Turismo

Il porto... costellato di porcherie ed orrori

Continua la battaglia di Visibelli sul tema porto

Il Sen. Roberto Visibelli interviene sul porto di Trani:

«Come cittadino Tranese, come civico amministratore e, per ultimo ma non ultimo, in quanto figlio di un marinaio (Capitano del Genio Navale, Ing. Giulio Visibelli, Accademia Navale corso M.O. Giobbe) ho ricevuto dal sempre cortese ed attento Capitano di Fregata Luigi Leotta, Comandante della Capitaneria di Porto di Molfetta, un puntuale riscontro alla mia segnalazione afferente la bruttura posta sotto il Fortino di S. Antuono ed adibita a struttura cantieristica. Ebbene il Comandante Leotta con nota datata 11 c.m comunica che dopo aver ricevuto la mia segnalazione ha posto in essere attività di P.G. tesa all'analisi delle problematiche descritte ed alle eventuali fattispecie di reato sottese, riscontrando pertanto degli abusi. Per la qual cosa ha interessato della vicenda la Procura della Repubblica di Trani e l'Ufficio Tecnico Comunale ed ha, conseguenzialmente, emesso ingiunzione di sgombero per il ripristino dello stato dei luoghi.
Grazie! Un sentito grazie perché è il primo (e sinora, purtroppo, unico) conforto che ricevo in questa solitaria battaglia in difesa del Porto e del Centro storico di Trani! Trani, Mare, Marina! Da sempre insieme!!! Mi auguro che anche gli altri (uffici Comunali e non) a cui ho indirizzato le note, apprezzate da tanti cittadini, mostrino pari sensibilità e solerzia! Ritornando ai problemi esistenti nella zona portuale, effettuo altre evidenziazioni di situazioni che stranamente non sono rilevate da altri!. Orbene, nonostante la sua conformazione paesaggistica suggestiva, il nostro incantevole Porto è diventato terreno di conquista di deplorevoli quanto irritanti abusivismi, un campionario di brutture la cui compatibilità estetica con il suo decoro architettonico è palesemente stridente, ed è costellato di porcherie ed orrori che ne intaccano l'armoniosa bellezza artistica e paesaggistica, oltre ad essere nocumento per lo sviluppo economico, commerciale e turistico dello stesso.
Ma non è finita qui. Infatti, incredibile ma vero, il Porto di Trani, centro d'attrazione per numerosi forestieri, punto di ritrovo giovanile, presenza di molteplici esercizi commerciali, centro di frequentazione per famiglie, amici, lavoratori, ecc.., è sprovvisto di servizi igienici pubblici che invero esistono per chi arriva in bus (v. via Alvarez) e in zona Cattedrale anche se stranamente, ma non tanto, è scomparsa qualsivoglia segnalazione che pur prima esisteva!. Tale deprecabile mancanza in zona Porto, si ripercuote, ovviamente, non solo a carico di coloro che frequentano, in vario modo tale zona, costretti o a resistere agli stimoli fisiologici, o ad appartarsi per potersi "liberare", ma anche nei confronti dei titolari degli esercizi commerciali, trasformati spesso in veri e propri custodi di latrine pubbliche, con conseguenti ed immancabili ripercussioni negative sull'attività commerciale espletata, atteso che tale via vai di gente da un locale adibito a ristorazione o a bar, non può certo invogliare un potenziale cliente, e se si pensa che in questo periodo il Porto è preso d'assalto dalle gite scolastiche, ben si comprende quale possa essere l'odissea di questi locali che, spesso, all'ora di pranzo, preferiscono restare chiusi pur di non fungere esclusivamente da cesso.
Credo, pertanto sia necessario ripristinare il bagno posto nel Fondaco dei Longobardi e che è stato "stranamente" privatizzato, nonostante le mie proteste fatte in Consiglio Comunale! Continuando, vorrei porre all'attenzione delle competenti Autorità che la banchina " La Conca ", non solo versa in condizioni di squallido e preoccupante degrado, ma le piogge la trasformano in un acquitrino indecoroso e deplorevole. Le pozzanghere, infatti, non sono solo una bruttura in termini estetici, ma rendono complicato il cammino sul molo in parola, oltre ad essere delle vere e proprie insidie, poiché rendono più precario l'equilibrio. Chiedo pertanto che gli Uffici comunali chiedano al Genio Civile-Opere Marittime di Bari, di conoscere se il servizio di pulizia nel Porto di Trani sia stato appaltato, con quali modalità ed a quale ditta, richiedendo altresì copia degli atti, anche al fine di poter promuovere un contatto con la nostra AMIU, che potrebbe svolgere più proficuamente il suddetto servizio.
Mi domando e domando: possibile che non ci si renda conto che il Porto è diventato una discarica a cielo aperto? Riscontro una indifferenza ed una superficialità aberrante ( per usare un eufemismo!). Per incidens, avendo notato che è stato tolto il gabbiotto per la raccolta dell'olio esausto che era stato posizionato quasi accanto al Locamare, mi chiedo come ci si regoli al presente! Orbene, i numerosi pescatori ( di cui, inoltre, parlerò più avanti) oggi sono costretti a compiere le loro operazioni (compresa la vendita) in un ambiente carico di sudiciume, immondizia e porcherie. I clienti dei vari locali siti nel Porto sono costretti a consumare i pasti immersi nello sgradevole odore che emanano i rifiuti abbandonati. Ma come è possibile? Non si può non rendersi conto che nei confronti del Porto vi è un disinteressamento allarmante e il suo protrarsi inciderà negativamente sulla Città, che fa del Porto il suo cuore pulsante. Ma non è finita qui.
L'occasione mi è propizia per far emergere le contraddizioni di un fenomeno che da anni angustia la nostra Città: la vendita di prodotti ittici lungo la banchina Santa Teresa. Premesso che non credo che gli addetti ai lavori siano entusiasti di vendere lungo tale banchina, e che il persistere di tale fenomeno (nonostante ordinanze e manifesti vari!) sia, secondo me, dovuto alla mancanza di un mercato ittico (in proposito sarei curioso di conoscere che fine abbia fatto quello presentatoci con urgenza in C.C. dall'ex assessore ai LL.PP.). Ritengo, inoltre, che lo spostamento dei venditori presso la banchina S. Lucia sarà un risultato impossibile da raggiungere e che i miseri successi ottenuti siano il risultato di atti di costrizione che soddisfano a breve termine, ma sono inefficaci nel lungo periodo, e che soprattutto sono affiancati da inadempienze ed insuccessi da parte di coloro che avrebbero dovuto attrezzare tale zona per renderla confacente alle leggi sanitarie attualmente in vigore. Mi spiego: non si possono costringere tutti i venditori di pesce (ovviamente quelli autorizzati), a spostarsi in una zona, non solo dalla superficie limitata, ma anche e soprattutto, priva di attrezzature di vendita corrispondenti alle normative igienico sanitarie, di serbatoi per la raccolta delle acque reflue, di contenitori per raccogliere i rifiuti, e di quant'altro possa agevolare la vendita in condizioni igienico sanitarie ottimali. Il problema è nel metodo. E' sicuramente usare solo la forza non è quello migliore, visti anche i risultati!
Premesso quanto sopra, ed atteso che i lavori di sistemazione della banchina S. Lucia nonchè la spesa per acquistare gli ombrelloni e le varie attrezzature (peraltro insufficienti) per arredare la struttura, si sono rivelati, un vero e proprio sperpero di danaro pubblico, credo sia opportuno, innanzitutto, ritoccare la zona con interventi mirati al fine di adeguarla alle norme igienico sanitarie, perché solo in tal modo si potrà ottenere l'osservanza spontanea delle norme, o, in alternativa, la pretese di osservarla. Continuando così si creano problemi ai cittadini e ai pescatori, e si costringono le varie Forze dell'Ordine e coloro che passano per andare al Tribunale a…. rallentare per il caos esistente sulla banchina!»

Dott. Roberto VisibelliConsigliere Comunale di Forza Trani
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