Vita di città
Federconsumatori, l'aumento dell'Iva è «fatto demenziale»
Si parla di rincaro della quota agevolata dal 4% al 10%
Trani - lunedì 22 settembre 2014
7.15
Un "no" categorico al possibile nuovo aumento dell'Iva. Ad affermarlo è la Federconsumatori, che sull'argomento in questi giorni ha diffuso una nota stampa piuttosto esplicita.
«Anche se fossero semplici voci - commenta l'associazione - quelle relative alle modifiche delle percentuali IVA, non ci piacciono proprio per nulla, anche a fronte dell'ultima esperienza dell'aumento IVA dal 21 al 22%. Ipotesi contrastata da tutti i gruppi parlamentari che ben presto, poi, è diventata realtà, ottenendo effetti deleteri sia per l'aumento di prezzi e tariffe e sia ribadendo un'ulteriore contrazione dei consumi».
«Le ultime notizie parlano di rincaro della quota agevolata dal 4% al 10%, e che riguarderebbe beni importanti, quali quelli alimentari e quelli delicatissimi in campo sanitario. Infatti, se tutto questo diventasse realtà significherebbe un rincaro su beni di prima necessità, come pane, latte, riso, pasta e farina, formaggi, olio, burro, patate, frutta, libri, giornali, riviste, occhiali e attrezzature terapeutiche. Questa ipotesi, che non vorremmo mai vedere realizzata, ci irrita notevolmente -"sarebbe davvero una cosa demenziale, perché come al solito, a pagarne le spese sarebbero soprattutto le famiglie meno abbienti».
«L'Italia è già in deflazione in grandissima crisi, l'economia è stretta tra il calo della produzione industriale ed il tracollo dei consumi. I consumi, in generale, sono in forte ribasso: basti pensare che nell'ultimo triennio hanno registrato un calo del -10,7%, percentuale che equivale a un calo della spesa di 77,6 miliardi di euro. Calo che oltre a creare malessere per le famiglie, si ripercuote in maniera negativa sull'andamento della produzione e sull'occupazione, giunta oramai a livelli insopportabili, soprattutto quella giovanile al 44%».
Ancora più drammatici i dati relativi a due comparti chiave per comprendere la difficoltà ed il disagio vissuto dalle famiglie: secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dal 2008 ad oggi i consumi nel settore alimentare hanno registrato una contrazione del -10,4, pari ad una caduta della spesa delle famiglie di oltre 14,2 miliardi di Euro e gravissimo quello del comparto della salute pari a -23,1%. Hanno, inoltre, calcolato che questo rovinoso aumento dell'Iva, dal 4% al 10%, avrebbe per una famiglia media italiana una ricaduta economica di 205 Euro annui che graverebbero su un già infimo potere d'acquisto.
«Anche se fossero semplici voci - commenta l'associazione - quelle relative alle modifiche delle percentuali IVA, non ci piacciono proprio per nulla, anche a fronte dell'ultima esperienza dell'aumento IVA dal 21 al 22%. Ipotesi contrastata da tutti i gruppi parlamentari che ben presto, poi, è diventata realtà, ottenendo effetti deleteri sia per l'aumento di prezzi e tariffe e sia ribadendo un'ulteriore contrazione dei consumi».
«Le ultime notizie parlano di rincaro della quota agevolata dal 4% al 10%, e che riguarderebbe beni importanti, quali quelli alimentari e quelli delicatissimi in campo sanitario. Infatti, se tutto questo diventasse realtà significherebbe un rincaro su beni di prima necessità, come pane, latte, riso, pasta e farina, formaggi, olio, burro, patate, frutta, libri, giornali, riviste, occhiali e attrezzature terapeutiche. Questa ipotesi, che non vorremmo mai vedere realizzata, ci irrita notevolmente -"sarebbe davvero una cosa demenziale, perché come al solito, a pagarne le spese sarebbero soprattutto le famiglie meno abbienti».
«L'Italia è già in deflazione in grandissima crisi, l'economia è stretta tra il calo della produzione industriale ed il tracollo dei consumi. I consumi, in generale, sono in forte ribasso: basti pensare che nell'ultimo triennio hanno registrato un calo del -10,7%, percentuale che equivale a un calo della spesa di 77,6 miliardi di euro. Calo che oltre a creare malessere per le famiglie, si ripercuote in maniera negativa sull'andamento della produzione e sull'occupazione, giunta oramai a livelli insopportabili, soprattutto quella giovanile al 44%».
Ancora più drammatici i dati relativi a due comparti chiave per comprendere la difficoltà ed il disagio vissuto dalle famiglie: secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dal 2008 ad oggi i consumi nel settore alimentare hanno registrato una contrazione del -10,4, pari ad una caduta della spesa delle famiglie di oltre 14,2 miliardi di Euro e gravissimo quello del comparto della salute pari a -23,1%. Hanno, inoltre, calcolato che questo rovinoso aumento dell'Iva, dal 4% al 10%, avrebbe per una famiglia media italiana una ricaduta economica di 205 Euro annui che graverebbero su un già infimo potere d'acquisto.