«Giovane Italia? Burattini nelle mani di padrini politici»

«Credo che la Giovane Italia di Trani debba imparare ad includere e non ad escludere. E, se mi posso permettere, consiglio loro di essere un po' più liberi. Non siano solo dei burattini nelle mani dei loro padrini politici. Prendano esempio da altri movimenti giovanili del centrodestra che ci stanno rubando la scena e che fanno politica attiva e propositiva, priva da condizionamenti esterni». Beppe Corrado, consigliere comunale e provinciale del Pdl, scende in campo in difesa del collega Raimondo Lima, preso a sassate da un documento di Giovane Italia.

Corrado esprime al giovane consigliere solidarietà umana e politica ed attacca i suoi detrattori. «Ho letto più volte il comunicato stampa e non ho capito di cosa viene accusato Lima. Forse di aver assunto all'interno del partito una posizione critica ma costruttiva? Forse di non essersi appiattito su posizioni precostituite? Viene accusato di aver protocollato una serie di interrogazioni su alcune problematiche che riguardano la città? Quindi semplicemente di aver espletato il ruolo che gli è stato conferito dai cittadini che l'hanno eletto (e non nominato) con circa 600 voti? Forse ha sbagliato ad aver fatto proposte per risolvere alcune questioni presenti sul tavolo di maggioranza come ad esempio il futuro delle aziende, l'annosa questione del personale comunale o le problematiche relative agli appalti?. Il collega si è contraddistinto per un'azione politica attiva e propositiva. Forse ha toccato tasti dolenti chiedendo spiegazioni circa i criteri di elargizione dei contributi alle associazioni per il Natale tranese? Viene accusato di non aver votato alcuni provvedimenti finanziari? E quali sono? E perché i giovani di centrodestra non pongono le stesse domande ad altri giovani consiglieri del Pdl assenti in alcuni Consigli comunali? E perché non si chiedono come mai il collega Lima non sia stato invitato alla riunione di pre-consiglio con il silenzio del partito?».

«I giovani del partito – prosegue Corrado – sono molto attenti alle dinamiche del gruppo consiliare. Invece dovrebbero chiedersi perché di questi argomenti e delle problematiche inerenti la città non se ne discuta nel partito. Badate bene: nel partito, cosa ben diversa dal gruppo consiliare ad oggi ben gestito dal capogruppo Maurizio Musci. Il partito di maggioranza relativa non ha ancora una sede. Dove si riuniscono oggi i giovani del Pdl? Su questo punto, attendo una risposta, così da poter partecipare alle riunioni. Oggi poi scopro che c'è un direttivo, dei nuovi coordinatori della Giovane Italia, addirittura un portavoce. Ma chi li ha scelti? Da chi sono stati nominati? Spero che i giovani non siano inquinati dalla politica di vecchio stampo e che mettano da parte l'astio personale. Se i presupposti sono questi credo proprio che questi giovani siano già vecchi».

Al fianco di Lima anche i militanti di Nuova Italia, di Avanguardia studentesca ed alcuni dirigenti di Giovane Italia che non hanno inteso condividere il documento della base. Il secondo attestato di solidarietà è firmato da Daniele Spallucci (dirigente Giovane Italia Trani), Antonio Puca (dirigente Giovane Italia Trani), Pasquale Annacondia (dirigente Pdl Trani), Fabiola Porcelli (portavoce del circolo Pdl Nuova Italia Trani) e da Roberta Cassese (portavoce di Avanguardia studentesca Trani): «L'atteggiamento inquisitorio del comunicato fimrato da una parte di Giovane Italia – dicono – è degno dei peggiori rapporti di Polizia politica. Poco si addice ad un movimento giovanile di partito il cui habitat naturale dovrebbe essere quello della strada e delle piazze e non dei siti web. Il rapporto politico è redatto da un circolo caratterizzato, tra l'altro, negli ultimi anni, dalla parziale assenza di iniziative politiche e culturali nell'interesse del partito, gestito da persone che, nel corso del tempo, si sono interessate prevalentemente alla vita associazionistica delle loro singole realtà piuttosto che alla crescita della Giovane Italia».

«A Lima – spiegano i cinque firmatari - è rivolta l'accusa di aver intrapreso azioni lesive per l'amministrazione. Non ci sembra però che il circolo Giovane Italia abbia, sino ad oggi, mostrato interesse alcuno per ciò che concerne la vita amministrativa della stessa. Sulla questione della presidenza del Consiglio comunale, per esempio, il movimento giovanile non si è espresso in nessun modo in merito a quella che è stata una vera e propria sconfitta per il centrodestra tranese. Dovremmo, forse, pensare che, chi gestisce il circolo, non avesse interesse nell'intervenire sul tema o perché interessato direttamente a sponsorizzare altri pretendenti allo scranno o perché complice, tacitamente silenzioso, di accordi presi nell'interesse di tutti da parte di altri all'interno del partito? Il modus operandi di Lima nel rendere partecipe la cittadinanza della cosa pubblica, anche tramite l'utilizzo dei social network, è per noi motivo di orgoglio e di esempio. Auspichiamo che i confronti possano sempre avvenire sempre nelle giuste sedi, nel rispetto dei ruoli istituzionali. All'omologazione delle menti, preferiamo essere avanguardia, nel rispetto e nella valorizzazione delle singole identità».