Vita di città
I detenuti del carcere di Trani da oggi a scuola di teatro con i propri figli
Parte il progetto “Il gioco serio del teatro”, prima sperimentazione in Italia
Trani - martedì 7 novembre 2023
13.28
Una nuova strada per conoscere se stessi e crescere insieme ai propri figli. "Il gioco serio del teatro" è un percorso didattico-ludico-formativo rivolto ai detenuti e ai loro figli che, attraverso la pratica del palcoscenico e l'apprendimento dei mestieri del teatro, porta a galla il loro mondo interiore, le emozioni, gli eventuali disagi, aiutando a sciogliere le barriere che rendono difficile l'integrazione e la comunicazione col mondo reale. "Il gioco serio del teatro" è un progetto della Cooperativa Sociale "I Bambini di Truffaut", vincitore dell'edizione 2023 di "Orizzonti solidali", bando di concorso destinato al terzo settore pugliese, promosso dalla Fondazione Megamark in collaborazione con i supermercati Dok, A&O e Famila. Prima sperimentazione in Italia di un laboratorio-scuola rivolto ai genitori detenuti e ai loro figli che nasce con l'obiettivo di mettere in piedi una vera e propria compagnia stabile.
A partire da oggi, martedì 7 novembre, alle 15, circa 15 detenuti del carcere di Trani (sezione maschile) e i loro figli saranno protagonisti di un laboratorio-scuola sui mestieri del teatro. Fino alla fine di maggio - quando il progetto si concluderà con uno spettacolo finale - l'attrice e regista teatrale Ilaria Cangialosi e lo scrittore e giornalista Giancarlo Visitilli condurranno padri e figli in un percorso di cambiamento e integrazione, trasferendo loro i rudimenti delle professioni (regia, recitazione, scenografo, tecnico di sala, tecnico di costruzione e tanto altro).
Si partirà dalla consapevolezza del proprio corpo e della voce quali strumenti di comunicazione, poi i partecipanti scopriranno il gioco e l'improvvisazione. Step successivo dedicato allo storytelling e all'arte di sapersi e di saper raccontare, fino ad addentrarsi, attraverso l'analisi e la drammatizzazione di un testo contenente spunti comici, drammatici e introspettivi, nei livelli sistemico-relazionali del teatro. Le potenzialità dello strumento teatrale rispetto alla crescita personale e nel rapporto con gli altri sono molteplici: il progetto per la prima volta offre l'opportunità a padri detenuti e figli insieme di condividere un'esperienza di questo tipo.
Un'esperienza che intende educare i partecipanti alle libere scelte individuali, a sapersi assumere responsabilità e saper rispettare i ruoli. Tutto in uno spazio di sana convivenza tra padri e figli che li stimoli a sviluppare un'autonomia espressiva e a spenderla nel rapporto con gli altri, migliorando l'autostima e acquisendo competenze professionali spendibili in settori specifici relativi allo spettacolo dal vivo, ma anche in professioni che richiedono capacità comunicative e relazionali.
A partire da oggi, martedì 7 novembre, alle 15, circa 15 detenuti del carcere di Trani (sezione maschile) e i loro figli saranno protagonisti di un laboratorio-scuola sui mestieri del teatro. Fino alla fine di maggio - quando il progetto si concluderà con uno spettacolo finale - l'attrice e regista teatrale Ilaria Cangialosi e lo scrittore e giornalista Giancarlo Visitilli condurranno padri e figli in un percorso di cambiamento e integrazione, trasferendo loro i rudimenti delle professioni (regia, recitazione, scenografo, tecnico di sala, tecnico di costruzione e tanto altro).
Si partirà dalla consapevolezza del proprio corpo e della voce quali strumenti di comunicazione, poi i partecipanti scopriranno il gioco e l'improvvisazione. Step successivo dedicato allo storytelling e all'arte di sapersi e di saper raccontare, fino ad addentrarsi, attraverso l'analisi e la drammatizzazione di un testo contenente spunti comici, drammatici e introspettivi, nei livelli sistemico-relazionali del teatro. Le potenzialità dello strumento teatrale rispetto alla crescita personale e nel rapporto con gli altri sono molteplici: il progetto per la prima volta offre l'opportunità a padri detenuti e figli insieme di condividere un'esperienza di questo tipo.
Un'esperienza che intende educare i partecipanti alle libere scelte individuali, a sapersi assumere responsabilità e saper rispettare i ruoli. Tutto in uno spazio di sana convivenza tra padri e figli che li stimoli a sviluppare un'autonomia espressiva e a spenderla nel rapporto con gli altri, migliorando l'autostima e acquisendo competenze professionali spendibili in settori specifici relativi allo spettacolo dal vivo, ma anche in professioni che richiedono capacità comunicative e relazionali.