Eventi e cultura

Enrico Manera è "slow motion"

Dal 2 dicembre al 10 gennaio 2007 presso la galleria Rosso41 a Trani

Dal 2 dicembre al 10 gennaio 2007 presso la galleria Rosso41, in via delle Crociate a Trani, Enrico Manera esporrà le sue opere del catalogo "slow motion" che sarà presentato, sempre presso la galleria d'arte contemporanea tranese, domenica 3 dicembre 2006, alle ore 18.30. Estratto catalogo:Enrico Manera's Star Portaits di Piero Boccuzzi. (…) L'ultimo progetto a cui Enrico Manera ha dato vita è Slow Motion; un progetto ispirato alla storia del Cinema che raggruppa in trenta dipinti i volti più famosi dello star system; attori che appaiono mascherati e mediati dalle proprie interpretazioni; ad esse volutamente ed involontariamente si attribuisce un film, una pellicola magari non quella a cui Manera si è ispirato per il dipinto; naturalmente l'interpretazione dell'artista romano contribuisce, con i tratti personali della sua pittura, a creare nella mente nello spettatore tale rimando. Manera si abbandona, senza troppe preoccupazioni, ad un'idea dissacrante e dissacratoria della ritrattistica, si lascia piacevolmente trasportare dal suo gusto altamente estetico ed estetizzante della citazione dei classici, dei grandi pittori che, prima di lui, hanno speso le loro energie in tale settore. Ed ecco che il suo antiaccademismo risalta l'essenzialità della storia, si nutre di essa e ne ricalca le gesta. È facile e fin troppo evidente: paragonare Vittorio Gassman ad un eroe della Grecia mitologica, a quei mezzi busti che hanno reso immortali le gesta dei grandi imperatori romani, un dipinto in cui la natura umana viene evidenziata in tutta la sua enorme teatralità e in tutta la sua prorompente sacralità; comparare Kevin Spaces Portait ad una tela di van Eyck; equiparare il volto di Monica Vitti ad una di quelle dame sensuali dipinte da Raffaello; confrontare quelli di Bob De Niro e Joe Pesci con le tele leonardesche del Quattrocento; come risulterebbe evidente accostare il volto di Jack Nicholson alla pellicola di Stanley Kubrick (1928/1999) Shining (1980) o quello di Marcello Mastoianni al Mandrake felliniano di Intervista (1987) o addirittura avvicinare la figura di George Clooney alla marca di uno spumante italiano. Enrico Manera divertito assume il ruolo di spettatore davanti alla fruizione della propria opera; brechtianamente continua a riflettere e questo suo specifico interagire lo rende unico. Biografia:Enrico Manera nasce ad Asmara in Eritrea nel 1947. A vent'anni frequenta l'Accademia di Belle Arti di Roma e nel 1973 presenta alcune sculture alla Galleria L'Elefante di Roma che lo lega con un contratto fino al 1976. La critica si accorge del suo operato nel 1977, anno in cui espone i propri lavori accanto a quelli di Carla Accardi, Tano Festa, Franco Angeli, Enrico Baj e altri. Dal 1979 lavora nello studio di Mario Schifano e nel suo ospita l'amico Tano Festa; ritrae Schifano in più dipinti e diventa testimonial della Ray Ban in un suo quadro. Nel 1980 invitato alla mostra «20 anni di segnali» ottiene il premio "Salvatore Basile" per l'omaggio a Pino Pascali. Dal 1982 apre lo studio a San Francisco. Nel 1988 ritorna a Roma per prender parte ai funerali di Tano Festa a cui dedica una mostra dal provocatorio titolo "Pensione Bronsky". A inizio anni novanta, allestisce innumerevoli mostre in Europa e America. Nel 1996 è invitato alla Quadriennale di Roma, espone un'opera monumentale dal titolo Punti di Orientamento; nel 1997 l'Anica gli commissiona una mostra dedicata a Sergio Leone al Museo civico di Spoleto; nel 1998 dedica un ciclo di opere, esposte all'Ex Mattatoio di Roma, a Massimo Troisi dal titolo Cuore d'artista. Le sue opere sono acquistate da collezionisti lungimiranti e da collezioni istituzionali prestigiose; nel 1999 espone nuovamente a New York e dopo l'enorme successo ottenuto realizza, su commissione, il primo francobollo del secolo per le Poste Italiane. L'Alitalia lo invita ad esporre a Milano presso l'aeroporto di Malpensa, in catalogo uno scritto di Achille Bonito Oliva. Nasce il ciclo dedicato ad Umberto Boccioni Futurista di Striscio, il catalogo è curato da Duccio Trombadori. La Regione Emilia Romagna gli dedica una personale che raccoglie opere che vanno dalla metà degli anni settanta al 2001. La casa editrice Maretti e Wilde Publisher pubblica un suo libro dedicato ad Angeli, Festa e Schifano dal titolo "Cafè des artistes".
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