Eventi e cultura
Festa della mamma nel carcere femminile di Trani
Con il cantante Vito De Bari
Trani - sabato 8 maggio 2010
Il cantante tranese Vito De Bari sa che per una donna diventare detenuta non significa smettere di essere una mamma. Con la collaborazione dei volontari dell'Unitalsi, del Gruppo Scout Agesci Trani 2, delle suore e del cappellano della Casa di Pena Femminile, nonché grazie alla sensibilità e alla disponibilità della Direzione, degli Educatori e del Corpo di Polizia Penitenziaria, Vito De Bari ha voluto mettere a disposizione la sua arte per dar vita ad uno spettacolo coinvolgente affinché anche le mamme che sono in carcere abbiano la loro festa.
Riprendendo una frase di Khalil Gibran: «La musica è la lingua dello spirito. La sua segreta corrente vibra tra il cuore di colui che canta e l'anima di colui che ascolta», Vito De Bari spera di riuscire ne l suo intento di trasmettere a tutte le detenute del carcere femminile di Trani la sua sensibilità alla loro condizione umana.
«In un mondo ormai indirizzato dall'egoismo - spiega il responsabile relazioni del gruppo scout - nulla è più bello che vedere qualcuno prodigarsi per il bene altrui. Se questo è valido in generale, diventa straordinario per chi, vivendo in carcere, è abituato ad essere dimenticato. Se il non esistere per gli altri è umanamente difficile nella normalità, esso diventa condizione insopportabile in occasione delle festività, di qualunque tipo esse siano. Lo stato detentivo si fa sentire in tutta la sua pesantezza proprio in quei giorni particolari. Si è madre 365 giorni l'anno eppure non fare la mamma, non donare una carezza, non riempire di amorevoli attenzioni i figli nel giorno della festa della mamma pare essere la forma di repressione peggiore. Si finisce così per farsi avviluppare dai sensi di colpa e dalla tristezza.
L'aver pensato di donarsi proprio in occasione di questa festività, dimostra la profonda sensibilità di Vito Di Bari. Egli, siamo certi, sarà capace di coinvolgere tutte, sabato pomeriggio 8 maggio, di modo che, cantando con lui, esse possano almeno per un paio d'ore "evadere" virtualmente dalla loro quotidianità».
Riprendendo una frase di Khalil Gibran: «La musica è la lingua dello spirito. La sua segreta corrente vibra tra il cuore di colui che canta e l'anima di colui che ascolta», Vito De Bari spera di riuscire ne l suo intento di trasmettere a tutte le detenute del carcere femminile di Trani la sua sensibilità alla loro condizione umana.
«In un mondo ormai indirizzato dall'egoismo - spiega il responsabile relazioni del gruppo scout - nulla è più bello che vedere qualcuno prodigarsi per il bene altrui. Se questo è valido in generale, diventa straordinario per chi, vivendo in carcere, è abituato ad essere dimenticato. Se il non esistere per gli altri è umanamente difficile nella normalità, esso diventa condizione insopportabile in occasione delle festività, di qualunque tipo esse siano. Lo stato detentivo si fa sentire in tutta la sua pesantezza proprio in quei giorni particolari. Si è madre 365 giorni l'anno eppure non fare la mamma, non donare una carezza, non riempire di amorevoli attenzioni i figli nel giorno della festa della mamma pare essere la forma di repressione peggiore. Si finisce così per farsi avviluppare dai sensi di colpa e dalla tristezza.
L'aver pensato di donarsi proprio in occasione di questa festività, dimostra la profonda sensibilità di Vito Di Bari. Egli, siamo certi, sarà capace di coinvolgere tutte, sabato pomeriggio 8 maggio, di modo che, cantando con lui, esse possano almeno per un paio d'ore "evadere" virtualmente dalla loro quotidianità».