Religioni
Il bello della pace, mostra su Don Tonino Bello alla Parrocchia Spirito Santo
Visitabile da oggi fino al 20 maggio
Trani - venerdì 21 aprile 2023
14.10
Il Bello della Pace. Così si intitola la mostra fotografica sul ministero pastorale e sulla vita di Don Tonino Bello che da oggi e sino al prossimo 20 maggio c.a. sarà visitabile all'interno della Parrocchia Spirito Santo Trani.
Un momento di condivisione, ricordo e riflessione su un uomo che ha offerto la sua vita per i suoi figli spirituali e per la sua profonda vocazione sacerdotale facendo del concetto di carità e pace la sua missione come parroco, vescovo e oggi venerabile a 30 anni dalla sua salita al Cielo.
Di seguito alcune foto della mostra e una breve biografia del prelato originario di Alessano (Le).
Antonio Bello nasce ad Alessano il 18 marzo 1935. Entra giovanissimo nel Seminario Vescovile di Ugento e prosegue la sua formazione nel Pontificio Seminario Regionale di Molfetta prima e presso il Seminario O.N.A.R.M.O di Bologna poi. Mons. Ruotolo lo ordina presbitero l'8 dicembre 1957 nella sua Alessano. Nel 1978 il vescovo Michele Mincuzzi lo nominò amministratore della parrocchia del Sacro Cuore di Ugento, e l'anno successivo parroco della Chiesa Matrice di Tricase. Papa Giovanni Paolo II lo elegge vescovo e il 30 ottobre 1982 è consacrato nella piazza di Tricase dalle mani di monsignor Michele Mincuzzi, arcivescovo di Lecce e già vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca. Sin dagli esordi, il ministero episcopale fu caratterizzato dalla rinuncia a quelli che considerava segni di potere (per questa ragione si faceva chiamare semplicemente don Tonino) e da una costante attenzione agli ultimi. Nel 1985 venne indicato dalla presidenza della Conferenza Episcopale Italiana a succedere a monsignor Luigi Bettazzi, vescovo di Ivrea, nel ruolo di guida di Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la pace. Benché già operato di tumore allo stomaco, il 7 dicembre 1992 partì insieme a circa cinquecento volontari da Ancona verso la costa dalmata dalla quale iniziò una marcia a piedi che lo avrebbe condotto dentro la città di Sarajevo, da diversi mesi sotto assedio serbo a causa della guerra civile. Morì a Molfetta il 20 aprile 1993 e le sue spoglie si trovano nel cimitero di Alessano, sua città natale. Il 27 novembre 2007 la Congregazione delle cause dei santi ne ha avviato il processo di beatificazione. Il 25 novembre 2021 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto sulle virtù eroiche ed è diventato così venerabile.
Un momento di condivisione, ricordo e riflessione su un uomo che ha offerto la sua vita per i suoi figli spirituali e per la sua profonda vocazione sacerdotale facendo del concetto di carità e pace la sua missione come parroco, vescovo e oggi venerabile a 30 anni dalla sua salita al Cielo.
Di seguito alcune foto della mostra e una breve biografia del prelato originario di Alessano (Le).
Antonio Bello nasce ad Alessano il 18 marzo 1935. Entra giovanissimo nel Seminario Vescovile di Ugento e prosegue la sua formazione nel Pontificio Seminario Regionale di Molfetta prima e presso il Seminario O.N.A.R.M.O di Bologna poi. Mons. Ruotolo lo ordina presbitero l'8 dicembre 1957 nella sua Alessano. Nel 1978 il vescovo Michele Mincuzzi lo nominò amministratore della parrocchia del Sacro Cuore di Ugento, e l'anno successivo parroco della Chiesa Matrice di Tricase. Papa Giovanni Paolo II lo elegge vescovo e il 30 ottobre 1982 è consacrato nella piazza di Tricase dalle mani di monsignor Michele Mincuzzi, arcivescovo di Lecce e già vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca. Sin dagli esordi, il ministero episcopale fu caratterizzato dalla rinuncia a quelli che considerava segni di potere (per questa ragione si faceva chiamare semplicemente don Tonino) e da una costante attenzione agli ultimi. Nel 1985 venne indicato dalla presidenza della Conferenza Episcopale Italiana a succedere a monsignor Luigi Bettazzi, vescovo di Ivrea, nel ruolo di guida di Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la pace. Benché già operato di tumore allo stomaco, il 7 dicembre 1992 partì insieme a circa cinquecento volontari da Ancona verso la costa dalmata dalla quale iniziò una marcia a piedi che lo avrebbe condotto dentro la città di Sarajevo, da diversi mesi sotto assedio serbo a causa della guerra civile. Morì a Molfetta il 20 aprile 1993 e le sue spoglie si trovano nel cimitero di Alessano, sua città natale. Il 27 novembre 2007 la Congregazione delle cause dei santi ne ha avviato il processo di beatificazione. Il 25 novembre 2021 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto sulle virtù eroiche ed è diventato così venerabile.