Politica
Ferrante: «Per Elgasud siamo già al secondo parere»
Il capogruppo del Pd: «E il primo che fine ha fatto?»
Trani - martedì 29 dicembre 2009
«Il sindaco ha la memoria annebbiata forse dalle tante maratone che si è concesso negli ultimi tempi. Oggi chiede un parere pro veritate, che ha maggiore solennità di forma, ma che sempre un parere è, e come tale opinabile, sulla questione Elgasud e lo fa per la seconda volta. Sì, per la seconda volta. Il sindaco dimentica, o finge di dimenticare, che nell'assemblea dei soci dell'Amet del 29 settembre del 2008 già diede il là alla nomina di un consulente legale perché prestasse assistenza proprio sulla stessa questione per cui oggi chiede il secondo parere.
Infatti, si legge nel contratto di consulenza legale sottoscritto il 4 ottobre del 2008 tra l'Amet ed il consulente (avvocato) esterno "che il committente (ossia il sindaco, in rappresentanza del Comune) ha la necessità di una attività di consulenza legale aziendale allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati ed in particolare assistenza legale finalizzata a valutare ed eventualmente realizzare l'ipotesi di cessione di ramo d'azienda … e che il consulente (allora incaricato) possiede le competenze professionali per l'assunzione del suddetto incarico".
Chiedere due volte un parere legale per la stessa cosa si può fare? O è sperpero di denaro pubblico? O forse quel parere chiesto nel 2008 non è mai stato reso e quindi abbiamo pagato il consulente a vuoto? Riepilogando: il Sindaco nel 2008 chiede un primo parere, poi nel 2009 ne chiede un secondo perché:
ipotesi a) il primo non è stato mai reso;
ipotesi b) è stato reso, ma non gli piaceva;
ipotesi c) è stato reso, ma lo ha dimenticato.
Ai cittadini l'onore di accendere la risposta giusta, ma lo si può fare per ancora pochi giorni con l'elettricità distribuita da Amet, poi lo si farà con quella della Elgasud».
Fabrizio Ferrante
Capogruppo Pd
Infatti, si legge nel contratto di consulenza legale sottoscritto il 4 ottobre del 2008 tra l'Amet ed il consulente (avvocato) esterno "che il committente (ossia il sindaco, in rappresentanza del Comune) ha la necessità di una attività di consulenza legale aziendale allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati ed in particolare assistenza legale finalizzata a valutare ed eventualmente realizzare l'ipotesi di cessione di ramo d'azienda … e che il consulente (allora incaricato) possiede le competenze professionali per l'assunzione del suddetto incarico".
Chiedere due volte un parere legale per la stessa cosa si può fare? O è sperpero di denaro pubblico? O forse quel parere chiesto nel 2008 non è mai stato reso e quindi abbiamo pagato il consulente a vuoto? Riepilogando: il Sindaco nel 2008 chiede un primo parere, poi nel 2009 ne chiede un secondo perché:
ipotesi a) il primo non è stato mai reso;
ipotesi b) è stato reso, ma non gli piaceva;
ipotesi c) è stato reso, ma lo ha dimenticato.
Ai cittadini l'onore di accendere la risposta giusta, ma lo si può fare per ancora pochi giorni con l'elettricità distribuita da Amet, poi lo si farà con quella della Elgasud».
Fabrizio Ferrante
Capogruppo Pd