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Vita di città

Una "Cittadella dei giovani" per Trani, ecco il progetto preliminare

Quattro gli immobili da recuperare e convertire. Cercasi finanziamento ministeriale

È stato approvato nella seduta di martedì scorso della quarta commissione, avente tra gli ambiti di intervento anche quello dei lavori pubblici, il progetto preliminare di recupero e trasformazione funzionale dell'area dell'ex macello, che il Comune di Trani vorrebbe si trasformasse, tra qualche anno, nella "Cittadella dei giovani", in cui svolgere attività di formazione, servizi ricreativi, associativi e telematici innovativi. Per realizzarla, palazzo di città punta al finanziamento statale: il 15 ottobre scorso, infatti, attraverso il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, è stato pubblicato il bando relativo agli "Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate" e a questo l'amministrazione intende candidare il complesso edilizio di via Finanzieri, che sorge in posizione strategica, sul mare, con Castello e Cattedrale in vista e a poca distanza dalle principali arterie di comunicazione della città, in quello che è il tessuto antico più trascurato dalla cittadinanza.

I luoghi
Sono quattro gli immobili attuali che costituiranno il futuro complesso, tre dei quali andranno ristrutturati e convertiti in edifici tecnologicamente moderni, il quarto, invece, verrà abbattuto e ricostruito ex-novo. Il primo edificio, denominato manufatto A è il corpo di fabbrica posto all'estremità Nord, composto da uno spazio a tre navate, di cui la centrale costituita da un ambiente unico, le laterali da cinque ambienti distinti. La superficie totale è di 690 mq. Nel progetto, questo sarà lo spazio dedicato alle attività associative e ricreative, dove si prevede l'insediamento di laboratori di scrittura, lettura, fotografia, sale di ascolto, progettazione e design con indirizzo di sperimentazione di materiali e di tecniche legate a carta, ceramica e oreficeria, sale per il servizio informagiovani e bookshop, mentre lo spazio centrale verrà destinato a sala eventi, per mostre e conferenze.

Il manufatto B è posto al centro del lotto, è composto da tre ambienti, uno centrale di passaggio e due laterali, per un totale di 175 mq. Sarà lo spazio dedicato all'internet cafè e al punto di ristoro, con degli spazi esterni attrezzabili. Il manufatto C è il corpo d'ingresso, costituito da tre ambienti originari, per un totale di 215 mq, più due superfetazioni addossate ai lati nel tempo, che verranno però demolite. Qui si collocheranno infopoint e mediateca.

Infine, il manufatto D è la stecca che chiude il fronte est, si sviluppa per una superficie di 680 mq ed è quello che sarà ricostruito. Il nuovo blocco sarà composto da due piani: sotto andranno laboratori e botteghe artigiane, servizi igienici, sale di controllo e spazi per accoglienza e amministrazione; sopra saranno realizzate unità abitative disposte in schiera.

Il recupero del complesso
Il recupero del complesso avverrà, come si legge nel progetto, in due direzioni: la prima porterà al restauro della struttura, la seconda all'adattamento dei suoi spazi interni alle specifiche destinazioni d'uso. Prossimo passo verso la realizzazione del progetto sarà un piano-programma che individui correttamente le attività fondamentali, integrative e di servizio che si svolgeranno nell'immobile, insieme all'entità delle difficoltà realizzative e ai relativi costi. L'idea del progetto è quella di sottolineare la forte assialità esistente tra i corpi, un percorso non solo di attraversamento ma soprattutto di fruizione differenziata degli spazi interni e di quelli di sosta, un percorso una volta legato a cicli produttivi primari e ora destinato alla conoscenza e allo scambio in un nuovo ambiente culturale contemporaneo.

Gli obiettivi prefissi nel progetto sono: la conservazione dell'immagine nel contesto edificato e per quanto è rimasto dopo le sostituzioni edilizie eseguite in sua aderenza sui fronti; la conservazione dell'articolazione degli spazi interni; la conservazione degli elementi architettonici residuali, con particolare riferimento alle caratteristiche architettoniche e ai prospetti; la conservazione dei materiali originari e dei "meccanismi" di funzionamento statico originari.

Le tempistiche dei lavori
Accertata la piena disponibilità dei locali da parte del Comune, si attende ora il finanziamento dell'opera, che in un primo momento coprirà solo il recupero degli spazi, con relativa messa in sicurezza, e la realizzazione di un percorso di fruizione protetto e filtrato, per mezzo di idonee quinte, rispetto alle aree degradate ai limiti. Il cronogrogramma dei lavori, forse troppo ottimista, prevede 585 giorni per la realizzazione di tutta la fase progettuale, dalla progettazione definitiva al collaudo, dedicando solo 30 giorni all'esecuzione dei lavori. Presto o tardi, verrebbe da dire, l'importante è che si faccia.
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