Eventi e cultura
Enrico Manera e i suoi lavori approdano a Trani
L'inaugurazione è in programma per il prossimo sabato 6 maggio
Trani - lunedì 24 aprile 2006
Cresce l'attesa per la mostra dell'artista di fama internazionale Enrico Manera la cui inaugurazione è in programma per il prossimo sabato 6 maggio (ore 19,00) presso la galleria d'arte contemporanea "Rosso 41", allorquando sarà dato il via ufficiale all'esposizione intitolata "Ite Missa Est" che chiuderà i battenti il 20 giugno prossimo.
All'evento, patrocinato dal Comune di Trani, già presentato in altre occasioni quale esposizione di elevato spessore artistico-culturale vista la caratura dell'artista in questione, prenderà parte lo stesso maestro, nativo di Asmara (Eritrea, 1947) ed esponente della Nuova Scuola Romana di Piazza del Popolo, alla sua prima spedizione in terra pugliese.
Sarà, dunque, la galleria d'arte tranese diretta dal dottor Boccuzzi ad ospitare per la prima volta in Puglia i lavori di Enrico Manera, nato come scultore ed affermatosi anche per i suoi dipinti nell'arco di una carriera di tutto rispetto dove spiccano il conseguimento di alcuni premi, l'enorme successo ottenuto negli Stati Uniti (nel 1982 ha aperto uno studio a San Francisco) e la realizzazione del primo francobollo del secolo per le Poste Italiane.
All'interno della mostra "Ite missa est" – che tradotto dal latino vuol dire "la messa è finita" – oltre ad alcuni lavori di recente realizzazione, sarà possibile ammirare anche "la serie degli ex", un insieme di immagini raffiguranti dipinti che hanno fatto la storia dell'arte (Renoir, Degas, Van Gogh), ripercorsi e rivisitati dallo stesso Manera attraverso tecniche miste su PVC.
La citazione, nelle opere di Manera, non è mai un riverente ed ossequioso omaggio all'autorità dei maestri del passato, ma il consapevole e disincantato tentativo di costruire nuove potenzialità evocatrici di senso partendo da riferimenti estetici di un patrimonio culturale che si è andato via via stratificando nella coscienza e nell'immaginario collettivo. Nella vasta produzione artistica di Enrico Manera appare evidente quanta influenza abbia esercitato la lezione di Tano Festa, Mario Schifano e Franco Angeli; la sua biografia, del resto, conferma ampiamente quanto la sua formazione artistica sia stata indissolubilmente legata alle esperienze di questi tre grandi artisti romani che hanno animato, insieme ad altri, quell'importante movimento definito la scuola di Piazza del Popolo.
"Il rituale visivo di Manera tanto legato ai modi ‘Pop', ma tra i più liberi visti nel corso degli ultimi anni", "Manera agisce su immagini predefinite e ne cambia la natura, ne rimette in moto la bellezza nascosta, si inventa una moltiplicazione del reale", "È proprio nella esagerazione, misurata al punto giusto di espressività, che l'intervento estetico di Manera denota il suo stile", "Una biologia del movimento regge la pittura di Manera che tende a creare nello spettatore le stesse condizioni di instabilità emotiva e percettiva alla base della sua percezione": queste le indicative quanto positive attestazioni principali di un'antologia critica sull'artista in oggetto che testimoniano il massimo apprezzamento e il prepotente consenso conseguiti attraverso il favorevole riscontro di critica e pubblico, concordi in più occasioni nel riconoscerne il valore.
Sicuramente, in definitiva, si tratta di un'esposizione che, in linea con la ricca ed allettante programmazione della galleria d'arte diretta dal dottor Boccuzzi, fa eco alle precedenti rientrando quindi nella vetrina italiana e internazionale di artisti proposta, la quale, sino ad ora, ha soddisfatto a pieno il gusto di tutti gli interessati, calamitando l'attenzione di mass media, appassionati e non.
All'evento, patrocinato dal Comune di Trani, già presentato in altre occasioni quale esposizione di elevato spessore artistico-culturale vista la caratura dell'artista in questione, prenderà parte lo stesso maestro, nativo di Asmara (Eritrea, 1947) ed esponente della Nuova Scuola Romana di Piazza del Popolo, alla sua prima spedizione in terra pugliese.
Sarà, dunque, la galleria d'arte tranese diretta dal dottor Boccuzzi ad ospitare per la prima volta in Puglia i lavori di Enrico Manera, nato come scultore ed affermatosi anche per i suoi dipinti nell'arco di una carriera di tutto rispetto dove spiccano il conseguimento di alcuni premi, l'enorme successo ottenuto negli Stati Uniti (nel 1982 ha aperto uno studio a San Francisco) e la realizzazione del primo francobollo del secolo per le Poste Italiane.
All'interno della mostra "Ite missa est" – che tradotto dal latino vuol dire "la messa è finita" – oltre ad alcuni lavori di recente realizzazione, sarà possibile ammirare anche "la serie degli ex", un insieme di immagini raffiguranti dipinti che hanno fatto la storia dell'arte (Renoir, Degas, Van Gogh), ripercorsi e rivisitati dallo stesso Manera attraverso tecniche miste su PVC.
La citazione, nelle opere di Manera, non è mai un riverente ed ossequioso omaggio all'autorità dei maestri del passato, ma il consapevole e disincantato tentativo di costruire nuove potenzialità evocatrici di senso partendo da riferimenti estetici di un patrimonio culturale che si è andato via via stratificando nella coscienza e nell'immaginario collettivo. Nella vasta produzione artistica di Enrico Manera appare evidente quanta influenza abbia esercitato la lezione di Tano Festa, Mario Schifano e Franco Angeli; la sua biografia, del resto, conferma ampiamente quanto la sua formazione artistica sia stata indissolubilmente legata alle esperienze di questi tre grandi artisti romani che hanno animato, insieme ad altri, quell'importante movimento definito la scuola di Piazza del Popolo.
"Il rituale visivo di Manera tanto legato ai modi ‘Pop', ma tra i più liberi visti nel corso degli ultimi anni", "Manera agisce su immagini predefinite e ne cambia la natura, ne rimette in moto la bellezza nascosta, si inventa una moltiplicazione del reale", "È proprio nella esagerazione, misurata al punto giusto di espressività, che l'intervento estetico di Manera denota il suo stile", "Una biologia del movimento regge la pittura di Manera che tende a creare nello spettatore le stesse condizioni di instabilità emotiva e percettiva alla base della sua percezione": queste le indicative quanto positive attestazioni principali di un'antologia critica sull'artista in oggetto che testimoniano il massimo apprezzamento e il prepotente consenso conseguiti attraverso il favorevole riscontro di critica e pubblico, concordi in più occasioni nel riconoscerne il valore.
Sicuramente, in definitiva, si tratta di un'esposizione che, in linea con la ricca ed allettante programmazione della galleria d'arte diretta dal dottor Boccuzzi, fa eco alle precedenti rientrando quindi nella vetrina italiana e internazionale di artisti proposta, la quale, sino ad ora, ha soddisfatto a pieno il gusto di tutti gli interessati, calamitando l'attenzione di mass media, appassionati e non.