Sanità
I Covid point nelle farmacie a 20 euro: la Puglia ancora attende il via
È l' unica regione ancora in attesa del protocollo per collegare i risultati dei tamponi ai database regionali
Trani - martedì 26 gennaio 2021
11.32
La Regione Puglia è l'unica regione in Italia a non aver ancora autorizzato le farmacie ad effettuare tamponi per verificare l'eventuale contagio da coronavirus.
La legge nazionale, che nell'ottica della farmacia di servizi ha scavalcato le decisioni regionali ancora attese, nel frattempo aveva consentito a tutte le farmacie di poter fare non solo il tampone rapido che consente l'immediata fotografia dell' eventuale contagio, ma anche le analisi del sangue.
Ma le federazioni sia dei Consigli degli Ordini dei farmacisti che la Federfarma regionale caldeggiano di attendere a proporre questo servizio alla collettività, perché non soltanto è importante fare il tampone ma è fondamentale collegarvi la tracciabilità del paziente contagiato, che una volta positivo va inserito nel sistema di registrazione attraverso la tessera sanitaria e conteggiato nel novero dei positivi con tutto quel che comporta: isolamento tampone per chi è stato in contatto, sanificazione dell'ambiente di lavoro etc: vale a dire, il servizio dei tamponi fatti nelle farmacie a un senso soltanto solo quando viene inserito nel sistema di registrazione sanitario dei contagi l'accesso delle farmacie territoriali al database della Regione per la certificazione del risultato.
"Dalla Regione Puglia i farmacisti attendono disposizioni- spiega il dott. Pasquale Mininni Jannuzzi, componente del Consiglio dell' Ordine interprovinciale della BAT e di Bari - riguardo ad esempio la necessità di escludere la presenza degli infermieri per effettuare il tampone, poiché reperire infermieri in questo momento è un'impresa impossibile anche per il farmacista che volesse assumerne uno (non solo per il tampone ma per le terapie domiciliari o le consegne a domicilio ed altro), perché sono stati tutti assunti dalle strutture pubbliche".
L''obbligo della presenza degli infermieri è un impedimento alla effettuazione dei tamponi nelle farmacie.
Si è in attesa dunque delle linee guida operative da parte della Regione insieme alla firma del provvedimento: il dott. Mininni Jannuzzi ha da tempo suggerito al Consiglio dell'Ordine l'idea di far effettuare i tamponi per appuntamento verso l'orario di chiusura delle farmacie per evitare contatti tra la clientela e chi presume di essere stato contagiato.
Questo consentirebbe l'areazione e la sanificazione dei locali in maniera adeguata. Oppure altra soluzione é mutuabile da altre regioni, dove fosse possibile, attraverso l'installazione di gazebo esterni.
"Si è comunque -sottolinea Mininni Jannuzzi - in dirittura di arrivo per la emanazione di questo provvedimento regionale che dovrebbe consentire un servizio più puntuale e diffuso, funzionale a una garanzia di sicurezza della collettività con un numero più alto dei tamponi grazie anche al costo decisamente più basso per la realizzazione del tampone veloce ossia €20 circa".
La legge nazionale, che nell'ottica della farmacia di servizi ha scavalcato le decisioni regionali ancora attese, nel frattempo aveva consentito a tutte le farmacie di poter fare non solo il tampone rapido che consente l'immediata fotografia dell' eventuale contagio, ma anche le analisi del sangue.
Ma le federazioni sia dei Consigli degli Ordini dei farmacisti che la Federfarma regionale caldeggiano di attendere a proporre questo servizio alla collettività, perché non soltanto è importante fare il tampone ma è fondamentale collegarvi la tracciabilità del paziente contagiato, che una volta positivo va inserito nel sistema di registrazione attraverso la tessera sanitaria e conteggiato nel novero dei positivi con tutto quel che comporta: isolamento tampone per chi è stato in contatto, sanificazione dell'ambiente di lavoro etc: vale a dire, il servizio dei tamponi fatti nelle farmacie a un senso soltanto solo quando viene inserito nel sistema di registrazione sanitario dei contagi l'accesso delle farmacie territoriali al database della Regione per la certificazione del risultato.
"Dalla Regione Puglia i farmacisti attendono disposizioni- spiega il dott. Pasquale Mininni Jannuzzi, componente del Consiglio dell' Ordine interprovinciale della BAT e di Bari - riguardo ad esempio la necessità di escludere la presenza degli infermieri per effettuare il tampone, poiché reperire infermieri in questo momento è un'impresa impossibile anche per il farmacista che volesse assumerne uno (non solo per il tampone ma per le terapie domiciliari o le consegne a domicilio ed altro), perché sono stati tutti assunti dalle strutture pubbliche".
L''obbligo della presenza degli infermieri è un impedimento alla effettuazione dei tamponi nelle farmacie.
Si è in attesa dunque delle linee guida operative da parte della Regione insieme alla firma del provvedimento: il dott. Mininni Jannuzzi ha da tempo suggerito al Consiglio dell'Ordine l'idea di far effettuare i tamponi per appuntamento verso l'orario di chiusura delle farmacie per evitare contatti tra la clientela e chi presume di essere stato contagiato.
Questo consentirebbe l'areazione e la sanificazione dei locali in maniera adeguata. Oppure altra soluzione é mutuabile da altre regioni, dove fosse possibile, attraverso l'installazione di gazebo esterni.
"Si è comunque -sottolinea Mininni Jannuzzi - in dirittura di arrivo per la emanazione di questo provvedimento regionale che dovrebbe consentire un servizio più puntuale e diffuso, funzionale a una garanzia di sicurezza della collettività con un numero più alto dei tamponi grazie anche al costo decisamente più basso per la realizzazione del tampone veloce ossia €20 circa".