Vita di città
I verdi all'attacco: "Svendesi porto di Trani"
Contestazioni sulla convenzione tra comune di Trani e Italia Navigando
Trani - mercoledì 15 febbraio 2006
I verdi intervengono sulla recente convenzione stipulata tra Comune di Trani e Italia Navigando per la gestione della Marina di Trani:
«In un noto film, Totò proponeva un'improbabile vendita della famosa fontana di Trevi. Tralasciando la finzione cinematografica ci accorgiamo che per il porto di Trani è accaduto qualcosa di molto simile. L'Onorevole Carlucci, supportata in una pomposa celebrazione mediatica dal Sindaco di Trani, ha presentato la convenzione tra Italia Navigando e il Comune di Trani, socio al cinque per cento della istituita nuova società Marina di Trani, vantando l'abile regia dell'accaduto.
La sostanza dell'intera questione è riassumibile nel fatto che per cinquanta anni il porto e l'avamporto saranno gestiti da una società "Marina di Trani", partecipata da "Italia navigando" a sua volta costola di "Sviluppo Italia S.p.A.". Tra le finalità dell'affare c'è la possibilità, palesemente evidenziata dagli stessi manager che parte delle quote possano essere, entro breve tempo, cedute a privati. Come si vede tutte queste scatole cinesi servono, sostanzialmente, per produrre la privatizzazione cinquantennale del porto di Trani. Purtroppo il primo cittadino e la "nostra" cara Onorevole non sono protagonisti della sceneggiatura di un nuovo film di Totò, il cui titolo lasciamo alla fervida immagine dei cittadini tranesi. Si tratta, invece, dell'ennesima scelta infausta di un'amministrazione che persevera nella creazione di società e aziende a capitale misto pubblico-privato sulla cui utilità sociale abbiamo molti dubbi. E dell'illusoria apparizione di un'Onorevole Carlucci, praticamente assente in questi anni quando si è trattato di problemi veri dei cittadini (sanità, inceneritore, occupazione, servizi sociali). I punti cardine della visione politica dei creatori di queste nuove società, allievi diligenti nell'apprendere il principio della "finanza creativa" introdotto dal ministro Tremonti, stabiliscono che tutto ciò che è pubblico, potrà essere abilmente ceduto a privati, con lo scopo di fare "cassa" e magari, migliorare la gestione dei servizi.
Si è incentivata quindi a livello nazionale la cessione dell'istruzione pubblica, della sanità, di spiagge, di autostrade. Anche a Trani ci sono efficienti sostenitori di questa regola che, in quanto amministratori, hanno creato società a capitale misto pubblico-privato, operanti in ogni settore. Si è partiti con l'idea fantasmagorica dell'inceneritore che ha visto la costituzione dell'associazione temporanea d'imprese tra AMET e Noy Vallesina. E' stata, anche, creata AMET iniziative speciali con l'intento di gestire tutto ed il contrario di tutto. Un'altra straordinaria iniziativa economico-finanziaria è stata concretizzata con la fondazione "Ida Greca del carretto" con l'intento di gestire manifestazioni, spettacoli, ed eventi culturali cittadini. Poiché tutte queste nascenti società, pur non funzionanti concretamente, sortiscono come unico effetto quello di spartire ed incrementare il numero di consiglieri di amministrazione, di assegnare consulenze a professionisti, di acquisire beni mobili ed immobili, ci sentiamo di ribattezzare la neo-fondazione tranese con una dizione più appropriata "Ida Greca del carrozzone".
Tuttavia, vista la nostra palese incompetenza in materia economica, riconosciamo umilmente che l'incomprensione per tali mirabolanti creazioni economiche è da ricercare nella tipica ottusità dei vetero-anticapitalisti. Pertanto, al fine di espiare le nostre gravi colpe e prima che qualcuno ci classifichi tra coloro che vogliono fermare l'inarrestabile corso del progresso e dello sviluppo, ci permettiamo di suggerire agli inarrivabili maestri alcune iniziative degne di attenzione. Si potrebbe affidare in franchising la cattedrale per proporre la visita ai turisti finanche sulla altissima punta del campanile, così come nella stessa chiesa si potrebbe, finalmente, realizzare il tanto anelato casinò, che riuscirebbe (questo sì!) a far muovere tanto denaro. Nel proporre anche un campo da golf nella villa comunale o una pista di Gokart in piazza della Repubblica, assolviamo a tutte le nostre colpe di antistorici e ci guadagniamo un degno posto nel sempre più nutrito gruppo dei creativi della finanza. Inutile precisare, però, che si tratta, come è ovvio che sia, di un posto a pagamento.»Segreteria politica Verdi Trani
«In un noto film, Totò proponeva un'improbabile vendita della famosa fontana di Trevi. Tralasciando la finzione cinematografica ci accorgiamo che per il porto di Trani è accaduto qualcosa di molto simile. L'Onorevole Carlucci, supportata in una pomposa celebrazione mediatica dal Sindaco di Trani, ha presentato la convenzione tra Italia Navigando e il Comune di Trani, socio al cinque per cento della istituita nuova società Marina di Trani, vantando l'abile regia dell'accaduto.
La sostanza dell'intera questione è riassumibile nel fatto che per cinquanta anni il porto e l'avamporto saranno gestiti da una società "Marina di Trani", partecipata da "Italia navigando" a sua volta costola di "Sviluppo Italia S.p.A.". Tra le finalità dell'affare c'è la possibilità, palesemente evidenziata dagli stessi manager che parte delle quote possano essere, entro breve tempo, cedute a privati. Come si vede tutte queste scatole cinesi servono, sostanzialmente, per produrre la privatizzazione cinquantennale del porto di Trani. Purtroppo il primo cittadino e la "nostra" cara Onorevole non sono protagonisti della sceneggiatura di un nuovo film di Totò, il cui titolo lasciamo alla fervida immagine dei cittadini tranesi. Si tratta, invece, dell'ennesima scelta infausta di un'amministrazione che persevera nella creazione di società e aziende a capitale misto pubblico-privato sulla cui utilità sociale abbiamo molti dubbi. E dell'illusoria apparizione di un'Onorevole Carlucci, praticamente assente in questi anni quando si è trattato di problemi veri dei cittadini (sanità, inceneritore, occupazione, servizi sociali). I punti cardine della visione politica dei creatori di queste nuove società, allievi diligenti nell'apprendere il principio della "finanza creativa" introdotto dal ministro Tremonti, stabiliscono che tutto ciò che è pubblico, potrà essere abilmente ceduto a privati, con lo scopo di fare "cassa" e magari, migliorare la gestione dei servizi.
Si è incentivata quindi a livello nazionale la cessione dell'istruzione pubblica, della sanità, di spiagge, di autostrade. Anche a Trani ci sono efficienti sostenitori di questa regola che, in quanto amministratori, hanno creato società a capitale misto pubblico-privato, operanti in ogni settore. Si è partiti con l'idea fantasmagorica dell'inceneritore che ha visto la costituzione dell'associazione temporanea d'imprese tra AMET e Noy Vallesina. E' stata, anche, creata AMET iniziative speciali con l'intento di gestire tutto ed il contrario di tutto. Un'altra straordinaria iniziativa economico-finanziaria è stata concretizzata con la fondazione "Ida Greca del carretto" con l'intento di gestire manifestazioni, spettacoli, ed eventi culturali cittadini. Poiché tutte queste nascenti società, pur non funzionanti concretamente, sortiscono come unico effetto quello di spartire ed incrementare il numero di consiglieri di amministrazione, di assegnare consulenze a professionisti, di acquisire beni mobili ed immobili, ci sentiamo di ribattezzare la neo-fondazione tranese con una dizione più appropriata "Ida Greca del carrozzone".
Tuttavia, vista la nostra palese incompetenza in materia economica, riconosciamo umilmente che l'incomprensione per tali mirabolanti creazioni economiche è da ricercare nella tipica ottusità dei vetero-anticapitalisti. Pertanto, al fine di espiare le nostre gravi colpe e prima che qualcuno ci classifichi tra coloro che vogliono fermare l'inarrestabile corso del progresso e dello sviluppo, ci permettiamo di suggerire agli inarrivabili maestri alcune iniziative degne di attenzione. Si potrebbe affidare in franchising la cattedrale per proporre la visita ai turisti finanche sulla altissima punta del campanile, così come nella stessa chiesa si potrebbe, finalmente, realizzare il tanto anelato casinò, che riuscirebbe (questo sì!) a far muovere tanto denaro. Nel proporre anche un campo da golf nella villa comunale o una pista di Gokart in piazza della Repubblica, assolviamo a tutte le nostre colpe di antistorici e ci guadagniamo un degno posto nel sempre più nutrito gruppo dei creativi della finanza. Inutile precisare, però, che si tratta, come è ovvio che sia, di un posto a pagamento.»Segreteria politica Verdi Trani