Politica

«Il Gal, carrozzone politico gestito con soldi pubblici»

Dino Marinaro sulla società consortile recentemente costituita

«In un contesto mondiale in cui l'economia attraversa un profondissimo periodo di crisi, stranamente viene auspicato da molte parti che è dall'agricoltura che possa venire un impulso a dare una svolta di fondo alle condizioni in cui siamo. L'agricoltura ha sempre rappresentato un importante comparto economico nazionale ed in simile situazione la Regione Puglia è posta allo stremo delle sue forze poiché è notoria la vocazione per l'agricoltura nelle nostre terre, calde, arse dal sole e dalla carenza di acqua, tuttavia nessun sostegno efficace, nessun provvedimento serio è stato mai intrapreso nel nome di un vero rilancio del settore agricolo. I produttori agricoli non riescono più a mantenere elevato il proprio ruolo a causa del sempre più divaricante divario fra il prezzo alla fonte e il prezzo al consumo che consente ad una lunga serie di passamani di percepire utili maggiori di quelli di chi ha lavorato duramente, ha investito i propri capitali per raccogliere quasi niente. A causa del dominio in economia di produttività irreali di tante forme economiche poco chiare e di dubbia efficacia la nostra vita sociale economica è stata meno creativa, incerta e confusionaria e così un intero Paese è rimasto bloccato e lasciato ai suoi endemici problemi.

D'altra parte abbiamo sempre indicato i giovani come risorsa del futuro per il benessere dell'Italia (e del Sud in particolare). Lo sviluppo locale in campo agricolo richiederebbe che al centro dei dibattiti seri su tali argomenti vi siano nuove iniziative, proposte valide che tendano ad una effettiva crescita socio-economica in un'area, quale quella di Trani e Bisceglie presa ultimamente in esame da un progetto di azione locale che però a nostro giudizio è stata artatamente intesa come un freno al costante e progressivo depauperamento delle risorse territoriali. Nessun accenno specifico abbiamo riscontrato in tematiche quali credito ed intermediari finanziari ad una vera politica meridionalista, al mercato del lavoro.

L'esperienza del Gal Pontelama intende attivare iniziative comunitarie denominate Leader II, ed è preso a modello di sviluppo del vasto territorio agricolo che in esso è coinvolto, ma come abbiamo avuto modo di dire in Consiglio comunale ed è stato poi ripreso da altre parti, esso ha tutta la fisionomia di un carrozzone politico che potrebbe non aver alcun senso in termini agricoli prediligendo il recupero e lo sviluppo rurale dell'area coinvolta, tuttavia esiste un altro progetto di sviluppo denominato "Terra ai giovani" altra misura in grado di rilanciare l'economia del Sud che valorizza realmente i prodotti agricoli che tutto il mondo ci invidia (olio, vino,mozzarella ecc). Il progetto prevede che l'Agenzia del Demanio ceda in affitto i terreni ed i beni agricoli di proprietà statale a persone sotto i 40 anni che portatori di un nuovo progetto di fondazione di una nuova azienda agricola, in breve i giovani imprenditori avranno ben presto la salvaguardia dell'identità produttiva territoriale. È una proposta che l'amministrazione comunale non deve lasciar cadere inoperosa su cui deve attivare i propri uffici e quelle minime competenze in suo possesso in favore dello sviluppo del lavoro nel nostro territorio.

In questo momento in cui i consumatori spendono meno o comprano quanto di più economico possibile (e non fa niente che poi si acquistano prodotti di mercati esteri dalle lavorazioni e dalle qualità incerte e scadenti) potrebbe essere utile invece sapere che ciò che si compra è di produzione italiana ed aiuta lo sviluppo locale. Se facciamo mente locale alla situazione del mondo dell'agricoltura oggi troviamo una frammentazione dell'offerta, inadeguate strutture logistiche (per esempio viene subito da chiedersi nella zona fra Trani e Bisceglie, come mai tra tanti contadini, agricoltori dal più piccolo al più attrezzato non si sia mai costituita una società che provvedesse al surgelo dei prodotti della terra perché fossero posti sul mercato a competere con quelli delle grandi compagnie?).

Noi vogliamo ritenere che ciò sia dovuto al fatto che manchino competenze, attrezzature, organizzazioni e modalità per poter accedere a veri e propri finanziamenti. Ecco, partendo da un piccolo esempio simile, noi abbiamo ritenuto che lo Statuto della società consortile che si va a costituire presenta una forte dissonanza tra quanto prescritto dall'articolo 4 (La società non ha scopi di lucro) e quanto riportato all'articolo 18 laddove si dice che "ai componenti dell'organo amministrativi spetta il rimborso delle spese e che i soci assegnano – per ogni esercizio sociale o per l'intera durata della carica - di un compenso ai componenti di tale organo amministrativo e/o un'eventuale gettone di presenza nonché l'attribuzione di una indennità di cessazione di carica (una liquidazione!?)". Basta questo per etichettare questo ennesimo carrozzone politico gestito con soldi pubblici. Anzi vengono giustificati come distribuzione indiretta di utili (articolo 29).

Non condividiamo che si debbano far svolgere le proprie assemblee con interventi dislocati nei luoghi più disparati, video collegandosi; il Presidente se ne va a Venezia e noi lo video colleghiamo così che la sua preziosa missione – con spese rimborsata – non possa essere distolta e l'assemblea possa procedere con il suo prezioso contributo: ma voi ce lo vedete il sindaco di Trani impegnato in una maratona a Vipiteno correre subito ad una conferenza video collegata? L'immediata impressione che questo organismo/statuto ci dà è che si è perso il senso della ragione sociale - ovvero la valorizzazione delle risorse specifiche delle zone rurali - prima ancora di cominciare.

Dobbiamo augurarci che si cerchi un reale sostegno a strategie pilota di sviluppo rurale oppure valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, di potenziamento dell'ambiente economico rurale. Stiamo forse parlando di agriturismi e solo di quelli?».

Leonardo Marinaro
Consigliere Comunale DCA/PDL

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