Scuola e Lavoro
"Fateci tornare a danzare": un toccante video girato tra allievi e insegnanti delle scuole di danza di Trani
Non solo un gravissimo problema economico ma anche sociale e educativo
Trani - lunedì 12 aprile 2021
17.30
"Le scuole di danza di Trani uniscono le forze per lanciare un appello a tutta la comunità e a tutte le forze politiche. La situazione drammatica, senza precedenti, lo richiede.
Da marzo 2020 abbiamo avuto pochissima tregua. Abbiamo dovuto chiudere per mesi, abbiamo dovuto investire e attrezzarci per la nuova stagione, abbiamo riaperto i battenti a settembre 2020 rispettando protocolli di igiene e sicurezza degni di presidio ospedaliero... salvo dover richiudere a ottobre, senza sufficienti giustificazioni.
La questione non è economica: anche se gli affitti e le bollette vanno comunque pagati, anche se non si sa fin quando resisteremo prima della chiusura definitiva, i ristori tamponano la situazione, a scadenza irregolare.
La questione è sociale, è educativa. Ai bambini e ai ragazzi è già stata tolta una normale frequenza della scuola pubblica, al mattino, soprattutto in Puglia. Come colpo di grazia, a molti di loro è stata sottratta un'altra valvola di sfogo dal valore importante dal punto di vista della salute fisica e mentale: la danza, per non parlare dello sport in generale.
Abbiamo voluto dare voce a tutti quei giovani a cui viene impedito di ballare e praticare la propria passione. E' stato tolto il diritto di sognare, di frequentare luoghi di formazione, posti in cui la sicurezza e il rispetto delle regole sono sempre state al primo posto. Ascoltiamoli. E fateci tornare a danzare".
Da marzo 2020 abbiamo avuto pochissima tregua. Abbiamo dovuto chiudere per mesi, abbiamo dovuto investire e attrezzarci per la nuova stagione, abbiamo riaperto i battenti a settembre 2020 rispettando protocolli di igiene e sicurezza degni di presidio ospedaliero... salvo dover richiudere a ottobre, senza sufficienti giustificazioni.
La questione non è economica: anche se gli affitti e le bollette vanno comunque pagati, anche se non si sa fin quando resisteremo prima della chiusura definitiva, i ristori tamponano la situazione, a scadenza irregolare.
La questione è sociale, è educativa. Ai bambini e ai ragazzi è già stata tolta una normale frequenza della scuola pubblica, al mattino, soprattutto in Puglia. Come colpo di grazia, a molti di loro è stata sottratta un'altra valvola di sfogo dal valore importante dal punto di vista della salute fisica e mentale: la danza, per non parlare dello sport in generale.
Abbiamo voluto dare voce a tutti quei giovani a cui viene impedito di ballare e praticare la propria passione. E' stato tolto il diritto di sognare, di frequentare luoghi di formazione, posti in cui la sicurezza e il rispetto delle regole sono sempre state al primo posto. Ascoltiamoli. E fateci tornare a danzare".