Eventi e cultura
Il bambino è maestro: al cinema Impero un film per presentare il metodo Montessori
Un'iniziativa della scuola dell'infanzia Kindergarten
Trani - domenica 24 novembre 2019
8.45
Martedì 3 dicembre, alle ore 20, al cinema Impero di Trani, si terrà la proiezione del film "Il bambino è maestro" con la regia di Alexandre Mourot. Si tratta di un'iniziativa della Casa dei bambini ed asili nido Kindergarten, in particolare dei poli dell'infanzia di Trani e Bisceglie. Un'occasione speciale, questa, per promuovere percorsi didattici ed iniziative formative e far conoscere e diffondere il metodo differenziato Montessori.
Dal 2006 la cooperativa sociale Prometeo sostiene, infatti, l'istituzione di classi secondo il Metodo Montessori all'interno degli asili nido e delle scuole dell'infanzia. Ha promosso e istituito le uniche due strutture nella Provincia Bat, di Trani e Bisceglie, riconosciute e sorvegliate dall'Opera Nazionale Montessori.
In occasione della proiezione del film, il Kindergarten presenterà il lavoro svolto in questi anni e la realtà educativa che offre al territorio.
Ecco una recensione di Raffaella Giancristofaro.
Esplorazione del metodo educativo di una scienziata dalla visione rivoluzionaria. Da poco diventato padre, Alexandre si interroga su quale sia il migliore metodo educativo per la sua prima figlia. Interessandosi al metodo Montessori, si decide a fare ricerca sul campo e posiziona la macchina da presa sui banchi della scuola Jeanne d'Arc di Roubaix, istituto che per primo in Francia l'ha adottato. Qui segue, una per una, le peculiari tappe d'apprendimento di ventotto bambini, che frequentano la classe del maestro Christian Maréchal. Tale osservazione si rivela una formidabile catena di scoperte positive e incoraggianti. La prima è che, come sostenuto dalla famosa pedagogista, il bambino "tende naturalmente a lavorare" e questo suo istinto va incoraggiato e favorito. Infatti mentre il suo interesse per gli enunciati orali è difficile da mantenere, quello per l'attività manuale riesce a trattenere la sua concentrazione.
In questo quadro di riferimento da una parte la classe come luogo fisico si presenta come - ed è in effetti - una copia in miniatura di una casa di adulti. D'altra parte all'insegnante è richiesto di fare un passo indietro rispetto alla didattica tradizionale, contraddistinta da una gerarchia precisa e talvolta da un eccesso di assertività, per rendersi disponibile solo quand'è necessario e non interferire né con ricompense, tanto meno con minacce, nelle piccole, grandi sfide che i piccoli scelgono di affrontare e portare a termine da soli.
Sono esercizi di vita pratica e sensoriali che l'educatrice intende come propedeutici a scrittura, lettura e calcolo. Azioni che trovano la loro compiutezza tramite la ripetizione, l'osservazione, l'approccio tattile ai materiali didattici, che fanno da strumento per la comprensione di concetti astratti (come nel caso delle lettere dell'alfabeto, disegnate su tavolette di legno). Sulla base di queste e altre deduzioni, Montessori sostiene in ultima analisi che la società intera abbia tutto da guadagnare dal bambino, a patto che sia messo nelle condizioni di conquistare autonomamente la propria libertà.
Esattamente come la neuropsichiatra teorizzò una scuola che fosse fisicamente a portata dei piccoli - nel senso delle dimensioni e del posizionamento degli arredi e dei materiali, che siano anche in grado di trasmettere un senso di bellezza, proporzione, ordine, - il regista-genitore posiziona la macchina ad altezza del banco o delle mani impegnate nelle varie azioni. Il compito di guidare lo spettatore è affidato al dispositivo della voice-over, qui addirittura doppia: quella del regista, che riflette su ciò che osserva, e quella di una voce narrante che si sostituisce alla voce di Maria Montessori, interpretando estratti dalle sue teorie.
Dal 2006 la cooperativa sociale Prometeo sostiene, infatti, l'istituzione di classi secondo il Metodo Montessori all'interno degli asili nido e delle scuole dell'infanzia. Ha promosso e istituito le uniche due strutture nella Provincia Bat, di Trani e Bisceglie, riconosciute e sorvegliate dall'Opera Nazionale Montessori.
In occasione della proiezione del film, il Kindergarten presenterà il lavoro svolto in questi anni e la realtà educativa che offre al territorio.
Ecco una recensione di Raffaella Giancristofaro.
Esplorazione del metodo educativo di una scienziata dalla visione rivoluzionaria. Da poco diventato padre, Alexandre si interroga su quale sia il migliore metodo educativo per la sua prima figlia. Interessandosi al metodo Montessori, si decide a fare ricerca sul campo e posiziona la macchina da presa sui banchi della scuola Jeanne d'Arc di Roubaix, istituto che per primo in Francia l'ha adottato. Qui segue, una per una, le peculiari tappe d'apprendimento di ventotto bambini, che frequentano la classe del maestro Christian Maréchal. Tale osservazione si rivela una formidabile catena di scoperte positive e incoraggianti. La prima è che, come sostenuto dalla famosa pedagogista, il bambino "tende naturalmente a lavorare" e questo suo istinto va incoraggiato e favorito. Infatti mentre il suo interesse per gli enunciati orali è difficile da mantenere, quello per l'attività manuale riesce a trattenere la sua concentrazione.
In questo quadro di riferimento da una parte la classe come luogo fisico si presenta come - ed è in effetti - una copia in miniatura di una casa di adulti. D'altra parte all'insegnante è richiesto di fare un passo indietro rispetto alla didattica tradizionale, contraddistinta da una gerarchia precisa e talvolta da un eccesso di assertività, per rendersi disponibile solo quand'è necessario e non interferire né con ricompense, tanto meno con minacce, nelle piccole, grandi sfide che i piccoli scelgono di affrontare e portare a termine da soli.
Sono esercizi di vita pratica e sensoriali che l'educatrice intende come propedeutici a scrittura, lettura e calcolo. Azioni che trovano la loro compiutezza tramite la ripetizione, l'osservazione, l'approccio tattile ai materiali didattici, che fanno da strumento per la comprensione di concetti astratti (come nel caso delle lettere dell'alfabeto, disegnate su tavolette di legno). Sulla base di queste e altre deduzioni, Montessori sostiene in ultima analisi che la società intera abbia tutto da guadagnare dal bambino, a patto che sia messo nelle condizioni di conquistare autonomamente la propria libertà.
Esattamente come la neuropsichiatra teorizzò una scuola che fosse fisicamente a portata dei piccoli - nel senso delle dimensioni e del posizionamento degli arredi e dei materiali, che siano anche in grado di trasmettere un senso di bellezza, proporzione, ordine, - il regista-genitore posiziona la macchina ad altezza del banco o delle mani impegnate nelle varie azioni. Il compito di guidare lo spettatore è affidato al dispositivo della voice-over, qui addirittura doppia: quella del regista, che riflette su ciò che osserva, e quella di una voce narrante che si sostituisce alla voce di Maria Montessori, interpretando estratti dalle sue teorie.