Territorio
Giovedì in Consiglio comunale il no alla Ekobat
I consiglieri chiamati ad esprimere dissenso sulla discarica. Legambiente: «Attenzione alla delibera che si va ad approvare»
Trani - martedì 28 febbraio 2012
12.07
Il primo marzo si terrà il Consiglio comunale. Fra gli argomenti in agenda, i consiglieri saranno chiamati ad esprimere un parere di dissenso riguardante la realizzazione della discarica Ekobat per rifiuti non pericolosi con annessa cella per rifiuti contenenti amianto e cella per rifiuti pericolosi stabili e non reattivi da collocarsi in contrada Casarossa. Trattandosi di un nodale passaggio amministrativo, Legambiente Trani chiede che il testo sia formulato in conformità a quanto previsto dall'autorizzazione integrata ambientale e dalla prevista conferenza di servizi.
La procedura in corso per l'iter autorizzativo della discarica Ekobat richiede esplicitamente un parere del sindaco competente territorialmente. Si tratta di un parere recepito nell'ambito della procedura per l'autorizzazione integrata ambientale a cui la Ekobat è sottoposta. Legambiente chiede di sfruttare al meglio il delicato passaggio in Consiglio comunale affinché la delibera partorita non sia inefficace ed inficiata nei prossimi passaggi.
«Affinché la delibera di Consiglio comunale possa essere valida in sede di conferenza di servizi - scrivono i soci di Legambiente - è necessario che riporti un parere formulato con i seguenti requisiti imposti dalla stessa procedura per l'autorizzazione integrata ambientale. La delibera non dovrà essere generica ma far preciso riferimento alla procedura autorizzativa in corso, deve esporre adeguatamente la motivazioni tecniche, sanitarie, ecologiche, urbanistiche, procedurali che inducono al diniego autorizzativo, deve far esplicito riferimento alla prevista conferenza di servizi che sarà convocata dalla Regione Puglia dopo gli step preliminari che nell'attuale fase prevedono il rilascio del parere di valutazione d'impatto ambientale della Provincia Bat».
«Sono questi - conclude Legambiente - i requisiti essenziali soprattutto in vista dell'imminente tornata elettorale che affiderà il governo della città ad una nuova amministrazione. La delibera con cui il primo marzo si esprimerà il diniego alla realizzazione della discarica per rifiuti speciali Ekobat, se formulata in conformità alla procedura dall'autorizzazione integrata ambientale in corso potrebbe precludere definitivamente la possibilità di autorizzazione scongiurando anche un eventuale differente posizione della subentrante amministrazione».
La procedura in corso per l'iter autorizzativo della discarica Ekobat richiede esplicitamente un parere del sindaco competente territorialmente. Si tratta di un parere recepito nell'ambito della procedura per l'autorizzazione integrata ambientale a cui la Ekobat è sottoposta. Legambiente chiede di sfruttare al meglio il delicato passaggio in Consiglio comunale affinché la delibera partorita non sia inefficace ed inficiata nei prossimi passaggi.
«Affinché la delibera di Consiglio comunale possa essere valida in sede di conferenza di servizi - scrivono i soci di Legambiente - è necessario che riporti un parere formulato con i seguenti requisiti imposti dalla stessa procedura per l'autorizzazione integrata ambientale. La delibera non dovrà essere generica ma far preciso riferimento alla procedura autorizzativa in corso, deve esporre adeguatamente la motivazioni tecniche, sanitarie, ecologiche, urbanistiche, procedurali che inducono al diniego autorizzativo, deve far esplicito riferimento alla prevista conferenza di servizi che sarà convocata dalla Regione Puglia dopo gli step preliminari che nell'attuale fase prevedono il rilascio del parere di valutazione d'impatto ambientale della Provincia Bat».
«Sono questi - conclude Legambiente - i requisiti essenziali soprattutto in vista dell'imminente tornata elettorale che affiderà il governo della città ad una nuova amministrazione. La delibera con cui il primo marzo si esprimerà il diniego alla realizzazione della discarica per rifiuti speciali Ekobat, se formulata in conformità alla procedura dall'autorizzazione integrata ambientale in corso potrebbe precludere definitivamente la possibilità di autorizzazione scongiurando anche un eventuale differente posizione della subentrante amministrazione».