
Cronaca
Eroico intervento di un Carabiniere a Trani, salva la vita a un uomo colto da arresto cardiaco nel Tribunale
L'uomo attualmente ricoverato è fuori pericolo
Trani - lunedì 14 aprile 2025
10.02
Attimi di tensione, ma anche di grande prontezza d'animo e professionalità, si sono vissuti nei giorni scorsi all'interno del Tribunale Penale presso la Procura di Trani, dove un uomo di circa 60 anni ha accusato un grave malore, perdendo conoscenza e smettendo di respirare.
A salvargli la vita è stato un giovane vice brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, Patrick Zaia, originario di Pordenone, impegnato in aula per rendere una testimonianza su fatti accaduti in servizio.
Il militare, allertato dalle grida che provenivano dai corridoi del palazzo da parte di uno dei vigilanti che chiedeva se ci fosse un medico nei paraggi o qualcuno che sapesse utilizzare il defibrillatore, si è immediatamente qualificato come Carabiniere e si è precipitato nell'aula dove l'uomo giaceva esanime su un tavolo. Senza esitazione e con sangue freddo, ha assunto il controllo della situazione, strappando la camicia dell'uomo e applicando con precisione gli elettrodi del defibrillatore. Ha somministrato due scariche, alternandole con respirazione artificiale e massaggio cardiaco.
Un'azione rapida, efficace e fondamentale: all'arrivo dei sanitari del 118, infatti, l'uomo aveva già ripreso a respirare. I medici hanno definito l'intervento del carabiniere "determinante" per la sopravvivenza del paziente, che è stato poi trasportato d'urgenza all'ospedale di Andria, dove risulta ancora ricoverato ma ormai fuori pericolo.
Il gesto del vice brigadiere, che ha agito con lucidità e competenza in una situazione di emergenza assoluta, ha evitato che il palazzo di giustizia diventasse teatro di una tragedia. Un esempio concreto di senso del dovere, umanità e prontezza operativa che onora l'intera Arma dei Carabinieri.
A salvargli la vita è stato un giovane vice brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, Patrick Zaia, originario di Pordenone, impegnato in aula per rendere una testimonianza su fatti accaduti in servizio.
Il militare, allertato dalle grida che provenivano dai corridoi del palazzo da parte di uno dei vigilanti che chiedeva se ci fosse un medico nei paraggi o qualcuno che sapesse utilizzare il defibrillatore, si è immediatamente qualificato come Carabiniere e si è precipitato nell'aula dove l'uomo giaceva esanime su un tavolo. Senza esitazione e con sangue freddo, ha assunto il controllo della situazione, strappando la camicia dell'uomo e applicando con precisione gli elettrodi del defibrillatore. Ha somministrato due scariche, alternandole con respirazione artificiale e massaggio cardiaco.
Un'azione rapida, efficace e fondamentale: all'arrivo dei sanitari del 118, infatti, l'uomo aveva già ripreso a respirare. I medici hanno definito l'intervento del carabiniere "determinante" per la sopravvivenza del paziente, che è stato poi trasportato d'urgenza all'ospedale di Andria, dove risulta ancora ricoverato ma ormai fuori pericolo.
Il gesto del vice brigadiere, che ha agito con lucidità e competenza in una situazione di emergenza assoluta, ha evitato che il palazzo di giustizia diventasse teatro di una tragedia. Un esempio concreto di senso del dovere, umanità e prontezza operativa che onora l'intera Arma dei Carabinieri.