Eventi e cultura
Estate Tranese, nel programma "La Danza è Terapeutica"
A Trani un laboratorio di DanzaMovimentoTerapia
Trani - mercoledì 8 luglio 2009
Tra gli appuntamenti del cartellone di "Estate Tranese 2009" c'è un laboratorio di "DanzaMovimentoTerapia", condotto da Angelica Bruno. L'appuntamento è per il 27, 28, 29 e 30 Luglio 2009 al Monastero di Colonna. Ecco tutti i dettagli:
«La Danzaterapia è "movimento" e "arte", movimento come fonte di vita, arte come percorso di lavoro che produce trasformazione.» Questo progetto si rivolge a tutti coloro che hanno bisogno di trovare o ritrovare un contatto con il proprio corpo, di creare un'armonia e una sensibilità verso se stessi e/o gli altri, lo spazio, la musica, troppo spesso dimenticati o mai conosciuti. Il lavoro è particolarmente adatto per tutte quelle persone che altrimenti non potrebbero esprimere le loro emozioni, i loro sentimenti, la loro creatività, chiusi spesso in un mondo inaccessibile.
«Erroneamente, nell'immaginario collettivo, si identifica la persona con la sua menomazione e parimenti si ignora che non tutte le menomazioni provocano necessariamente delle disabilità. La disabilità è una "condizione sociale" perché si verifica solo in momenti o contesti che richiedono alla persona determinate abilità e spesso si trascura che, nonostante la presenza di gravi menomazioni, quasi tutte le persone disabili per alcuni versi, possiedono, invece, abilità e competenze che devono essere utilizzate. Considerando una persona "globalmente disabile", si corre il rischio di fossilizzarsi sulla stima delle sue disabilità, così, spinti dal bisogno di "aiutare a tutti i costi", non si fa altro che aumentare la dipendenza di chi si cerca di "soccorrere", aumentandone di fatto le disabilità. Bisognerebbe, piuttosto, focalizzare l'attenzione sulle abilità, cercando, con opportuni interventi, di mantenerle e potenziarle».
La danza si rivolge alla parte ancora sana della natura umana, presente in ogni essere per quanto malato e confuso sia: «Questo progetto ha l'intento di avvicinare la persona a quell'inclinazione innata del corpo al piacere di muoversi.
Il fine più alto e ambizioso della danzamovimentoterapia, infatti, è quello di tentare di sanare le ferite dell'anima dando a ciascuno un sentimento nuovo e positivo rispetto al proprio corpo».
La Danzamovimentoterapia (DMT) è una metodologia che si sviluppa su basi teoriche comuni a più discipline e si propone di contribuire all'armonico sviluppo dell'individuo attraverso l'uso del movimento, inteso come forma di scoperta del corpo e delle sue capacità espressive. Il movimento in questo ambito non è inteso come apprendimento motorio meccanico e codificato di una tecnica, bensì si propone di restituire all'individuo la sua unicità espressiva, operando sull'educazione dell'espressione tonica e motoria attraverso tre elementi presenti nella danza: spazio, tempo energia.
«La Danzaterapia è "movimento" e "arte", movimento come fonte di vita, arte come percorso di lavoro che produce trasformazione.» Questo progetto si rivolge a tutti coloro che hanno bisogno di trovare o ritrovare un contatto con il proprio corpo, di creare un'armonia e una sensibilità verso se stessi e/o gli altri, lo spazio, la musica, troppo spesso dimenticati o mai conosciuti. Il lavoro è particolarmente adatto per tutte quelle persone che altrimenti non potrebbero esprimere le loro emozioni, i loro sentimenti, la loro creatività, chiusi spesso in un mondo inaccessibile.
«Erroneamente, nell'immaginario collettivo, si identifica la persona con la sua menomazione e parimenti si ignora che non tutte le menomazioni provocano necessariamente delle disabilità. La disabilità è una "condizione sociale" perché si verifica solo in momenti o contesti che richiedono alla persona determinate abilità e spesso si trascura che, nonostante la presenza di gravi menomazioni, quasi tutte le persone disabili per alcuni versi, possiedono, invece, abilità e competenze che devono essere utilizzate. Considerando una persona "globalmente disabile", si corre il rischio di fossilizzarsi sulla stima delle sue disabilità, così, spinti dal bisogno di "aiutare a tutti i costi", non si fa altro che aumentare la dipendenza di chi si cerca di "soccorrere", aumentandone di fatto le disabilità. Bisognerebbe, piuttosto, focalizzare l'attenzione sulle abilità, cercando, con opportuni interventi, di mantenerle e potenziarle».
La danza si rivolge alla parte ancora sana della natura umana, presente in ogni essere per quanto malato e confuso sia: «Questo progetto ha l'intento di avvicinare la persona a quell'inclinazione innata del corpo al piacere di muoversi.
Il fine più alto e ambizioso della danzamovimentoterapia, infatti, è quello di tentare di sanare le ferite dell'anima dando a ciascuno un sentimento nuovo e positivo rispetto al proprio corpo».
La Danzamovimentoterapia (DMT) è una metodologia che si sviluppa su basi teoriche comuni a più discipline e si propone di contribuire all'armonico sviluppo dell'individuo attraverso l'uso del movimento, inteso come forma di scoperta del corpo e delle sue capacità espressive. Il movimento in questo ambito non è inteso come apprendimento motorio meccanico e codificato di una tecnica, bensì si propone di restituire all'individuo la sua unicità espressiva, operando sull'educazione dell'espressione tonica e motoria attraverso tre elementi presenti nella danza: spazio, tempo energia.