Sanità
I tranesi? Ammalati e girovaghi
Donna (ammalata) tranese attende sei ore al Pronto Soccorso di Bisceglie
Trani - venerdì 15 febbraio 2019
10.45
Abbiamo capito che a Trani si può essere stabilizzati in quello che è rimasto dell'ex Pronto Soccorso. Abbiamo capito che già da anni molti tranesi preferivano andare a farsi curare in altre città. Dopo il nostro articolo d'inizio settimana: " Ospedale dissolto: tranesi gabbati e... ammazzati", si è letto ogni genere di commento: chi ci ha spiegato che si può essere stabilizzati ( si',ma se poi devi essere smistato in altre città perdi il doppio del tempo), chi ha cercato, squallidamente, di tirare acqua al suo mulino "politico", chi, riposta la penna dietro l'orecchio, come i lattai ed i salumieri di una volta, ha discettato sulle salvifiche ed ancora determinanti funzioni del nostro ( non so più come chiamarlo) punto di "primo approccio alla cura per poi essere mandato altrove" - va bene così?-); chi per l'ennesima volta, ci ha ricordato che tanto i tranesi se ne andavano già prima altrove.
Il problema non è che vogliamo fare gli esperti dell'ospedale che non c'è, come la famosa isola di Peter Pan; non vogliamo scrivere articoli su questa tematica per difendere o attaccare una parte politica ( non ne abbiamo bisogno: non è che devo aspettarmi o da chiedere incarichi o affidamenti diretti o assessorati a chichessia). Noi siamo qui per raccontare fatti. Ciò che non si tiene presente in tutte queste posizioni, parole e dissertazioni più o meno evolute, è che non si bada ad un concetto molto semplice : la gestione dell'emergenza.
Tra un consiglio di prendere Tachipirina la sera, per poi morire a mezzogiorno del giorno dopo, tra un " giro largo" passando prima da Trani, come ci suggeriscono i nuovi Soloni della sanità tranese, l'istinto ti porta nella città viciniore che al Pronto Soccorso ha il reparto di competenza già "collegato" nel giro breve di pochi minuti.
Ma se nella città viciniore si crea un "effetto imbuto" di tanti pazienti ( a Barletta ho visto una situazione di sovraffollamento, ad Andria non ne parliamo) compresi i tranesi girovaghi poiché spodestati di una vera struttura sanitaria dignitosa, capita quello che è successo ad una donna tranese ammalata grave ( broncopolmonite) : tenuta per ben sei ore in attesa al Pronto Soccorso di Bisceglie. Dopo di queste, le è stato prospettato un trasferimento a Manfredonia per il ricovero. Sappiamo di altri ammalati tranesi cui viene proposto di essere smistati a Noci o Conversano. Ecco come siamo stati ridotti: altro che esperti, stabilizzazione inviti ad andare a Trani... dove si deve andare? Se non al Campo Santo, a cento chilometri da un'ipotetica salvezza. Scusate ma a che gioco si è giocato con la nostra Trani? E chi pensa ai parenti dei pazienti, a loro volta costretti allo sballottamento e ad una marea di disagi? Fare un taglio discriminatorio è facile per poi dire: "Scordatevi un ospedale per ogni citta' ". Ma gli uomini delle Istituzioni dove sono, a parte che su Facebook?
Il problema non è che vogliamo fare gli esperti dell'ospedale che non c'è, come la famosa isola di Peter Pan; non vogliamo scrivere articoli su questa tematica per difendere o attaccare una parte politica ( non ne abbiamo bisogno: non è che devo aspettarmi o da chiedere incarichi o affidamenti diretti o assessorati a chichessia). Noi siamo qui per raccontare fatti. Ciò che non si tiene presente in tutte queste posizioni, parole e dissertazioni più o meno evolute, è che non si bada ad un concetto molto semplice : la gestione dell'emergenza.
Tra un consiglio di prendere Tachipirina la sera, per poi morire a mezzogiorno del giorno dopo, tra un " giro largo" passando prima da Trani, come ci suggeriscono i nuovi Soloni della sanità tranese, l'istinto ti porta nella città viciniore che al Pronto Soccorso ha il reparto di competenza già "collegato" nel giro breve di pochi minuti.
Ma se nella città viciniore si crea un "effetto imbuto" di tanti pazienti ( a Barletta ho visto una situazione di sovraffollamento, ad Andria non ne parliamo) compresi i tranesi girovaghi poiché spodestati di una vera struttura sanitaria dignitosa, capita quello che è successo ad una donna tranese ammalata grave ( broncopolmonite) : tenuta per ben sei ore in attesa al Pronto Soccorso di Bisceglie. Dopo di queste, le è stato prospettato un trasferimento a Manfredonia per il ricovero. Sappiamo di altri ammalati tranesi cui viene proposto di essere smistati a Noci o Conversano. Ecco come siamo stati ridotti: altro che esperti, stabilizzazione inviti ad andare a Trani... dove si deve andare? Se non al Campo Santo, a cento chilometri da un'ipotetica salvezza. Scusate ma a che gioco si è giocato con la nostra Trani? E chi pensa ai parenti dei pazienti, a loro volta costretti allo sballottamento e ad una marea di disagi? Fare un taglio discriminatorio è facile per poi dire: "Scordatevi un ospedale per ogni citta' ". Ma gli uomini delle Istituzioni dove sono, a parte che su Facebook?