Giornata della disabilità, Donato Grande: «Vorrei non festeggiarla più»
La testimonianza del giovane tranese affetto da malattia neurodegenerativa
Abbiamo raccolto la testimonianza del giovane tranese Donato Grande, affetto da una malattia rara neurodegenerativa, l'atrofia muscolare spinale di tipo 2: in pratica colpisce tutti i muscoli volontari e li rende sempre più deboli.
«Oggi si festeggia la giornata internazionale delle persone con disabilità. Onestamente vorrei non festeggiarla più. Vorrei che le persone con disabilità siano rispettate e considerate davvero persone come tutti, certo con delle caratteristiche che necessitano di supporti per poter svolgere le stesse cose che noi tutti compiamo abitualmente. Questo avverrà quando le persone con disabilità tutte verranno messe in condizione di autodeterminarsi pienamente in tutti i contesti di vita.
Il primo passo per il diritto all'autodeterminazione è essere messo in grado di poter svolgere la propria vita indipendente aldilà del supporto familiare o degli amici.
È necessario che le istituzioni riconoscano supporti economici tale da consentire di poter pagarsi un assistente che li consenta di svolgere ovunque sia tutti gli atti quotidiani della propria vita e di uscire, lavorare, divertirsi liberamente.
Solo quando questo avverrà per tutte le persone con disabilità allora la disabilità sarà presente in tutti i livelli della nostra società e anche le barriere mentali ed architettoniche verranno eliminate con più semplicità da parte di tutti.
Io ci credo, lavoriamo insieme affinché questo avvenga!».