Eventi e cultura
Frisone e le notti di Fullen, inaugurata la nuova mostra al Polo Museale
Le opere sono uno strumento di resistenza contro l’annientamento fisico e morale esercitato dai totalitarismi
Trani - sabato 26 ottobre 2024
E' stata inaugurata giovedì 24 ottobre, presso il Polo Museale di Trani, la mostra di 113 disegni dal titolo "Frisone e le notti di Fullen. L'opera figurativa di Ferruccio Francesco Frisone durante l'internamento nei Lager del Terzo Reich". La collezione è stata donata dal figlio Giovanni alla Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria (ILMC), e documenta la vita da prigioniero dell'artista. L'esposizione, visitabile sino al 31 gennaio 2025, è stata organizzata e allestita dalla Fondazione S.E.C.A. di Trani e dalla Fondazione ILMC ETS di Barletta ed è stata curata da Graziano Urbano, Mariangela Di Candido e Francesco Lotoro. L'opera di Frisone, emblema di creatività e resilienza, è oggi parte del patrimonio culturale della Fondazione ILMC e della Regione Puglia.
L'artista, che disegnava dove poteva, su svariati supporti come un foglio di quaderno o di cartone, aveva utilizzato diverse tecniche di disegno durante l'intero periodo di prigionia trascorso in Albania e nei Lager di Semlin, Versen e Fulle. Questa mostra vuole perciò essere un omaggio a una delle più affascinanti personalità artistiche del Novecento la cui vicenda biografica e artistica si intreccia con il più grande dramma della Seconda Guerra Mondiale, ovvero con l'internamento vissuto nel Reich da 600.000 militari italiani all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943. All'inaugurazione dell'esposizione è intervenuto il figlio dell'artista con la sua consorte, arrivati per l'occasione in Puglia dagli Stati Uniti, oltre ai rappresentanti delle Istituzioni regionali e provinciali. L'evento di apertura è stato un grande successo vista la cospicua presenza di visitatori che hanno apprezzato la produzione artistica di Frisone, autentico riflesso di un tempo buio e triste ed evidente strumento di resistenza contro l'annientamento fisico e morale esercitato dai totalitarismi attraverso l'internamento e la deportazione. L'artista ha ritratto l'angoscia e la paura dei prigionieri, in continua lotta per la sopravvivenza, sopraffatti da un senso di vuoto, costretti a vivere in condizioni inumane; ha raccontato in un modo diretto e di impatto il male diffusosi in momento storico complesso rendendolo visibile e concreto più di qualsiasi altra narrazione o descrizione dei fatti; è riuscito ad offrire una rilettura critica del nazismo e ad indagare la parte più intima ed emotiva di un passato da non dimenticare.
L'evento di inaugurazione si è concluso con una interessante iniziativa da parte di Poste Italiane che ha provveduto, con una propria postazione mobile presso il Polo Museale, all'emissione di cartolina e annullo filatelico dedicato a Ferruccio Francesco Frisone.
L'artista, che disegnava dove poteva, su svariati supporti come un foglio di quaderno o di cartone, aveva utilizzato diverse tecniche di disegno durante l'intero periodo di prigionia trascorso in Albania e nei Lager di Semlin, Versen e Fulle. Questa mostra vuole perciò essere un omaggio a una delle più affascinanti personalità artistiche del Novecento la cui vicenda biografica e artistica si intreccia con il più grande dramma della Seconda Guerra Mondiale, ovvero con l'internamento vissuto nel Reich da 600.000 militari italiani all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943. All'inaugurazione dell'esposizione è intervenuto il figlio dell'artista con la sua consorte, arrivati per l'occasione in Puglia dagli Stati Uniti, oltre ai rappresentanti delle Istituzioni regionali e provinciali. L'evento di apertura è stato un grande successo vista la cospicua presenza di visitatori che hanno apprezzato la produzione artistica di Frisone, autentico riflesso di un tempo buio e triste ed evidente strumento di resistenza contro l'annientamento fisico e morale esercitato dai totalitarismi attraverso l'internamento e la deportazione. L'artista ha ritratto l'angoscia e la paura dei prigionieri, in continua lotta per la sopravvivenza, sopraffatti da un senso di vuoto, costretti a vivere in condizioni inumane; ha raccontato in un modo diretto e di impatto il male diffusosi in momento storico complesso rendendolo visibile e concreto più di qualsiasi altra narrazione o descrizione dei fatti; è riuscito ad offrire una rilettura critica del nazismo e ad indagare la parte più intima ed emotiva di un passato da non dimenticare.
L'evento di inaugurazione si è concluso con una interessante iniziativa da parte di Poste Italiane che ha provveduto, con una propria postazione mobile presso il Polo Museale, all'emissione di cartolina e annullo filatelico dedicato a Ferruccio Francesco Frisone.