Speciale
Il Joker e la teoria del doppio legame
Una nuova pagina della rubrica "Cinema e Scienza"
Trani - venerdì 10 aprile 2020
13.44
La teoria del doppio legame è una teoria relativa alle relazioni umane in generale e, specificatamente, alla comunicazione: una comunicazione particolarmente efficace, in grado di determinare effetti profondi fra le persone. Tale comunicazione inoltre, assume una connotazione paradossale, ne sono un esempio asserzioni quali "sii spontaneo" oppure "sii indipendente" oppure il messaggio "non leggere questo segnale" veicolato dalla scritta posta su un cartello, sono di fatto doppi legami: comunicano qualcosa non solo paradossalmente, ma la comunicano in modo da trasformare in maniera del tutto significativa il comportamento del ricevitore di questi segnali, di questa comunicazione, tanto da agire nel profondo della sua psicologia.
Il rigetto o l'accettazione camuffata di tali messaggi provoca di fatto danni all'interno dei confini psichici e dei processi di integrazione fra "l'emisfero destro e l'emisfero sinistro"; oppure, se non produce danni in termini neurofisiologici, provoca situazioni alle quali l'individuo o la persona non può non rispondere, e cercherà di formulare una risposta che possa esprimersi verso l'esterno o che abbia la sua efficacia all'interno della struttura psichica e emotiva.
Fatta questa premessa, ricordiamo per esempio nel film Joker una simile comunicazione. Il protagonista infatti ha problemi di salute mentale, e da bambino (così come raccontato nel film) era stato vittima di trascuratezza fisica ed emotiva da parte di sua madre non biologica, la quale paradossalmente chiamava il piccolo "Happy". Joker quindi ha sempre vissuto in un mondo non veritiero, allucinato ed illusorio, e per questo, davanti alla confusione caotica della sofferenza che prova, ma che non riconosce, ride dolorosamente.
A cura di Teresa Moccia
Il rigetto o l'accettazione camuffata di tali messaggi provoca di fatto danni all'interno dei confini psichici e dei processi di integrazione fra "l'emisfero destro e l'emisfero sinistro"; oppure, se non produce danni in termini neurofisiologici, provoca situazioni alle quali l'individuo o la persona non può non rispondere, e cercherà di formulare una risposta che possa esprimersi verso l'esterno o che abbia la sua efficacia all'interno della struttura psichica e emotiva.
Fatta questa premessa, ricordiamo per esempio nel film Joker una simile comunicazione. Il protagonista infatti ha problemi di salute mentale, e da bambino (così come raccontato nel film) era stato vittima di trascuratezza fisica ed emotiva da parte di sua madre non biologica, la quale paradossalmente chiamava il piccolo "Happy". Joker quindi ha sempre vissuto in un mondo non veritiero, allucinato ed illusorio, e per questo, davanti alla confusione caotica della sofferenza che prova, ma che non riconosce, ride dolorosamente.
A cura di Teresa Moccia