Politica
In vista dello sgombero rom, il Partito Socialista alza la voce
«Garantiamo alla comunità un'area sicura dove vivere». Il partito contesta anche il periodo: a cinque giorni dal Natale
Trani - martedì 11 dicembre 2012
10.41
Entro il 20 dicembre il campo abusivo ubicato nei pressi del ponte Lama dovrà essere sgomberato in seguito alla denuncia presentata dal proprietario dello stesso terreno ed all'ordinanza sindacale emanata alcuni giorni fa.
Il coordinatore del Partito Socialista di Trani, Emanuele Calabrese considera questo provvedimento «un atto teso a risolvere provvisoriamente una problematica che comunque riemergerà», «ragion per cui – spiega Calabrese - come già affermato dal consigliere Santorsola, è dovere dell'amministrazione garantire alla comunità un'area sicura dove poter vivere serenamente e nel rispetto delle regole».
Il partito contesta anche il periodo entro il quale dovrà avvenire l'allontanamento, ovvero, a cinque giorni dal Natale. «Sarebbe stato più indicato – dice Calabrese - far slittare la decisione al nuovo anno evitando alla comunità, costituita da bambini, anziani, donne e malati, disagi di varia natura primo fra tutti il dove andare. L'ordinanza è comunque una sconfitta per un paese che si ritiene democratico e in un'epoca di globalizzazione, che dovrebbe significare pari dignità per tutti e non intolleranza verso persone di religione, etnia o nazionalità differenti, uomini e donne che, approdando in un paese straniero, sono già in una situazione di disagio. Infatti non dobbiamo dimenticare che il fenomeno dell'immigrazione si sviluppa per cause di forze maggiori, non è per scelta che si lascia la propria terra e tutto quello che si ha, compresi gli affetti, e si va via verso l'incertezza e il nulla. Il nostro primo dovere è aiutare queste persone non cacciarle».
Il coordinatore del Partito Socialista di Trani, Emanuele Calabrese considera questo provvedimento «un atto teso a risolvere provvisoriamente una problematica che comunque riemergerà», «ragion per cui – spiega Calabrese - come già affermato dal consigliere Santorsola, è dovere dell'amministrazione garantire alla comunità un'area sicura dove poter vivere serenamente e nel rispetto delle regole».
Il partito contesta anche il periodo entro il quale dovrà avvenire l'allontanamento, ovvero, a cinque giorni dal Natale. «Sarebbe stato più indicato – dice Calabrese - far slittare la decisione al nuovo anno evitando alla comunità, costituita da bambini, anziani, donne e malati, disagi di varia natura primo fra tutti il dove andare. L'ordinanza è comunque una sconfitta per un paese che si ritiene democratico e in un'epoca di globalizzazione, che dovrebbe significare pari dignità per tutti e non intolleranza verso persone di religione, etnia o nazionalità differenti, uomini e donne che, approdando in un paese straniero, sono già in una situazione di disagio. Infatti non dobbiamo dimenticare che il fenomeno dell'immigrazione si sviluppa per cause di forze maggiori, non è per scelta che si lascia la propria terra e tutto quello che si ha, compresi gli affetti, e si va via verso l'incertezza e il nulla. Il nostro primo dovere è aiutare queste persone non cacciarle».