Vita di città
GdF: test di ammissione truccati a medicina e odontoiatria
Scoperta a Bari la centrale operativa della truffa
Trani - martedì 8 settembre 2009
Mesi di accurate indagini, appostamenti, pedinamenti e riprese video fotografiche per ricostruire e seguire tutti gli spostamenti dell'organizzazione criminale, volta a favorire illecitamente il superamento dei test di ammissione alle facoltà di medicina e chirurgia, nonché di odontoiatria e protesi dentaria: si tratta di un'organizzazione che secondo le evidenze investigative operava già da tempo, che col passar degli anni aveva affinato le tecniche fraudolente, passando dall'aiuto a mezzo tutor, al sostegno via sms, sino a quello via internet.
E' quanto hanno scoperto i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, gli stessi che due anni orsono scoprirono l'organizzazione criminale diretta dal prof Marcantonio Pollice, e che proprio dall'approfondimento di alcuni elementi investigativi di quell'indagine, apparentemente marginali, sono risaliti ad un'organizzazione parallela. L'associazione criminale barese ha fatto sostenere gli entry test ai propri candidati che per ricevere l'aiuto "in aula" hanno accettato di sborsare una cifra tra i 25.000 e i 30.000 euro, 5.000 dei quali all'atto dell'adesione. Il reclutamento degli studenti, gestito principalmente da un parente del capo dell'organizzazione, rappresentante di prodotti per l'ortodonzia, ha interessato per lo più figli e paranti di medici, odontoiatri e odontotecnici, una costante visti i fatti del 2007.
Una volta avvicinati, i potenziali concorrenti venivano dapprima rassicurati sull'efficienza e affidabilità dell'organizzazione, garantite dall'esperienza pluriennale, poi istruiti sulle modalità tecniche per affrontare la prova di ammissione. L'offerta comprendeva la fornitura di un palmare - modello HTC - configurato per la connessione ad un account dedicato di posta elettronica su cui ogni candidato avrebbe ricevuto le risposte alle 80 domande ministeriali. Per evitare inconvenienti della ultim'ora erano state ordinate delle prove tecniche attraverso l'invio di messaggi sui propri indirizzi di posta elettronica.
Gli altri accorgimenti per i candidati erano quelli di provvedere alla occultazione del palmare, attraverso fasce elastiche o nastri adesivi da applicare alle cosce, alla cancellazione dei contenuti delle webmail in uscita e in entrata, così da non lasciar traccia sulla rete, infine all'attivazione alla ultim'ora di una scheda sim (meglio se intestata a terza persona) da utilizzare nel palmare per il collegamento internet. Anche i contatti telefonici intercorsi tra i diversi accoliti nei giorni delle prove d'esame sono stati gestiti con l'attivazione di nuove schede. Tutti questi accorgimenti non sono comunque bastati per sottrarsi alle verifiche della Guardia di Finanza. che dopo aver pedinato per giorni alcuni esponenti dell'organizzazione è riuscita ad individuare nel comune di altamura la sala operativa.
Venerdì 4 settembre, in prossimità del termine delle prove di accesso di odontoiatria, i militari del nucleo PT hanno fatto irruzione nell'abitazione del padre di uno dei candidati, scoprendo un vero e proprio centro elaborazione dati dove 6 persone, coordinate da un tecnico dipendente dell'università, erano intente, con l'ausilio di 5 computer, tutti collegati in rete internet, all'elaborazione del questionario ministeriale – nel frattempo ricevuto via mail tramite scansione/foto dei singoli fogli domanda - e alla conseguente trasmissione delle risposte sugli indirizzi di posta elettronica dedicati. Il rilevamento, al momento del blitz, dei singoli indirizzi e mail e dei relativi codici di accesso ha permesso di bloccare e preservare i contenuti delle diverse caselle di posta elettronica.
Oltre ai 5 computer, 2 routers e una internet pen, sono stati sequestrati documenti che gli investigatori ritengono estremamente utili per le indagini per la ricostruzione dei flussi finanziari. Nello stesso momento, all'uscita delle aule universitarie delle città di Foggia, Napoli e Verona sono state eseguite perquisizioni dei candidati che in questa prima fase sono stati identificati, sequestrando loro i palmari utilizzati per la ricezione delle web mail. presso le abitazioni e gli studi di tutti gli accoliti sono stati requisiti documenti utili alle indagini e apparecchiature elettroniche utilizzate per le prove sulla rete. L'ipotesi accusatoria su cui si sta lavorando è l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione (319 e 320) e alla rivelazione di segreto d'ufficio. I soggetti allo stato indagati, fatta eccezione per gli utilizzatori finali, sono 11.
E' quanto hanno scoperto i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, gli stessi che due anni orsono scoprirono l'organizzazione criminale diretta dal prof Marcantonio Pollice, e che proprio dall'approfondimento di alcuni elementi investigativi di quell'indagine, apparentemente marginali, sono risaliti ad un'organizzazione parallela. L'associazione criminale barese ha fatto sostenere gli entry test ai propri candidati che per ricevere l'aiuto "in aula" hanno accettato di sborsare una cifra tra i 25.000 e i 30.000 euro, 5.000 dei quali all'atto dell'adesione. Il reclutamento degli studenti, gestito principalmente da un parente del capo dell'organizzazione, rappresentante di prodotti per l'ortodonzia, ha interessato per lo più figli e paranti di medici, odontoiatri e odontotecnici, una costante visti i fatti del 2007.
Una volta avvicinati, i potenziali concorrenti venivano dapprima rassicurati sull'efficienza e affidabilità dell'organizzazione, garantite dall'esperienza pluriennale, poi istruiti sulle modalità tecniche per affrontare la prova di ammissione. L'offerta comprendeva la fornitura di un palmare - modello HTC - configurato per la connessione ad un account dedicato di posta elettronica su cui ogni candidato avrebbe ricevuto le risposte alle 80 domande ministeriali. Per evitare inconvenienti della ultim'ora erano state ordinate delle prove tecniche attraverso l'invio di messaggi sui propri indirizzi di posta elettronica.
Gli altri accorgimenti per i candidati erano quelli di provvedere alla occultazione del palmare, attraverso fasce elastiche o nastri adesivi da applicare alle cosce, alla cancellazione dei contenuti delle webmail in uscita e in entrata, così da non lasciar traccia sulla rete, infine all'attivazione alla ultim'ora di una scheda sim (meglio se intestata a terza persona) da utilizzare nel palmare per il collegamento internet. Anche i contatti telefonici intercorsi tra i diversi accoliti nei giorni delle prove d'esame sono stati gestiti con l'attivazione di nuove schede. Tutti questi accorgimenti non sono comunque bastati per sottrarsi alle verifiche della Guardia di Finanza. che dopo aver pedinato per giorni alcuni esponenti dell'organizzazione è riuscita ad individuare nel comune di altamura la sala operativa.
Venerdì 4 settembre, in prossimità del termine delle prove di accesso di odontoiatria, i militari del nucleo PT hanno fatto irruzione nell'abitazione del padre di uno dei candidati, scoprendo un vero e proprio centro elaborazione dati dove 6 persone, coordinate da un tecnico dipendente dell'università, erano intente, con l'ausilio di 5 computer, tutti collegati in rete internet, all'elaborazione del questionario ministeriale – nel frattempo ricevuto via mail tramite scansione/foto dei singoli fogli domanda - e alla conseguente trasmissione delle risposte sugli indirizzi di posta elettronica dedicati. Il rilevamento, al momento del blitz, dei singoli indirizzi e mail e dei relativi codici di accesso ha permesso di bloccare e preservare i contenuti delle diverse caselle di posta elettronica.
Oltre ai 5 computer, 2 routers e una internet pen, sono stati sequestrati documenti che gli investigatori ritengono estremamente utili per le indagini per la ricostruzione dei flussi finanziari. Nello stesso momento, all'uscita delle aule universitarie delle città di Foggia, Napoli e Verona sono state eseguite perquisizioni dei candidati che in questa prima fase sono stati identificati, sequestrando loro i palmari utilizzati per la ricezione delle web mail. presso le abitazioni e gli studi di tutti gli accoliti sono stati requisiti documenti utili alle indagini e apparecchiature elettroniche utilizzate per le prove sulla rete. L'ipotesi accusatoria su cui si sta lavorando è l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione (319 e 320) e alla rivelazione di segreto d'ufficio. I soggetti allo stato indagati, fatta eccezione per gli utilizzatori finali, sono 11.