Vita di città
Festa della Repubblica: «Recuperiamo il valore della ricorrenza»
Il messaggio di Aldo Pugliese (Uil).
Trani - mercoledì 2 giugno 2010
In occasione della 64ma edizione della festa della proclamazione della Repubblica italiana, l'amministrazione comunale ha organizzato una celebrazione a partire dalle 11 all'interno della villa comunale, nei pressi del monumento ai caduti. Autorità civili, militari e religiose parteciperanno all'alza bandiera ed alla cerimonia di deposizione di una corona.
Sulla ricorrenza si è espresso il segretario generale della Uil di Puglia e Bari, Aldo Pugliese. «Il 2 giugno non va ricordato come una mera festività o come un giorno di vacanza, ma bisogna recuperare il valore della ricorrenza, ovvero l'unità del Paese. In un momento così delicato per l'Italia, abbiamo il dovere di salvaguardare la nostra identità, tenendo conto che l'Italia è una e non l'insieme spurio di venti regioni e quindi di venti realtà diverse. Dobbiamo fare attenzione nell'affrontare temi delicati come devoluzione e federalismo fiscale perché va bene intesa e definita la chiave di lettura. Se si deve arrivare ad un'idea di secessione, allora ci si guardi intorno. Perché si tratta di un'idea che non solo non fa onore a nessuno, ma che in sostanza disconosce i meriti di chi ha combattuto, e ha pagato un caro prezzo, per un'Italia finalmente libera e unita. Bisogna invece recuperare il valore della costituzione e ricordare che c'è chi ha dato la vita per liberare il Paese dal nazifascismo. E proprio la costituzione italiana, in particolare l'articolo 1, deve fungere da guida nel percorso di riforme sociali in questo momento storico di grave e profonda crisi, in cui tanti lavoratori hanno perso o rischiano di perdere la propria occupazione».
Sulla ricorrenza si è espresso il segretario generale della Uil di Puglia e Bari, Aldo Pugliese. «Il 2 giugno non va ricordato come una mera festività o come un giorno di vacanza, ma bisogna recuperare il valore della ricorrenza, ovvero l'unità del Paese. In un momento così delicato per l'Italia, abbiamo il dovere di salvaguardare la nostra identità, tenendo conto che l'Italia è una e non l'insieme spurio di venti regioni e quindi di venti realtà diverse. Dobbiamo fare attenzione nell'affrontare temi delicati come devoluzione e federalismo fiscale perché va bene intesa e definita la chiave di lettura. Se si deve arrivare ad un'idea di secessione, allora ci si guardi intorno. Perché si tratta di un'idea che non solo non fa onore a nessuno, ma che in sostanza disconosce i meriti di chi ha combattuto, e ha pagato un caro prezzo, per un'Italia finalmente libera e unita. Bisogna invece recuperare il valore della costituzione e ricordare che c'è chi ha dato la vita per liberare il Paese dal nazifascismo. E proprio la costituzione italiana, in particolare l'articolo 1, deve fungere da guida nel percorso di riforme sociali in questo momento storico di grave e profonda crisi, in cui tanti lavoratori hanno perso o rischiano di perdere la propria occupazione».