Territorio
Ekobat, no decisi di Comune, Asl e Arpa Puglia
L'esito della conferenza provinciale di servizi. Nella zona potrebbe essere presente una lama
Trani - venerdì 7 dicembre 2012
11.10
Si è chiusa ieri mattina la conferenza provinciale di servizi finalizzata al rilascio della valutazione di impatto ambientale per la discarica Ekobat, un impianto per rifiuti speciali da 3,7 milioni di metri cubi che dovrebbe sorgere in contrada Casarossa, sulla Trani-Andria.
Il Comune di Trani ha ribadito il suo no, supportandolo con motivazioni tecniche e avanzando un'ipotesi: la zona in cui è stato previsto l'impianto, nel quale sono previste anche celle per rifiuti di amianto, potrebbe essere interessata dalla presenza di una lama. E' quello che ora il Comune si incaricherà di verificare. Intanto, sono arrivati anche i no decisi di Asl Bat e Arpa Puglia. La prima ha sostenuto che non si può realizzare un'altra discarica in un'area interessata alla presenza di un impianto già operativo (quello per rifiuti solidi urbani dell'Amiu) e un altro autorizzato (quello per rifiuti speciali dell'Ecoerre), perché questo impedirebbe di poter risalire in un secondo momento alla fonte di eventuale inquinamento ambientale. L'Arpa Puglia ha indicato, invece, tra le condizioni che impediscono di realizzare in quella zona la nuova discarica, proprio la vicinanza all'impianto Ecoerre. Ha però sollevato obiezioni anche sul numero dei pozzi, che sarebbero insufficienti, sui problemi di inquinamento acustico (allo stato nella zona vengono superati già i 50 decibel) e, soprattutto, sulla dispersione delle polveri d'amianto.
Valutate tutte le opposizioni, il comitato tecnico per la Via dovrà ora decidere se concedere o meno l'autorizzazione.
Il Comune di Trani ha ribadito il suo no, supportandolo con motivazioni tecniche e avanzando un'ipotesi: la zona in cui è stato previsto l'impianto, nel quale sono previste anche celle per rifiuti di amianto, potrebbe essere interessata dalla presenza di una lama. E' quello che ora il Comune si incaricherà di verificare. Intanto, sono arrivati anche i no decisi di Asl Bat e Arpa Puglia. La prima ha sostenuto che non si può realizzare un'altra discarica in un'area interessata alla presenza di un impianto già operativo (quello per rifiuti solidi urbani dell'Amiu) e un altro autorizzato (quello per rifiuti speciali dell'Ecoerre), perché questo impedirebbe di poter risalire in un secondo momento alla fonte di eventuale inquinamento ambientale. L'Arpa Puglia ha indicato, invece, tra le condizioni che impediscono di realizzare in quella zona la nuova discarica, proprio la vicinanza all'impianto Ecoerre. Ha però sollevato obiezioni anche sul numero dei pozzi, che sarebbero insufficienti, sui problemi di inquinamento acustico (allo stato nella zona vengono superati già i 50 decibel) e, soprattutto, sulla dispersione delle polveri d'amianto.
Valutate tutte le opposizioni, il comitato tecnico per la Via dovrà ora decidere se concedere o meno l'autorizzazione.