Giuseppe Di Marzio chiarisce la sua posizione

«Per evitare interpretazioni distorte, rassegno alla stampa e all'opinione pubblica queste brevi note. Non ho mai inteso rispondere in questi giorni difficili a tutte le voci del circo mediatico che ormai connaturano la politica (alcune messe in giro ad arte, altre in buona fede), per evitare il gioco al massacro che molti si aspettavano e che forse auspicavano. Sono nato forse facendo politica, ho fatto sempre politica, continuerò a farla sino a quando ne avrò la forza e sino a quando tanti amici mi conforteranno con il loro consenso. Certo, è cambiato il modo di far politica. Prima bastava una semplice stretta di mano per costruire rapporti più leali, ora non più! Non esprimo giudizi, né positivi né negativi, sul nuovo modo di far politica; una cosa è certa: "Io non sono cambiato". Sono, nel bene e nel male, quello che ero 35 anni fa, quando ancora imberbe, avevo l'onore e l'onere di dirigere il Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana, guidata dall'uomo che tanti sembrano aver rimosso dalla loro memoria, l'avv. Angelo Pastore, a cui forse inadeguatamente mi ispiro. La mia forza d'animo e la mia pazienza mi hanno consentito di cercare e trovare, con la intelligente mediazione degli amici, su tutti, Raffaele Fitto, il modo migliore per venir fuori da una situazione che improvvisati ideologhi del nuovo corso politico hanno tentato di far precipitare. Sono semplice candidato Consigliere Comunale nella lista di Forza Italia perché sono certo sia della valenza del Consigliere Comunale tout court, se fossi rieletto, sia della possibilità che si ha, quale che sia il ruolo si venga chiamati a ricoprire, di fare valere le proprie capacità, se se ne hanno.»