Vita di città
Il gruppo su Facebook della Chiarello è stato cancellato
La colpa sarebbe di un amministratore hacker. Di centrodestra?
Trani - sabato 30 gennaio 2010
«Sesso in auto: fallo con amore». L'eco del gruppo creato su Facebook dall'assessore Pina Chiarello ha valicato i confini regionali. Del caso se n'è occupata tutta la stampa italiana: tv, radio e giornali. Tutti (ma proprio tutti) hanno ripreso la notizia, lanciata sulla rete da Traniweb. Il gruppo è passato, nel giro di pochi giorni, da 80 a 2500 contatti, mentre l'assessore Chiarello si destreggiava fra un'intervista a Studio Aperto ed una menzione speciale nella trasmissione Caterpillar di Radio 2 o nei programmi di Radio24. Un clamore spropositato, un'attenzione mostruosa, un caso di notiziabilità destinato a fare scuola, all'ombra del blitz realizzato dai vigili urbani sul ponte dell'amore, passato quasi in secondo piano.
Adesso un nuovo colpo di scena. Il gruppo «Sesso in auto: fallo con amore» non c'è più. Svanito nel nulla. Censura? La prima a lamentarsene è stata proprio la Chiarello, sempre su Facebook ma stavolta sulla sua bacheca personale: «Bella prova di democrazia!» ha tuonato l'assessore, oscurata a tradimento. Chi di blitz ferisce di blitz perisce. A causare la cancellazione del gruppo pare sia stato un amministratore, accettato con troppa facilità nel gruppo e solerte nell'eliminare ogni traccia del gruppo, iscritti compresi. Un hacker, dunque, magari vicino al centrodestra. Molti a Palazzo pare non abbiano gradito tutta questa storia. E se la serpe fosse in seno alla maggioranza?
Adesso un nuovo colpo di scena. Il gruppo «Sesso in auto: fallo con amore» non c'è più. Svanito nel nulla. Censura? La prima a lamentarsene è stata proprio la Chiarello, sempre su Facebook ma stavolta sulla sua bacheca personale: «Bella prova di democrazia!» ha tuonato l'assessore, oscurata a tradimento. Chi di blitz ferisce di blitz perisce. A causare la cancellazione del gruppo pare sia stato un amministratore, accettato con troppa facilità nel gruppo e solerte nell'eliminare ogni traccia del gruppo, iscritti compresi. Un hacker, dunque, magari vicino al centrodestra. Molti a Palazzo pare non abbiano gradito tutta questa storia. E se la serpe fosse in seno alla maggioranza?