Politica
Il porto di Trani "tra missioni vigorose e allegre società"
Intervento di Antonio Battista del PSDI
Trani - sabato 25 febbraio 2006
L' amministrazione cittadina con a capo il Sindaco Tarantini procede come un rullo compressore su tutti i fronti in attuazione della "missione vigorosa", punto di forza del programma di centro-destra nell'ultima campagna elettorale comunale. Proprio come l'inarrestabile macchina demolitrice, infatti, la maggioranza di centro-destra e non solo, approva un ingente numero di provvedimenti ma, continuando nella similitudine, non riesce a distinguere le varie situazioni.
Ricordiamo, infatti, le scelte azzardate, le decisioni prese all'ultimo momento, quelle assunte perchè bisognava assumerle...
A scelta tra le suddette categorie si incastona l'ultima chicca: la svendita della darsena con annesso porto cittadino per saldi di fine stagione. Qualcuno in passato ebbe l'intuizione di poter sfruttare il nostro bellissimo porto naturale non solo per l'attracco della flotta peschereccia, ma anche per dare slancio al diportismo ed al turismo nautico dando vita così all'attuale darsena comunale: realtà, questa, che negli anni ha rappresentato un presupposto imprescindibile per la promozione e lo sviluppo dell'intero settore turistico locale.
Ad oggi, dice il segretario del PSDI di Trani Antonino Battista, dopo varie ipotesi di cambio ai vertici della darsena, tra cui la gestione AMET svanita nel nulla, veniamo a sapere che l'amministrazione comunale ha siglato un patto con Italia Navigando, società di Sviluppo Italia (quelli del prestito d'onore), per la rivisitazione globale del nostro porto. Senza entrare nel contenuto tecnico dei progetti, che tutto sommato appaiono validi nell'ottica dell'innovazione e dell'efficienza, ciò che desta non pochi timori è l'aver appreso dalle parole dell' assessore regionale al turismo, Massimo Ostillio, che la suddetta Italia Navigando dal 1994 ad oggi avrebbe dovuto realizzare o ammodernare in Puglia ben 23 porti grazie ad uno stanziamento di circa 40 milioni di euro, già erogati, ed un altro di 48 milioni da erogare. Dice l'assessore: "Il risultato sarebbe stato sconcertante, dei 23 porti preventivati, infatti, solo 5 sarebbero partiti; le società miste costituite tra Italia Navigando e comuni avrebbero una gestione "allegra" dei fondi e non sarebbero in grado di rendicontare le spese e assicurare l'agibilità di quanto realizzato.
A fronte di tutto ciò ed in considerazione del fatto che la Regione Puglia ha costituito una società regionale specifica per la gestione dei porti turistici, invitiamo caldamente il Sindaco Tarantini a revocare il "contratto" con Italia Navigando e a valutare con più calma e serenità la scelta dei partners, soprattutto alla luce della trasparenza gestionale a dell' affidabilità aziendale. Quando si tratta di grandi opere, come in questo caso, insomma chiediamo all'amministrazione di fermare il rullo compressore prima che questo distrugga o leda irrimediabilmente il nostro patrimonio".Antonino Battista
Segretario politico Psdi Trani
Ricordiamo, infatti, le scelte azzardate, le decisioni prese all'ultimo momento, quelle assunte perchè bisognava assumerle...
A scelta tra le suddette categorie si incastona l'ultima chicca: la svendita della darsena con annesso porto cittadino per saldi di fine stagione. Qualcuno in passato ebbe l'intuizione di poter sfruttare il nostro bellissimo porto naturale non solo per l'attracco della flotta peschereccia, ma anche per dare slancio al diportismo ed al turismo nautico dando vita così all'attuale darsena comunale: realtà, questa, che negli anni ha rappresentato un presupposto imprescindibile per la promozione e lo sviluppo dell'intero settore turistico locale.
Ad oggi, dice il segretario del PSDI di Trani Antonino Battista, dopo varie ipotesi di cambio ai vertici della darsena, tra cui la gestione AMET svanita nel nulla, veniamo a sapere che l'amministrazione comunale ha siglato un patto con Italia Navigando, società di Sviluppo Italia (quelli del prestito d'onore), per la rivisitazione globale del nostro porto. Senza entrare nel contenuto tecnico dei progetti, che tutto sommato appaiono validi nell'ottica dell'innovazione e dell'efficienza, ciò che desta non pochi timori è l'aver appreso dalle parole dell' assessore regionale al turismo, Massimo Ostillio, che la suddetta Italia Navigando dal 1994 ad oggi avrebbe dovuto realizzare o ammodernare in Puglia ben 23 porti grazie ad uno stanziamento di circa 40 milioni di euro, già erogati, ed un altro di 48 milioni da erogare. Dice l'assessore: "Il risultato sarebbe stato sconcertante, dei 23 porti preventivati, infatti, solo 5 sarebbero partiti; le società miste costituite tra Italia Navigando e comuni avrebbero una gestione "allegra" dei fondi e non sarebbero in grado di rendicontare le spese e assicurare l'agibilità di quanto realizzato.
A fronte di tutto ciò ed in considerazione del fatto che la Regione Puglia ha costituito una società regionale specifica per la gestione dei porti turistici, invitiamo caldamente il Sindaco Tarantini a revocare il "contratto" con Italia Navigando e a valutare con più calma e serenità la scelta dei partners, soprattutto alla luce della trasparenza gestionale a dell' affidabilità aziendale. Quando si tratta di grandi opere, come in questo caso, insomma chiediamo all'amministrazione di fermare il rullo compressore prima che questo distrugga o leda irrimediabilmente il nostro patrimonio".Antonino Battista
Segretario politico Psdi Trani