Vita di città
Il "cuore grande" di un tranese...a Dubai
La storia di Nicolas Palumbo, dopo l'incendio della Torch Tower ospita una famiglia senza alloggio
Trani - lunedì 23 febbraio 2015
8.00
In un mondo unicamente regolato dall'odio, dal disprezzo nei confronti del diverso e dall'egoismo c'è chi ancora, nonostante tutto, dona il proprio tempo e le proprie energie per aiutare e sostenere l'altro. L'altruismo, per molti, non è ancora passato di moda. È nei piccoli gesti, nella quotidianità, nel donare pochi spiccioli fuori dal supermercato a chi è in difficoltà, nel mantenere il portone aperto al vicino carico di buste, nel salvare vite umane.
La storia di oggi è il racconto di un grande gesto di umanità. È la storia di Nicolas Palumbo. Tranese, ha lasciato ormai da due anni la sua città e i suoi affetti e si è trasferito con sua moglie a Dubai, alla ricerca di un'opportunità, diversa, di un lavoro. Certo, non poteva immaginare che avrebbe visto con i proprio occhi l'inferno. Sabato 21 febbraio, un vasto incendio è scoppiato nella Torch Tower di Dubai Marina, uno dei grattacieli residenziali più alti del mondo, alto 361 metri e con 79 piani.
Nicolas e sua moglie vivono nella Marina Heights Tower, accanto alla Torch, e quella notte sono stati svegliati dagli allarmi, dalle fiamme e dalle urla delle persone in fuga. «Sembrava di rivedere il film "Inferno di cristallo" - ci ha raccontato Nicolas -. Sono state evacuate, in 10 minuti, più di 1200 persone. Erano le 2.00 di notte e siamo rientrati nella nostra Tower alle 6 di mattina, ci hanno fatto evacuare solo in via cautelativa, l'incendio da noi non è divampato, ma il forte vento faceva arrivare qualche fiammata».
«Da buon meridionale - ci ha detto ironicamente - ho accolto una famiglia di Bergamo che era stata costretta a lasciare l'edificio in fiamme e che non sapeva più dove andare. Oggi torneranno nel loro appartamento al trentesimo piano, ma i piani dal cinquanta in su non sono più agibili. La comunità di italiani che vive a Dubai è stata l'unica che si è attivata per aiutare chi ha perso l'alloggio». Nicolas e sua moglie si stanno occupando delle persone che hanno conosciuto il terrore e il panico e che hanno perso una casa. Un grande, grande motivo di orgoglio per noi tranesi.
La storia di oggi è il racconto di un grande gesto di umanità. È la storia di Nicolas Palumbo. Tranese, ha lasciato ormai da due anni la sua città e i suoi affetti e si è trasferito con sua moglie a Dubai, alla ricerca di un'opportunità, diversa, di un lavoro. Certo, non poteva immaginare che avrebbe visto con i proprio occhi l'inferno. Sabato 21 febbraio, un vasto incendio è scoppiato nella Torch Tower di Dubai Marina, uno dei grattacieli residenziali più alti del mondo, alto 361 metri e con 79 piani.
Nicolas e sua moglie vivono nella Marina Heights Tower, accanto alla Torch, e quella notte sono stati svegliati dagli allarmi, dalle fiamme e dalle urla delle persone in fuga. «Sembrava di rivedere il film "Inferno di cristallo" - ci ha raccontato Nicolas -. Sono state evacuate, in 10 minuti, più di 1200 persone. Erano le 2.00 di notte e siamo rientrati nella nostra Tower alle 6 di mattina, ci hanno fatto evacuare solo in via cautelativa, l'incendio da noi non è divampato, ma il forte vento faceva arrivare qualche fiammata».
«Da buon meridionale - ci ha detto ironicamente - ho accolto una famiglia di Bergamo che era stata costretta a lasciare l'edificio in fiamme e che non sapeva più dove andare. Oggi torneranno nel loro appartamento al trentesimo piano, ma i piani dal cinquanta in su non sono più agibili. La comunità di italiani che vive a Dubai è stata l'unica che si è attivata per aiutare chi ha perso l'alloggio». Nicolas e sua moglie si stanno occupando delle persone che hanno conosciuto il terrore e il panico e che hanno perso una casa. Un grande, grande motivo di orgoglio per noi tranesi.