ha detto Giovanni Pomarico, presidente del gruppo Megamark – esprime costantemente dei bisogni e noi dobbiamo essere attenti a coglierli in modo propositivo. Abbiamo deciso di inserire il prodotto nel nostro circuito rivolgendo ai clienti l'invito ad acquistare un oggetto che da voce a chi non ne ha».
Alla presentazione del laboratorio è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, accompagnato dall'assessore regionale Elena Gentile. Il governatore pugliese ha potuto ammirare l'attività delle detenute che utilizzano esclusivamente prodotti avanzati, materiale di riciclo o di scarto, combinati e rielaborati a macchina in modo creativo. «Le detenute – ha detto Luciana Delle Donne, amministratore di Officina creativa – sono, con me, delle stiliste. Creano i modelli e accostano i colori. In altre parole hanno la possibilità di decidere, la qual cosa è esattamente il contrario di ciò che accade in carcere. Lavorando a macchina, prendono consapevolezza del fatto che le cuciture storte della loro vita si possono raddrizzare acquisendo una tale dignità da non poter tornare più indietro».
Al fine di sensibilizzare i consumatori finali a questa iniziativa ed al tema del riciclo, il gruppo Megamark ha previsto anche degli eventi nei supermercati: tra questi, sfilate per la presentazione delle borse e appuntamenti con l'autore, durante i quali saranno presentati Occhio allo spreco e Tentativi di eco-condotta, un vademecum per stili di vita a impatto zero, opere scritte da Cristina Gabetti, inviata di Striscia la notizia. «Con questo progetto - ha concluso Pomarico - contribuiamo a diffondere i valori del rispetto dell'ambiente, della valorizzazione della creativià e soprattutto della promozione sociale che questi prodotti, definiti parlanti, rappresentano».
Le foto di Sergio Tatulli:
GALLERIA FOTOGRAFICA