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Solidarietà

Giuseppe Pierro mette a disposizione dei profughi ucraini pasti caldi e aiuto professionale

Il gesto solidale del presidente Ops e patron di Ad Maiora

Sono passati 44 anni dal rapimento di Aldo Moro e la strage della sua scorta in via Fani a Roma. Lo statista pugliese fu ucciso anche lui, dopo 55 giorni prigioniero delle brigate rosse. Quel rapimento ha segnato in maniera indelebile la storia dell'Italia e non solo. "Oggi quel sequestro e la sua tragica conclusione, alla luce di quello che sta accadendo in Ucraina, ripropongono uno scenario geopolitico ricomparso in tutta la sua drammatica attualità - spiega il direttore del Tgnorba Enzo Magistà, amico e sostenitore dell'osservatorio Ops. - Moro fu rapito e ucciso perché insieme a Berlinguer puntava al superamento del blocco che governava il mondo con la guerra fredda: l'Unione Sovietica da una parte, gli Stati Uniti dall'altra.

Berlinguer sfuggì miracolosamente alla morte. Moro invece fu ucciso e quel sogno svanì. Ma il seme era stato piantato e undici anni dopo il Muro di Berlino cadde. Da allora alcune repubbliche ex sovietiche si dettero una costituzione e proclamarono l'indipendenza da Mosca. Tra queste anche l'Ucraina. Putin adesso ha deciso di ripercorrere la strada al contrario e vuol riprendersi il territori perduto. Prima la Crimea, poi il Donbass e adesso l'Ucraina. Il disegno di Moro non piaceva nè a Mosca nè a Washington - ha concluso Magistà -. Ma mentre l'America se ne è fatta una ragione, la Russia ancora no". Una guerra che non sembra più tanto lontana, sembra quasi di sentirle quelle bimbe, il rumore dei carri armati, i volti insanguinati, la gente che piange e chiede aiuto, giunta anche in Puglia, in Basilicata, nelle nostre case.

"Questo conflitto ha già fatto troppe vittime innocenti, gente comune e anche soldati mandati al fronte per combattere una guerra folle - ha detto il presidente di Ops Giuseppe Pierro, ambasciatore di pace nel mondo -.

L'auspicio è che presto possa tornare la pace, l'appello è ai potenti della Terra. Noi come Osservatorio siamo pronti ad offrire pasti caldi e aiuto professionale, grazie agli esperti che fanno parte di Ops, alle popolazioni in fuga dalla guerra".

Oggi il ricordo va a quei ragazzi come tanti che 44 anni fa persero la vita, uccisi mentre mentre compivano il loro dovere: Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino e Oreste Leonardi.
  • Ad Maiora
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