Vita di città
Estati tranesi, il Prefetto di Bari non si costituisce parte civile
Dal 18 marzo saranno ascoltati gli imputati
Trani - mercoledì 20 gennaio 2010
Nessuna autorità governativa sovraordinata alla giunta del Comune di Trani si è costituita parte civile nel processo per le Estati tranesi del 2005 e del 2006. E' quanto emerso dalla seconda udienza per il processo che vede alla sbarra 14 imputati dinanzi al tribunale collegiale di Trani composto da Cesarea Carone, Lorenzo Gadaleta e Francesco Messina. Il Prefetto di Bari, dunque, non si è costituito parte civile anche se non è dato sapere se ciò sia avvenuto per sua volontà o per la non avvenuta informazione.
Si tornava in aula dopo che, al termine dell'udienza di settembre, la prima sezione penale aveva escluso dal dibattimento il curatore speciale (l'avvocato barese Giuseppe Trisorio Liuzzi) nominato dal gup Maria Grazia Caserta. Il collegio tranese ritenne all'epoca che si dovesse seguire un'altra strada: notificare l'avviso dell'udienza preliminare al vice sindaco a cui spetta, per legge, la rappresentanza del Comune in caso di impedimento temporaneo del sindaco (fra gli imputati). I giudici hanno preso atto della decisione della giunta comunale – ampiamente nota - di non costituirsi parte civile. Analoga scelta è stata fatta da Amet ed Amiu. A questi, ora, si aggiunge il silenzio della Prefettura di Bari, l'unica deputata a costituirsi insieme al Ministro dell'Interno, non avendo, la Prefettura della Bat, ancora pieni poteri.
Dal 18 marzo cominceranno ad essere ascoltati gli imputati. A giudizio ci sono Giuseppe Tarantini (sindaco di Trani), Carlo Laurora (consigliere regionale e provinciale), Mauro Scagliarini, Sergio de Feudis, Nicola Quinto, Savino De Toma, Giuseppe Laricchia, Giovanni Cozzoli, Giacomo Ceci, Filomena Lorizzo, Leonardo Marinaro, Alfonso Maria Mangione, Claudio Squiccimarro e Sabino Antonino.
Si tornava in aula dopo che, al termine dell'udienza di settembre, la prima sezione penale aveva escluso dal dibattimento il curatore speciale (l'avvocato barese Giuseppe Trisorio Liuzzi) nominato dal gup Maria Grazia Caserta. Il collegio tranese ritenne all'epoca che si dovesse seguire un'altra strada: notificare l'avviso dell'udienza preliminare al vice sindaco a cui spetta, per legge, la rappresentanza del Comune in caso di impedimento temporaneo del sindaco (fra gli imputati). I giudici hanno preso atto della decisione della giunta comunale – ampiamente nota - di non costituirsi parte civile. Analoga scelta è stata fatta da Amet ed Amiu. A questi, ora, si aggiunge il silenzio della Prefettura di Bari, l'unica deputata a costituirsi insieme al Ministro dell'Interno, non avendo, la Prefettura della Bat, ancora pieni poteri.
Dal 18 marzo cominceranno ad essere ascoltati gli imputati. A giudizio ci sono Giuseppe Tarantini (sindaco di Trani), Carlo Laurora (consigliere regionale e provinciale), Mauro Scagliarini, Sergio de Feudis, Nicola Quinto, Savino De Toma, Giuseppe Laricchia, Giovanni Cozzoli, Giacomo Ceci, Filomena Lorizzo, Leonardo Marinaro, Alfonso Maria Mangione, Claudio Squiccimarro e Sabino Antonino.