Cronaca
Gli operai ex Franzoni sul campanile di San Giuseppe
A Trani riprende la portesta della filatura. La solidarietà della politica e dei sindacati
Trani - martedì 29 novembre 2011
10.27
Alcuni ex operai della Franzoni Filati di Trani, aderenti al sindacato Uilta Uil, sono tornati a protestare questa mattina sul campanile della chiesa di San Giuseppe dove erano già saliti ad ottobre dell'anno scorso.
I lavoratori rivendicano il silenzio che è calato sulla possibilità che siano estesi anche al territorio della sesta Provincia gli effetti dell'accordo di programma per il tac sottoscritto ad aprile del 2008 per la Filanto, in Salento, la qual cosa permetterebbe al territorio del Pit2 di avvalersi di circa 24 milioni di euro, finora inutilizzati. Sul posto sono intervenuti Vigili del Fuoco e Forze dell'Ordine.
Il Partito Socialista di Trani, attraverso Nicola Cuccovillo, ha voluto esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori ex Franzoni: «Ancora una volta dei lavoratori tornano a lottare per un sacrosanto diritto che è quello del lavoro. Come rappresentante del Partito Socialista siamo a fianco degli operai della Filatura di Trani perchè non possono esistere figli e figliastri a seconda della zona in cui si trova l'insediamento. Da una parte plaudiamo all'assessore regionale allo sviluppo economico per aver portato la vertenza di un'azienda leccese al tavolo nazionale interministerale, dall'altro non abbiamo problemi a stigmatizzare lo stesso assesore per non aver fatto altrettanto per la nostra azienda tranese. Si è creata così un'oggettiva disparità di trattamento nonostante si stia parlando di aziende dello stesso comparto e nonostante nella nostra Bat ci siano anche altre aziende del settore tac. Ci chiediamo perchè l'accordo di programma fatto con la ditta salentina Adelchi non venga esteso anche nella nostra Provincia nonostante la politica regionale si sia espressa a parole e anche con lettere in tal senso? Chi frena ai nostri danni? E' mai possibile che burocrazia sia tanto potente alla regione o qualche politico importante sotto sotto lavora in modo diverso dalle dichiarazioni? Chiediamo che l'assessore Capone sia equa nel suo lavoro e quindi convochi immediatamente un tavolo di discussione con la nostra azienda in modo da dare risposte precise e immediate a questa che ci sembra la rivisitazione del film "Figli di un Dio minore" e che dia seguito alle stesse missive inviate dal presidente della Regione su questa estensione dell'accordo di programma».
Vicinanza ai lavoratori ex Franzoni è giunta anche dal consigliere regionale Franco Pastore: «E' giusto che la Regione dia una risposta chiara e definitiva a questi lavoratori sull'accordo di programma richiesto innanzitutto tramite il responsabile Bat della Uilta Uil Luigi Mesaroli. E' opportuno che il prefetto Carlo Sessa e coloro che ne hanno competenza, convochino un tavolo formale per discutere di questo problema così da interrompere questa nuova ed eclatante protesta e pervenire ad un'equa e giusta soluzione per i lavoratori e rasserenare le loro famiglie».
«I lavoratori dell'ex Franzoni meritano una risposta. I tentennamenti della Regione Puglia, che non ha, al giorno d'oggi, ancora convocato un tavolo per discuterne la situazione, sono inconcepibili, oltre a denotare una mancanza di rispetto nei confronti delle tante famiglie che non hanno alcuna certezza riguardo al proprio futuro». Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia e di Bari e Alfonso Galiano, segretario regionale industria, energia e trasporti della Uil di Puglia e di Bari, ribadiscono il sostegno del sindacato ai lavoratori dell'ex Franzoni, che in queste ore hanno ripreso a manifestare apertamente il proprio disappunto nei confronti della Regione Puglia, a loro dire poco attenta al processo di industrializzazione dell'azienda tessile. «Restiamo convinti – chiosano i due segretari – che la soluzione si trovi all'interno delle iniziative già previste e annunciate nel contesto dell'accordo di programma condiviso con la presidenza della Regione Puglia. Tuttavia occorre un colpo di reni da parte delle istituzioni che rompa definitivamente gli indugi».
I lavoratori rivendicano il silenzio che è calato sulla possibilità che siano estesi anche al territorio della sesta Provincia gli effetti dell'accordo di programma per il tac sottoscritto ad aprile del 2008 per la Filanto, in Salento, la qual cosa permetterebbe al territorio del Pit2 di avvalersi di circa 24 milioni di euro, finora inutilizzati. Sul posto sono intervenuti Vigili del Fuoco e Forze dell'Ordine.
Il Partito Socialista di Trani, attraverso Nicola Cuccovillo, ha voluto esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori ex Franzoni: «Ancora una volta dei lavoratori tornano a lottare per un sacrosanto diritto che è quello del lavoro. Come rappresentante del Partito Socialista siamo a fianco degli operai della Filatura di Trani perchè non possono esistere figli e figliastri a seconda della zona in cui si trova l'insediamento. Da una parte plaudiamo all'assessore regionale allo sviluppo economico per aver portato la vertenza di un'azienda leccese al tavolo nazionale interministerale, dall'altro non abbiamo problemi a stigmatizzare lo stesso assesore per non aver fatto altrettanto per la nostra azienda tranese. Si è creata così un'oggettiva disparità di trattamento nonostante si stia parlando di aziende dello stesso comparto e nonostante nella nostra Bat ci siano anche altre aziende del settore tac. Ci chiediamo perchè l'accordo di programma fatto con la ditta salentina Adelchi non venga esteso anche nella nostra Provincia nonostante la politica regionale si sia espressa a parole e anche con lettere in tal senso? Chi frena ai nostri danni? E' mai possibile che burocrazia sia tanto potente alla regione o qualche politico importante sotto sotto lavora in modo diverso dalle dichiarazioni? Chiediamo che l'assessore Capone sia equa nel suo lavoro e quindi convochi immediatamente un tavolo di discussione con la nostra azienda in modo da dare risposte precise e immediate a questa che ci sembra la rivisitazione del film "Figli di un Dio minore" e che dia seguito alle stesse missive inviate dal presidente della Regione su questa estensione dell'accordo di programma».
Vicinanza ai lavoratori ex Franzoni è giunta anche dal consigliere regionale Franco Pastore: «E' giusto che la Regione dia una risposta chiara e definitiva a questi lavoratori sull'accordo di programma richiesto innanzitutto tramite il responsabile Bat della Uilta Uil Luigi Mesaroli. E' opportuno che il prefetto Carlo Sessa e coloro che ne hanno competenza, convochino un tavolo formale per discutere di questo problema così da interrompere questa nuova ed eclatante protesta e pervenire ad un'equa e giusta soluzione per i lavoratori e rasserenare le loro famiglie».
«I lavoratori dell'ex Franzoni meritano una risposta. I tentennamenti della Regione Puglia, che non ha, al giorno d'oggi, ancora convocato un tavolo per discuterne la situazione, sono inconcepibili, oltre a denotare una mancanza di rispetto nei confronti delle tante famiglie che non hanno alcuna certezza riguardo al proprio futuro». Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia e di Bari e Alfonso Galiano, segretario regionale industria, energia e trasporti della Uil di Puglia e di Bari, ribadiscono il sostegno del sindacato ai lavoratori dell'ex Franzoni, che in queste ore hanno ripreso a manifestare apertamente il proprio disappunto nei confronti della Regione Puglia, a loro dire poco attenta al processo di industrializzazione dell'azienda tessile. «Restiamo convinti – chiosano i due segretari – che la soluzione si trovi all'interno delle iniziative già previste e annunciate nel contesto dell'accordo di programma condiviso con la presidenza della Regione Puglia. Tuttavia occorre un colpo di reni da parte delle istituzioni che rompa definitivamente gli indugi».