Vita di città
Emergenza discariche, Bene Comune bacchetta l'Amiu: «Basta ad inutili appelli»
Per il comitato urge la costituzione di un osservatorio rifiuti zero
Trani - domenica 6 novembre 2016
Comunicato Stampa
Sui disagi che il nuovo conferimento dei rifiuti (da Foggia all'impianto di Massafra) sono intervenuti anche Anna Rossi e Vincenzo Ferreri del Comitato Bene Comune. «Poiché dal 1° Novembre 2016 i rifiuti raccolti a Trani vengono conferiti presso l'impianto CISA di Massafra (Taranto), stante la necessità di riorganizzare tempi e modi del trasporto, si chiede ai cittadini di adottare comportamenti compatibili con tale necessità, limitando, per quanto possibile, il conferimento di rifiuti indifferenziati. Con questo scarno comunicato il presidente dell'Amiu ha ritenuto di affrontare un problema enorme come quello della necessità di ridurre i rifiuti per evitare l'aggravamento di un'emergenza già da tempo in atto. E a qualche giorno di distanza basta fare un giro per le strade della città per constatare come questo invito abbia miseramente fallito il suo intento: i cassonetti traboccano di immondizia che si accumula in grande quantità tutto intorno e persino nei bidoni destinati alla raccolta differenziata».
«A proposito di quest'ultima, perché piuttosto che lanciare inutili quanto inefficaci appelli a limitare il conferimento di rifiuti indifferenziati (e come si fa? Dove si mettono? Spiegare che occorre differenziare, e come, era troppo faticoso?), non ci si adopera per un piano serio per la riduzione dei rifiuti? Se proprio non si riesce ad attivare il porta a porta (a proposito, tra un mese ricorre il compleanno della conferenza stampa con cui veniva solennemente annunciato l'accordo con il Conai per l'imminente avvio della raccolta domiciliare che stiamo ancora aspettando), perché non si approntano strategie realmente incentivanti per i cittadini a differenziare e a ridurre i rifiuti a monte? Sarebbe sufficiente fare una ricerca sul web per copiare le buone pratiche già messe in atto con successo in tanti comuni. Certo il rischio è di trovare poco perché si tratta di soluzioni che i comuni mettevano in atto anni e anni fa, ma, considerata la drammaticità della situazione tranese, è sempre meglio di nulla.
In questi giorni - proseguono - la Regione ha emesso un bando di oltre mezzo milione di euro per il finanziamento di centri comunali o intercomunali di raccolta di rifiuti indifferenziati e di impianti di compostaggio di comunità; bando che scade il 27 Novembre. L'Amiu e l'amministrazione si stanno attivando per la presentazione di un progetto che possa concorrere all'aggiudicazione di un finanziamento così prezioso per la nostra città? Vogliamo infine ricordare che sono passati già alcuni mesi da quando il consiglio comunale ha aderito alla Strategia Rifiuti Zero, e da pochi giorni lo ha fatto anche il comune di Bisceglie, mentre quello di Barletta vi aveva già aderito da tempo; quindi tutti e tre i comuni dell'Aro in teoria sono pronti per collaborare a questo obiettivo comune».
Ecco quindi la soluzione proposta: «Urge partire dalla costituzione di un osservatorio rifiuti zero, quanto mai necessario, come ha ben spiegato l'esperto Ercolini nella sua recente visita a Trani, per avviare, programmare e controllare il percorso. Cogliamo anzi l'occasione per segnalare l'attivazione di un piccolo corso che avrà luogo a Capannori nei giorni 9-10-11 di Dicembre destinato ad amministratori e attivisti che vogliano apprendere il know-how per una buona applicazione delle pratiche Rifiuti Zero. Il costo della partecipazione è davvero minimo. Il vantaggio, invece, sarebbe massimo».
«A proposito di quest'ultima, perché piuttosto che lanciare inutili quanto inefficaci appelli a limitare il conferimento di rifiuti indifferenziati (e come si fa? Dove si mettono? Spiegare che occorre differenziare, e come, era troppo faticoso?), non ci si adopera per un piano serio per la riduzione dei rifiuti? Se proprio non si riesce ad attivare il porta a porta (a proposito, tra un mese ricorre il compleanno della conferenza stampa con cui veniva solennemente annunciato l'accordo con il Conai per l'imminente avvio della raccolta domiciliare che stiamo ancora aspettando), perché non si approntano strategie realmente incentivanti per i cittadini a differenziare e a ridurre i rifiuti a monte? Sarebbe sufficiente fare una ricerca sul web per copiare le buone pratiche già messe in atto con successo in tanti comuni. Certo il rischio è di trovare poco perché si tratta di soluzioni che i comuni mettevano in atto anni e anni fa, ma, considerata la drammaticità della situazione tranese, è sempre meglio di nulla.
In questi giorni - proseguono - la Regione ha emesso un bando di oltre mezzo milione di euro per il finanziamento di centri comunali o intercomunali di raccolta di rifiuti indifferenziati e di impianti di compostaggio di comunità; bando che scade il 27 Novembre. L'Amiu e l'amministrazione si stanno attivando per la presentazione di un progetto che possa concorrere all'aggiudicazione di un finanziamento così prezioso per la nostra città? Vogliamo infine ricordare che sono passati già alcuni mesi da quando il consiglio comunale ha aderito alla Strategia Rifiuti Zero, e da pochi giorni lo ha fatto anche il comune di Bisceglie, mentre quello di Barletta vi aveva già aderito da tempo; quindi tutti e tre i comuni dell'Aro in teoria sono pronti per collaborare a questo obiettivo comune».
Ecco quindi la soluzione proposta: «Urge partire dalla costituzione di un osservatorio rifiuti zero, quanto mai necessario, come ha ben spiegato l'esperto Ercolini nella sua recente visita a Trani, per avviare, programmare e controllare il percorso. Cogliamo anzi l'occasione per segnalare l'attivazione di un piccolo corso che avrà luogo a Capannori nei giorni 9-10-11 di Dicembre destinato ad amministratori e attivisti che vogliano apprendere il know-how per una buona applicazione delle pratiche Rifiuti Zero. Il costo della partecipazione è davvero minimo. Il vantaggio, invece, sarebbe massimo».