Religioni
I’ta’lyà, Terra della divina rugiada
Ciclo di 6 visite guidate con lezioni sulla storia, il pensiero e la cultura degli Ebrei in Puglia
Trani - martedì 7 novembre 2006
Chi sono gli Ebrei? C'è ancora molta confusione e su testi aggiornati si trovano tuttora risposte frammentarie e inesatte. E così abbiamo la parola ebreo associata a italiano o francese (ma ebreo non è indicativo di nazionalità o cittadinanza), a cristiano e musulmano (ma ebreo non è soltanto indicativo di seguace della religione ebraica, puoi trovare l'ebreo ateo o di altra religione), a israeliano (altro madornale errore; ci sono arabi, armeni, drusi, ebrei, palestinesi, rom e beduini stanziali con passaporto israeliano). Ebreo è chi nasce da genitori ebrei o chi nasce almeno da madre ebrea o chi si converte alla religione ebraica. Chi nasce da madre o genitori ebrei e poi abbandona la religione ebraica è sempre considerato membro del popolo ebraico (anche se non conta più nel miniàn, il consesso di 10 uomini indispensabile per pregare in sinagoga). Allo stesso modo, chi si converte all'ebraismo entra a far parte a pieno titolo del popolo ebraico come fosse nato da madre ebrea. La parola Ebreo compare per la prima volta in Genesi 14:13 laddove vien citato Avram Ha-Ivrì (Abramo l'Ebreo) nella terra di Canaan dopo aver lasciato Ur-Kasdim. Gli Ebrei di cui parla la Bibbia discendono da Sem (figlio di Noach) e prosperano nella terra dei Caldei sin quando da essa si distaccano ed emigrano. Emigrare da Ur dei Caldei significa essere Ebreo, Ever ovvero colui che attraversa il fiume. Quale fiume? Ogni popolo, ogni civiltà ha il suo fiume per eccellenza, come il Nilo per gli Egiziani o il Danubio per mezza Europa orientale. Il fiume degli Ebrei è l'Eufrate. Attraversare quel fiume è forse il momento più importante della storia del Medio Oriente (oltre alla scoperta del petrolio, naturalmente), è un gesto che affida i destini di quella regione alla discendenza di questo Abramo padre di molte nazioni. Ma la storia ha fatto sì che gli Ebrei ne attraversassero parecchi di fiumi. Contro la loro volontà. Non c'è epoca che non abbia visto gli Ebrei cacciati a opera di Nabucodonosor, degli Assiri, dei Romani imperiali, della Spagna araba e aragonese, del Terzo Reich, degli arabi della Palestina Mandataria, ecc. La Puglia merita un discorso a parte, come pure parte della Lucania. 90.000 Ebrei fatti schiavi dal generale romano Tito dopo la distruzione del Tempio nel 70 e.v. passarono dalla Puglia; in pieno feudalesimo 500 Ebrei serbi furono chiamati dai Paesi slavi a lavorare nell'odierna Sammichele di Bari; a Venosa 1400 Ebrei scomparirono misteriosamente sotto il dominio angioino; nel secolo scorso, sul Gargano un gruppo di sannicandresi si convertì in massa all'Ebraismo.La Puglia come una grande Sion sull'Adriatico, tale da far dire a Rabbenu Tam che da Bari uscirà la Legge e la Parola di Dio da Otranto. Dulcis in fundo Trani, sede di ben 4 Sinagoghe, studi biblici e talmudici di grandezza tale che ancora oggi in tutte le Yeshivot (accademie rabbiniche) i futuri rabbini studiano sui testi dei Dottori della Legge tranesi. Dopo 500 anni, è rinata una comunità ebraica a Trani. I'ta'lyà è il nome con il quale gli Ebrei della Diaspora definivano la penisola italiana, giocando sull'assonanza tra Italia e il suo significato in lingua ebraica: Terra della divina rugiada. Il Ciclo di lezioni I'ta'lyà, Terra della divina rugiada è parte integrante del progetto Banca della Memoria 2006-2007 organizzato dall'Istituto Musica Judaica di Barletta e dall'Università Ebraica di Trani, è patrocinato dall'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia ed è articolato in 6 incontri presso la Sinagoga Scolanova di Trani, ognuno di essi destinato ad Alunni e Docenti di una Scuola media Inferiore o Superiore del territorio e spazia dalla conoscenza dei principii fondamentali dell'Ebraismo alla storia dell'Ebraismo di Puglia per concludersi con una visita itinerante nel quartiere ebraico di Trani. Il Ciclo viene concluso con la presentazione di una tesina da parte di ogni Scuola partecipante. Per informazioni sulla partecipazione al Ciclo di lezioni I'ta'lyà si prega cortesemente di mettersi in contatto con il Segretariato dell'Università Ebraica di Trani tel/fax 0883950639.