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Vita di città

Grande successo per la Festa dei Popoli

Una serata interculturale all’insegna della condivisione e della pace

Attività rivolte ai bambini, tavoli tematici, talk di approfondimento culturale, sport, lezioni di yoga e, infine, per chiudere in bellezza, la tanto attesa cena interculturale. Si è svolta ieri, venerdì 23 agosto, in Piazza Mazzini la IV edizione della Festa dei Popoli.
«Sono qui da stamattina. Ho preparato quattro teglie di pasta al forno, insalate di riso, pagnottelle di melanzane – ha raccontato un volontario, Giuseppe Piccininni – perché l'obiettivo di questa iniziativa è di favorire l'incontro tra le diverse identità culturali presenti sul territorio, anche da un punto di vista culinario. È bello vedere un musulmano che interagisce con un cristiano ortodosso o un ebreo. Stare assieme, condividere il cibo e godere della compagnia reciproca è l'essenza della Festa».
«Partecipo ogni anno, sin dalle prime edizioni, – ha spiegato il Consigliere Comunale Vincenzo Topputo – perché credo moltissimo nell'iniziativa che è stata voluta fortemente dal Sindaco e dall'Assessorato alle Politiche Giovanili. Piazza Mazzini rappresenta l'emblema della multiculturalità. Oggi più che mai, in tempi di guerra, la Festa vuole dare un messaggio di condivisione, interculturalità, ma anche di pace».
«Posso dire di aver visto nascere la Festa dei Popoli – ha dichiarato l'Assessore Regionale Debora Ciliento – durante il primo mandato dell'Amministrazione Bottaro. L'iniziativa partiva proprio dal desiderio di maggiore condivisione e di accoglienza. Constato, ahimè, - ha detto rammaricata la Consigliera - dopo anni di volontariato spesi al servizio del prossimo, che spesso non è facile fare rete nel mondo del terzo settore. Ritengo, tuttavia, che fare squadra sia sempre possibile e che rimanga la strada maestra, tranne in quei contesti, purtroppo, dove c'è chi fa associazionismo esclusivamente per un tornaconto personale. Quando alla base dell'impegno civico, come in questo caso, penso ai tantissimi volontari coinvolti che ringrazio di cuore, c'è un sogno, un progetto condiviso, un orizzonte comune il noi sorge quasi spontaneo. Trani – ha concluso orgogliosa e fiduciosa - può vantare il valore dell'interculturalità nel DNA, se pensiamo al nostro centro storico che si caratterizza per il suo pluralismo culturale e religioso. Qualcuno, non a caso, l'ha definita una piccola Gerusalemme».
Come si suol dire, ad maiora!
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