Sopralluogo cava fumante
Sopralluogo cava fumante
Attualità

I sopralluoghi del sabato sera: protagonista lo "sballo da fumo"

Si respirano gli effetti della cava in tutte le zone della città

Visto che stiamo vivendo sotto il governo di un'amministrazione che fa del "sopralluogo" una sua prerogativa (si spera che dopo i numerosi sopralluoghi seguano atti concreti, un bel giorno), lo scorso sabato sera abbiamo deciso di avventurarci in questa esperienza anche noi. Era proprio la sera dopo l'ingresso trionfale del vescovo, con tanto di video, buoni propositi, tutti buoni come a Natale, insomma. Ci è venuta in mente una vecchia canzone di Sergio Endrigo, e ci dispiace per il vescovo, che non c'entra nulla, ma dal quale ci aspettiamo prese di posizione, per quel che concerne la difesa della salute del suo gregge: "La festa è appena cominciata, ed è già finita".

E sì, perché proprio sabato sera è stata una di quelle serate "critiche" per quel che riguarda la massa di fumi arrivati in città dall'ormai tristemente nota cava "fumante". Abbiamo dato avvio dunque al nostro "giro" per la città, sottoforma di sopralluogo-testimonianza, visto che le numerose doglianze dei cittadini stanno rimanendo "lettera morta" per il governo bottariano. Il giro parte dalla zona stadio, periferia, tra via Cilea, incrociando via Superga: la prima tappa è spiazzante: il fumo qui è basso e quasi opprimente, quasi in stile Pechino. Ci vorrebbe una mascherina. Gli occhi già cominciano a bruciare, ma c'infiliamo in auto. Seconda tappa: siamo in centro, tra piazza Dante e via Dalmazia, poi dritto verso corso Manzoni; forse hanno ragione alcuni cittadini: il vento che spira dritto in una certa direzione fa in modo che più t'allontani dalla fonte dei fumi e peggio sia: qui infatti, alla difficoltà di respirazione e bruciore agli occhi, si unisce un senso di nausea.

Il raggio "d'azione" dei fumi portati dal vento è enorme dunque. Ed hanno ragione i cittadini che si preoccupano (e ce lo hanno segnalato) che zone a rischio siano quasi tutte: dall'area nord dove ci sono varie scuole, risalendo verso via Superga, seguendo il nostro percorso, altra via "di ritrovo" per molti cittadini: c'è lo stadio e c'è il mercato una volta alla settimana.

Chiudiamo il nostro giro di perlustrazione a Pozzopiano, zona sud, così abbiamo cercato di coprire quasi tutta la lunghezza del raggio cittadino. Passiamo dalla famosa strettoia: anche questa meritevole di sopralluoghi ed annunci; siamo a fine gennaio e la stessa strettoia è sempre intatta nel suo essere odioso budello. Dobbiamo aggirarla perché permane il senso unico che, data la popolosità della zona è una cosa "contro natura" per la viabilità, ed è peggio perché il giro più lungo di perlustrazione, rafforza gli effetti negativi dell'impatto sulla vostro "cronista cavia": alla nausea si aggiungono fitte allo stomaco. E non avevo ancora cenato, v'assicuro, quindi nessun disturbo digestivo. Era solo l'effetto del fumo.

Torniamo a suonare idealmente una campana grossa così nelle orecchie del sindaco: vuoi svegliarti e con la tua numerosa e aitante, si fa per dire, giunta, intervenire per soffocare una volta per tutte questi fumi maleodoranti? A Tarantini buttarono pescemarcio davanti al Comune. Per questi che cosa si dovrà arrivare? Andare a raccogliere la terra di quella infame cava fumante e buttarla davanti a palazzo di Città? Magari è un suggerimento per i prossimi sit in, invece della manifestazione in piazza…

Mi pare che sabato la misura abbia superato ogni limite e chi era in giro potrà confermarlo. Diciamolo al sindaco in quanto non lo sa, perché forse era già a Napoli per assistere, il giorno dopo, a Napoli – Bologna. Per giunta con "furto" napoletano... Quindi doppia tirata d'orecchie.
  • Cava dei veleni
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