
Vita di città
Movimento Articolo 97: "Che fine ha fatto la villa sul mare?"
Dopo l'abbattimento della ex distilleria Angelini emergono elementi per i quali vengono chiesti chiarimenti all'Amministrazione
Trani - venerdì 21 marzo 2025
11.45
"Era il mese di febbraio del 2021 quando il Sindaco di Trani annunciava sulle testate giornalistiche locali l'abbattimento del mostro con riferimento alla ex distilleria Angelini, nei pressi del castello svevo, per farvi un parco naturalistico, definito seconda villa sul mare.
L'originario progetto, però, mutava sottraendo all'area in questione una vasta zona per costruire alloggi di housing sociale (… chiamateli come volete ma sempre cemento rimane!).
Nel dicembre del 2022, il Sindaco di Trani comunicava che era stato acceso un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per l'importo di euro 1.400.000,00 che si aggiungevano ai fondi del PNRR al fine di procedere alla demolizione del rudere della ex distilleria fino ad arrivare al mese di giugno del 2023 quando annunciava l'inizio dei lavori.
Dopo circa un anno, nel mese di maggio del 2024, con il trionfalismo enfatico delle grandi imprese, con tanto di caschetti gialli e di presenza sul cantiere anche con telecamere e ruspa al lavoro, finalmente iniziava l'abbattimento del mostro, almeno così pareva.
Giusto il tempo di aprire il cantiere fare un po' di polvere e abbattere qualche manufatto e poi lo stop.
A Novembre del 2024, il Sindaco Bottaro annuncia che occorreva ancora attendere per la completa demolizione della ex Distilleria Angelini essendo necessaria l'autorizzazione della Regione ad avviare l'interramento di parte dei rifiuti delle zone già demolite. Anche il sottosuolo dell'ex area industriale doveva essere sondato per verificare se negli anni ci potessero essere stati fenomeni di inquinamento del terreno.
Ed arriviamo ai giorni nostri, nel febbraio del 2025, quando viene annunciata la candidatura da parte del Comune di Trani ad un finanziamento regionale extra nell'ambito del programma «Sviluppo territoriale e urbano» per euro 5.000.000,00.
Perché l'arresto delle opere e la partecipazione a questo nuovo bando?
Si scopre che la Soprintendenza aveva richiesto di non demolire ma di ristrutturare i manufatti dell'originario complesso Angelini, e segnatamente i due corpi di fabbrica speculari, con tetto a capriate, in prossimità dell'ingresso originario fra via San Giovanni Russo e via Maiorano.
Era intervenuta, quindi, la necessità di un altro finanziamento aggiuntivo per lo specifico progetto di restauro da sottoporre anche al vaglio della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Barletta Andria Trani e Foggia.
Intanto i lavori per la "realizzazione del parco urbano attrezzato della costa nord" sono stati aggiudicati all'appaltatore (determina n.120 del 07.02.2024) al quale è stato liquidato il primo certificato di pagamento per l'importo di euro € 1.064.200,26 (con atto n.1319 del 30.08.2024) e le opere non sono state realizzate (né di demolizione né di realizzazione del cosiddetto parco).
In definitiva:
- un indebitamento da 1.400.000,00 euro si è rivelato inutile non dovendosi procedere alla demolizione dei manufatti originariamente previsti;
- il grande parco naturalistico, pian piano, sta diventando un giardinetto;
- l'appalto è stato aggiudicato per opere che, per quanto appena detto, sono variate ed all'appaltatore è stato anche liquidato il primo certificato di pagamento;
- non si conoscono tempi e modalità dell'intervento complessivo e si rischia di perdere il finanziamento PINQUA.
Infine, l'ultimo dubbio concerne il contenzioso con la società cui i suoli sono stati espropriati con procedura di urgenza ma questa è un'altra storia".
L'originario progetto, però, mutava sottraendo all'area in questione una vasta zona per costruire alloggi di housing sociale (… chiamateli come volete ma sempre cemento rimane!).
Nel dicembre del 2022, il Sindaco di Trani comunicava che era stato acceso un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per l'importo di euro 1.400.000,00 che si aggiungevano ai fondi del PNRR al fine di procedere alla demolizione del rudere della ex distilleria fino ad arrivare al mese di giugno del 2023 quando annunciava l'inizio dei lavori.
Dopo circa un anno, nel mese di maggio del 2024, con il trionfalismo enfatico delle grandi imprese, con tanto di caschetti gialli e di presenza sul cantiere anche con telecamere e ruspa al lavoro, finalmente iniziava l'abbattimento del mostro, almeno così pareva.
Giusto il tempo di aprire il cantiere fare un po' di polvere e abbattere qualche manufatto e poi lo stop.
A Novembre del 2024, il Sindaco Bottaro annuncia che occorreva ancora attendere per la completa demolizione della ex Distilleria Angelini essendo necessaria l'autorizzazione della Regione ad avviare l'interramento di parte dei rifiuti delle zone già demolite. Anche il sottosuolo dell'ex area industriale doveva essere sondato per verificare se negli anni ci potessero essere stati fenomeni di inquinamento del terreno.
Ed arriviamo ai giorni nostri, nel febbraio del 2025, quando viene annunciata la candidatura da parte del Comune di Trani ad un finanziamento regionale extra nell'ambito del programma «Sviluppo territoriale e urbano» per euro 5.000.000,00.
Perché l'arresto delle opere e la partecipazione a questo nuovo bando?
Si scopre che la Soprintendenza aveva richiesto di non demolire ma di ristrutturare i manufatti dell'originario complesso Angelini, e segnatamente i due corpi di fabbrica speculari, con tetto a capriate, in prossimità dell'ingresso originario fra via San Giovanni Russo e via Maiorano.
Era intervenuta, quindi, la necessità di un altro finanziamento aggiuntivo per lo specifico progetto di restauro da sottoporre anche al vaglio della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Barletta Andria Trani e Foggia.
Intanto i lavori per la "realizzazione del parco urbano attrezzato della costa nord" sono stati aggiudicati all'appaltatore (determina n.120 del 07.02.2024) al quale è stato liquidato il primo certificato di pagamento per l'importo di euro € 1.064.200,26 (con atto n.1319 del 30.08.2024) e le opere non sono state realizzate (né di demolizione né di realizzazione del cosiddetto parco).
In definitiva:
- un indebitamento da 1.400.000,00 euro si è rivelato inutile non dovendosi procedere alla demolizione dei manufatti originariamente previsti;
- il grande parco naturalistico, pian piano, sta diventando un giardinetto;
- l'appalto è stato aggiudicato per opere che, per quanto appena detto, sono variate ed all'appaltatore è stato anche liquidato il primo certificato di pagamento;
- non si conoscono tempi e modalità dell'intervento complessivo e si rischia di perdere il finanziamento PINQUA.
Infine, l'ultimo dubbio concerne il contenzioso con la società cui i suoli sono stati espropriati con procedura di urgenza ma questa è un'altra storia".