Eventi e cultura
Il cielo di carta, stasera in scena "Del nero sugli occhi"
Lo spettacolo nel nuovo teatro all'aperto nell'agro di Trani
Trani - mercoledì 4 agosto 2021
16.01
La compagnia Notterrante inaugura stasera alle 20.30, il nuovo teatro giardino del Cielo di Carta con "Del nero sugli occhi".
SINOSSI: Thérèse è una ragazza che vive con gli zii a V., un paesino lucano della Val d'Agri. Thérèse, da un giorno all'altro, si rintana nella sua camera, riiuta il cibo e tappezza le pareti con immagini della Passione di Cristo e dell'estasi delle sante. Nella testa di Thérèse prende vita un grosso mostro di ferro, maleodorante e rumoroso. Thérèse dice che tutti dovrebbero vederlo, ma gli abitanti di V., compresi i suoi zii, sono troppo presi dall'inaugurazione del nuovo Centro Oli. Thérèse trova rifugio nei pensieri di Teresa d'Avila e l'unica consolazione sembra la fuga da ogni orrore: "Non lamentiamoci dei nostri timori né ci scoraggi vedere la debolezza della nostra natura e dei nostri sforzi. Piuttosto cerchiamo di rafforzarci nell'umiltà e di renderci ben conto di quanto siano limitate le nostre possibilità e del fatto che, senza l'aiuto di Dio, non siamo nulla".
Il testo è stato portato in scena per la prima volta a Matera nell'aprile del 2016, in occasione del referendum contro le trivelle in mare. La drammaturgia di Mariella Soldo si concentra, eccezionalmente, sugli effetti psichici dell'inquinamento petrolifero e sulle relative conseguenze, dal momento che, il più delle volte, questo aspetto si tralascia. L'atmosfera gioca sulla tensione tra sacro e profano, in un duello costante tra ragione e follia. "Del nero sugli occhi" vuole restituire una voce a chi non può esprimersi, a chi non può confessare la propria sofferenza in un contesto socio-politico-ecologico degradato. Soprattutto, vuole parlare per tutte quelle persone che tacciono. Perché il silenzio è la prima forma di complicità verso il degrado intellettuale e culturale.
SINOSSI: Thérèse è una ragazza che vive con gli zii a V., un paesino lucano della Val d'Agri. Thérèse, da un giorno all'altro, si rintana nella sua camera, riiuta il cibo e tappezza le pareti con immagini della Passione di Cristo e dell'estasi delle sante. Nella testa di Thérèse prende vita un grosso mostro di ferro, maleodorante e rumoroso. Thérèse dice che tutti dovrebbero vederlo, ma gli abitanti di V., compresi i suoi zii, sono troppo presi dall'inaugurazione del nuovo Centro Oli. Thérèse trova rifugio nei pensieri di Teresa d'Avila e l'unica consolazione sembra la fuga da ogni orrore: "Non lamentiamoci dei nostri timori né ci scoraggi vedere la debolezza della nostra natura e dei nostri sforzi. Piuttosto cerchiamo di rafforzarci nell'umiltà e di renderci ben conto di quanto siano limitate le nostre possibilità e del fatto che, senza l'aiuto di Dio, non siamo nulla".
Il testo è stato portato in scena per la prima volta a Matera nell'aprile del 2016, in occasione del referendum contro le trivelle in mare. La drammaturgia di Mariella Soldo si concentra, eccezionalmente, sugli effetti psichici dell'inquinamento petrolifero e sulle relative conseguenze, dal momento che, il più delle volte, questo aspetto si tralascia. L'atmosfera gioca sulla tensione tra sacro e profano, in un duello costante tra ragione e follia. "Del nero sugli occhi" vuole restituire una voce a chi non può esprimersi, a chi non può confessare la propria sofferenza in un contesto socio-politico-ecologico degradato. Soprattutto, vuole parlare per tutte quelle persone che tacciono. Perché il silenzio è la prima forma di complicità verso il degrado intellettuale e culturale.
INFORMAZIONI: POSTI LIMITATI, prenotazione obbligatoria al 347/9395652, 347/5596088 - info@ilcielodicarta.net indicando nome cognome numero dei posti e telefono. PARCHEGGIO: Il cielo di carta - centro teatrale residenziale. Performance all' interno del nuovo teatro giardino in Via dei Mandorli 9 Trani (da raggiungere a piedi), parcheggio a 50mt obbligato su via Duchessa D'Andria altezza "albero del carrubo" (e' tassativamente vietato parcheggiare all'interno del borgo dei mandorli, strada senza uscita).