Territorio
Edilizia residenziale pubblica, Trani ferma al palo
L'assessore regionale Barbanente è severa nel suo giudizio. Incontro a San Luigi con Ugo Operamolla e Sinistra e Libertà
Trani - sabato 10 marzo 2012
08.00
Il piano casa da 210 milioni di euro, il piano integrato di riqualificazione delle periferie (Pirp) da 93 milioni di euro, il programma per il recupero urbano di alloggi a canone sostenibile, il fondo di sostegno all'affitto, finanziato con 15 milioni di euro all'anno a fronte del progressivo ed inesorabile disimpegno del governo nazionale, il piano nazionale di edilizia abitativa per alloggi destinati agli sfrattati. È partito dall'analisi dei tanti programmi di intervento messi a disposizione in questi anni dalla Regione Puglia il discorso di Angela Barbanente, assessore all'urbanistica della Regione Puglia, nell'incontro sull'edilizia residenziale pubblica che si è tenuto ieri sera a Trani, all'auditorium San Luigi. All'iniziativa organizzata dalla sezione cittadina di Sinistra Ecologia e Libertà hanno partecipato anche Luigi Antonucci, segretario della Cgil della Bat e Ugo Operamolla, candidato sindaco di Trani.
«Oltre a queste misure, la Regione si è dotata di due leggi importantissime, la n. 12 del 2008 sulle norme urbanistiche finalizzate ad aumentare l'offerta di edilizia residenziale sociale e la n. 21 del 2008, sulle norme per la rigenerazione urbana – ha aggiunto l'assessore regionale. La Regione Puglia quindi dal 2005 ha fatto tanto in tema di politiche per la casa. Non mi piace la logica dello scarica barile, ma non v'è dubbio che a livello attuativo debbano essere i Comuni a lavorare affinché possano beneficiare degli strumenti regionali. E devo dire che purtroppo in questi anni abbiamo registrato una grave lacuna di programmazione da parte dei Comuni, anche dei più grandi. In questo senso, per esempio, Trani è stata completamente assente, non ha mai recitato un ruolo di parte attiva, lasciando presupporre paradossalmente che non avesse alcuna necessità in questo settore. Se siamo in una situazione di emergenza abitativa lo si deve proprio al fatto che questo tema non sia al centro delle agende politiche dei Comuni. E in questo caso la politica regionale finisce per sbattere contro un muro di gomma o va in altre direzioni».
«Le parole dell'assessore Barbanente devono far riflettere – ha sottolineato Ugo Operamolla –. Non posso che condividere pienamente la sua analisi. La collaborazione istituzionale è fondamentale per riuscire a venire a capo di quella che si può definire a tutti gli effetti una situazione drammatica. Proprio per questo abbiamo in mente una stretta collaborazione con la Regione Puglia, consci che da soli possiamo fare ben poco ma che in sinergia abbiamo la possibilità di realizzare tutto quello di cui Trani ha bisogno ma di cui è rimasta tristemente sprovvista in questi anni».
«I Comuni, colpevolmente, non prendono in considerazione il tema delle politiche abitative – aveva fatto notare Luigi Antonucci in apertura della manifestazione –. Alcuni Comuni non hanno neanche l'ufficio per la casa e lasciano che sia qualche dirigenti ad occuparsi affannosamente e farraginosamente di un settore così importante. A Trani abbiamo fatto una serie di interventi per capire cosa stesse succedendo ma ho parlato con un dirigente che ne sapeva meno di me. Un'emergenza come quella che stiamo vivendo non può essere lasciata in balia dello spontaneismo. I sindaci devono intervenire».
«Oltre a queste misure, la Regione si è dotata di due leggi importantissime, la n. 12 del 2008 sulle norme urbanistiche finalizzate ad aumentare l'offerta di edilizia residenziale sociale e la n. 21 del 2008, sulle norme per la rigenerazione urbana – ha aggiunto l'assessore regionale. La Regione Puglia quindi dal 2005 ha fatto tanto in tema di politiche per la casa. Non mi piace la logica dello scarica barile, ma non v'è dubbio che a livello attuativo debbano essere i Comuni a lavorare affinché possano beneficiare degli strumenti regionali. E devo dire che purtroppo in questi anni abbiamo registrato una grave lacuna di programmazione da parte dei Comuni, anche dei più grandi. In questo senso, per esempio, Trani è stata completamente assente, non ha mai recitato un ruolo di parte attiva, lasciando presupporre paradossalmente che non avesse alcuna necessità in questo settore. Se siamo in una situazione di emergenza abitativa lo si deve proprio al fatto che questo tema non sia al centro delle agende politiche dei Comuni. E in questo caso la politica regionale finisce per sbattere contro un muro di gomma o va in altre direzioni».
«Le parole dell'assessore Barbanente devono far riflettere – ha sottolineato Ugo Operamolla –. Non posso che condividere pienamente la sua analisi. La collaborazione istituzionale è fondamentale per riuscire a venire a capo di quella che si può definire a tutti gli effetti una situazione drammatica. Proprio per questo abbiamo in mente una stretta collaborazione con la Regione Puglia, consci che da soli possiamo fare ben poco ma che in sinergia abbiamo la possibilità di realizzare tutto quello di cui Trani ha bisogno ma di cui è rimasta tristemente sprovvista in questi anni».
«I Comuni, colpevolmente, non prendono in considerazione il tema delle politiche abitative – aveva fatto notare Luigi Antonucci in apertura della manifestazione –. Alcuni Comuni non hanno neanche l'ufficio per la casa e lasciano che sia qualche dirigenti ad occuparsi affannosamente e farraginosamente di un settore così importante. A Trani abbiamo fatto una serie di interventi per capire cosa stesse succedendo ma ho parlato con un dirigente che ne sapeva meno di me. Un'emergenza come quella che stiamo vivendo non può essere lasciata in balia dello spontaneismo. I sindaci devono intervenire».