Eventi e cultura

Gli anni di piombo visti con gli occhi del francese Lazar

Il politologo di fama internazionale chiude i Dialoghi di Trani

Gli anni di piombo raccontati da Marc Lazar, attento osservatore delle vicende italiane, un politologo di fama internazionale, editorialista del quotidiano La Repubblica, che sabato pomeriggio ha varcato le porte del Castello dei Dialoghi di Trani per rispondere alle domande del giornalista Piero Dorfles e a quelle di un pubblico numeroso e appassionato.

«E' tempo di far parlare la storia - ha detto lo studioso francese - e risolvere l'antico malinteso tra Francia e Italia sulle considerazioni circa quel oscuro periodo della storia italiana che taluni hanno definito una guerra civile a bassa intensità». Le riflessioni che Lazar consegna al "Libro degli anni di piombo" (Rizzoli 2010) , un libro collettivo frutto di una ricerca comune a colleghi italiani e francesi, ci offre uno spaccato inedito degli intrecci tra servizi segreti e potere. Sono tanti i giovani studiosi che si interrogano sugli anni che hanno sconvolto la politica italiana facendo 350 vittime. Dorfles interroga il politologo sulla matrice cattolica di una parte del movimento brigatista e dell'origine comune del fondamentalismo cristiano con quello combattente. Lazar documenta la tentazione di alcuni cattolici di rivolgersi alla lotta armata.



E dai documenti pervenuti risalenti ai tempi del sequestro Moro, emerge una rappresentazione degli affiliati al gruppo più sanguinario della storia italiana, come «desiderosi di una certa normalità, piccolo borghese». Secondo Lazar la risposta risiede nella vita clandestina e ciò che ha colpito particolarmente lo studioso francese è la loro età giovanissima.

Dai Dialoghi, inoltre, giunge la soluzione di un malinteso storico tra Francia ed Italia: «è vero che in quegli anni la Francia guardasse all'Italia come al Cile di Pinochet, un Paese privo di libertà di espressione?» Lazar risolve questo dilemma: «Questa idea di un Paese in balia alla dittatura, privo di libertà di espressione è fondato solo sull'ignoranza e la stupidità di certi intellettuali francesi». Infine si affronta il tema del come definire "una guerra civile a bassa intensità". Marc Lazar avanza due ipotesi. La prima discende da una visione "riduttiva" di una guerra intesa come interna al Paese per il controllo politico (come quella spagnola, greca e americana). La seconda, che riconosce una frattura interna che assume le sembianze di una guerra civile, ma in senso solo metaforico. E infatti in un precedente libro (L'Italia sul filo del rasoio), Lazar aveva parlato di una "guerra civile simulata". Fuor di metafora, gli anni di piombo sono ancora tutti da conoscere e da insegnare nella scuola italiana.
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