Territorio
Fingersi malati perché soli
Rino Negrogno descrive un dramma quotidiano per molti anziani. «Aumentano le chiamate per interventi su strani malori»
Trani - lunedì 1 agosto 2011
Ad agosto aumentano le chiamate di soccorso al 118. La crescita, per certi versi, ci può anche stare. Con il caldo è fisiologico l'aumento dei malori e, specialmente a Trani, bisogna tenere in conto l'aumento della popolazione per la presenza di turisti e avventori stagionali da altri Comuni.
Rino Negrogno, operatore del 118, evidenzia anche come d'estate «aumentano le chiamate per interventi su strani malori». Di cosa parla è presto detto. Negrogno racconta: «Anziani che hanno uno sguardo strano. Dovreste vederli. Ti guardano e sembra vogliano chiederti cosa stia succedendo, ti dicono che non vogliono andare in ospedale, che, si, stanno male, ma né più né meno del giorno prima. Poi abbassano lo sguardo e si fingono malati, non parlano più. È che i figli hanno le ferie e loro, dopo averne fatte tante per i figli, devono fingersi malati per andare in ospedale, per le vacanze dei figli».
Fingersi malati per solitudine. E' un quotidiano dramma dilagante. «Forse Dio non ci guarda ma noi che stiamo sull'ambulanza vediamo. Evitiamoli certi spettacoli, vorrei non vedere certi sguardi, di uomini che erano forti, di donne che erano imponenti, lo sguardo di chi ci ha donato la vita. A volte vorrei evitare agosto».
Rino Negrogno, operatore del 118, evidenzia anche come d'estate «aumentano le chiamate per interventi su strani malori». Di cosa parla è presto detto. Negrogno racconta: «Anziani che hanno uno sguardo strano. Dovreste vederli. Ti guardano e sembra vogliano chiederti cosa stia succedendo, ti dicono che non vogliono andare in ospedale, che, si, stanno male, ma né più né meno del giorno prima. Poi abbassano lo sguardo e si fingono malati, non parlano più. È che i figli hanno le ferie e loro, dopo averne fatte tante per i figli, devono fingersi malati per andare in ospedale, per le vacanze dei figli».
Fingersi malati per solitudine. E' un quotidiano dramma dilagante. «Forse Dio non ci guarda ma noi che stiamo sull'ambulanza vediamo. Evitiamoli certi spettacoli, vorrei non vedere certi sguardi, di uomini che erano forti, di donne che erano imponenti, lo sguardo di chi ci ha donato la vita. A volte vorrei evitare agosto».