Vita di città
Estati tranesi, difesa del sindaco in una memoria scritta
«I contributi delle aziende rientrano nell’autonomia di gestione dei CdA»
Trani - giovedì 21 gennaio 2010
L'avvocato difensore del sindaco di Trani, Filiberto Palumbo, ha depositato all'attenzione del presidente del Tribunale di Trani e prima di procedere alla trattazione del processo per le Estati tranesi, una memoria scritta nella quale si spiegano, attraverso atti e documenti, le ragioni che hanno giustificato l'azione degli organi comunali di Trani e dei vertici di Amiu ed Amet in relazione ai programmi dell'Estate tranese del 2005 e del 2006.
«Le spese sostenute per la realizzazione delle manifestazioni estive – si legge - dovevano ritenersi pienamente compatibili con un indirizzo amministrativo inteso a favorire quella naturale vocazione turistica che caratterizza la città di Trani sin dagli anni sessanta». Si precisa anche che «Amiu ed Amet, essendo costituite in società per azioni, hanno una propria amministrazione e l'influenza dell'Ente, socio unico, è circoscritta all'indirizzo del risultato di gestione ma non anche alla gestione. Eventuali contributi effettuati dalle suddette SpA per le manifestazioni culturali cittadine rientrano nell'autonomia di gestione dei consigli di amministrazione e sono legittimi se effettuati nel rispetto delle finalità sociali».
A supportare le tesi difensive vengono menzionati alcuni passaggi estrapolati da documenti redatti e sottoscritti dai componenti del collegio sindacale dell'Amiu e dal CdA di Amet e rivolti al commissario prefettizio Angelo Trovato in cui si spiegano le scelte di sponsorizzazione delle società ai cartelloni al centro dell'inchiesta.
Per l'avvocato difensore del sindaco, queste testimonianze qualificano in termini di sicura liceità penale l'azione politica di Tarantini. «Il rispetto del programma elettorale e delle necessità della collettività, in uno all'assoluta assenza di alcun tornaconto personale, hanno motivato ogni sua attività. Il risultato in termini di immagine, di cultura e di economia, che la città di Trani ha conseguito attraverso la sua azione politica è innegabile».
«Le spese sostenute per la realizzazione delle manifestazioni estive – si legge - dovevano ritenersi pienamente compatibili con un indirizzo amministrativo inteso a favorire quella naturale vocazione turistica che caratterizza la città di Trani sin dagli anni sessanta». Si precisa anche che «Amiu ed Amet, essendo costituite in società per azioni, hanno una propria amministrazione e l'influenza dell'Ente, socio unico, è circoscritta all'indirizzo del risultato di gestione ma non anche alla gestione. Eventuali contributi effettuati dalle suddette SpA per le manifestazioni culturali cittadine rientrano nell'autonomia di gestione dei consigli di amministrazione e sono legittimi se effettuati nel rispetto delle finalità sociali».
A supportare le tesi difensive vengono menzionati alcuni passaggi estrapolati da documenti redatti e sottoscritti dai componenti del collegio sindacale dell'Amiu e dal CdA di Amet e rivolti al commissario prefettizio Angelo Trovato in cui si spiegano le scelte di sponsorizzazione delle società ai cartelloni al centro dell'inchiesta.
Per l'avvocato difensore del sindaco, queste testimonianze qualificano in termini di sicura liceità penale l'azione politica di Tarantini. «Il rispetto del programma elettorale e delle necessità della collettività, in uno all'assoluta assenza di alcun tornaconto personale, hanno motivato ogni sua attività. Il risultato in termini di immagine, di cultura e di economia, che la città di Trani ha conseguito attraverso la sua azione politica è innegabile».