Vita di città
Guerra del pane a Trani? «I problemi sono altri»
Interviene l'associazione "Quasi mai di domenica"
Trani - sabato 7 marzo 2009
Le aperture domenicali sono il riconoscimento di un diritto o la demolizione di una conquista? Pubblichiamo una nota dell'associazione andriese "Quasi mai di domenica":
«E' curiosa la discussione che si è aperta a Trani circa l'apertura domenicale e festiva dei Panifici. E' curioso ma anche disarmante perché, ancora una volta, dimostra come "un certo mondo" sindacale di rappresentanza si sia "uniformato" alle regole della Politica: "decidere per conto degli altri". Certamente nessuno avrebbe nulla da dire se tali decisioni fossero assunte da alte personalità che hanno fatto grande la storia della Politica nel Mondo e nello stesso nostro Paese (roba passata!).
Oggi il mondo è cambiato. Basta un tavolo (il solito tavolo), quattro amici al bar ed ecco che si decide sulla pelle altrui. E' proprio il caso di Trani. Chi decide se i Panificatori devono lavorare di domenica? Ancora non è dato di saperlo. Quali sono state le riflessioni alla base di un'importante discussione che coinvolge anche le Famiglie dei Panificatori e quelle dei loro dipendenti? Eppure, a parte la normativa che è chiara in materia, infatti Regioni molto più operative della nostra, come la Lombardia, hanno deciso la chiusura di tali esercizi artigianali nelle giornate domenicali e festive, proprio perché anch'essi disciplinati dalla vigente legge nazionale, la "leggerezza" con la quale viene trattato il tema è assurda.
Si mettono sullo stesso piano i Panificatori (gente che lavora di notte e senza sosta) con i meccanici piuttosto che con i tappezzieri, anch'essi lavoratori artigiani ma con la possibilità di poter gestire in maniera diversificata il loro tempo lavorativo. Questa sì che è una cosa molto grave. Allora la cosiddetta tutela sindacale dov'è finita? Noi lo sappiamo molto bene perché abbiamo sempre seguito le discussioni, anche il sede di Consiglio Regionale, sull'argomento "aperture domenicali e festive dei negozi e degli ipermercati" e le nostre idee in merito le abbiamo molto chiare.
Quello che rigettiamo e la falsità e l'ipocrisia di chi si fa garante dei diritti (ma le aperture domenicali sono il riconoscimento di un diritto o la demolizione di una conquista?) parlando per conto di altri, senza aver mai provato ad alzarsi alle 2 di notte per andare a lavorare e senza rendersi conto che i problemi, oggi, sono ben altri e stanno portando alla distruzione della Piccola Impresa, quella tanto decantata e che in questo periodo, come non mai, tornerà al centro della strumentalizzazione politica e partitica per un'altra campagna elettorale dove, sempre con i metodi della Politica, assisteremo, ancora una volta, all'elogio della mediocrità e alla concessione di "visibilità" a chi, altrimenti di visibile avrebbe visto "solo la luna".»
«E' curiosa la discussione che si è aperta a Trani circa l'apertura domenicale e festiva dei Panifici. E' curioso ma anche disarmante perché, ancora una volta, dimostra come "un certo mondo" sindacale di rappresentanza si sia "uniformato" alle regole della Politica: "decidere per conto degli altri". Certamente nessuno avrebbe nulla da dire se tali decisioni fossero assunte da alte personalità che hanno fatto grande la storia della Politica nel Mondo e nello stesso nostro Paese (roba passata!).
Oggi il mondo è cambiato. Basta un tavolo (il solito tavolo), quattro amici al bar ed ecco che si decide sulla pelle altrui. E' proprio il caso di Trani. Chi decide se i Panificatori devono lavorare di domenica? Ancora non è dato di saperlo. Quali sono state le riflessioni alla base di un'importante discussione che coinvolge anche le Famiglie dei Panificatori e quelle dei loro dipendenti? Eppure, a parte la normativa che è chiara in materia, infatti Regioni molto più operative della nostra, come la Lombardia, hanno deciso la chiusura di tali esercizi artigianali nelle giornate domenicali e festive, proprio perché anch'essi disciplinati dalla vigente legge nazionale, la "leggerezza" con la quale viene trattato il tema è assurda.
Si mettono sullo stesso piano i Panificatori (gente che lavora di notte e senza sosta) con i meccanici piuttosto che con i tappezzieri, anch'essi lavoratori artigiani ma con la possibilità di poter gestire in maniera diversificata il loro tempo lavorativo. Questa sì che è una cosa molto grave. Allora la cosiddetta tutela sindacale dov'è finita? Noi lo sappiamo molto bene perché abbiamo sempre seguito le discussioni, anche il sede di Consiglio Regionale, sull'argomento "aperture domenicali e festive dei negozi e degli ipermercati" e le nostre idee in merito le abbiamo molto chiare.
Quello che rigettiamo e la falsità e l'ipocrisia di chi si fa garante dei diritti (ma le aperture domenicali sono il riconoscimento di un diritto o la demolizione di una conquista?) parlando per conto di altri, senza aver mai provato ad alzarsi alle 2 di notte per andare a lavorare e senza rendersi conto che i problemi, oggi, sono ben altri e stanno portando alla distruzione della Piccola Impresa, quella tanto decantata e che in questo periodo, come non mai, tornerà al centro della strumentalizzazione politica e partitica per un'altra campagna elettorale dove, sempre con i metodi della Politica, assisteremo, ancora una volta, all'elogio della mediocrità e alla concessione di "visibilità" a chi, altrimenti di visibile avrebbe visto "solo la luna".»