Enti locali
«Il provvedimento sull’Ici non è ad personam»
Nuova offensiva dell’assessore Pappolla al capogruppo della Dc. «Triminì faccia i nomi dei beneficiari»
Trani - martedì 8 marzo 2011
Come preannunciato, l'assessore de La Puglia prima di tutto, Nicola Pappolla, dedica una seconda risposta al capogruppo della Democrazia cristiana, Domenico Triminì. «E' necessario rispondere alle chiacchiere ed alle sterili illazioni di Triminì, che mi sorprendono e mi preoccupano, eclusivamente per il notevole ritardo con cui si sono manifestate. Ad ogni buon conto invito e diffido Triminì a fare i nomi dei potenziali beneficiari della sospensione Ici. Grazie alla mia buona sorte, penso di poter escludere parenti ed affini. Parlo di fortuna perché, se quando si toccano i tributi comunali, diventa difficile se non impossibile trovare un assessore scevro di parenti, affini, amici e conoscenti non coinvolti dai tributi stessi».
«Alla stregua del piano urbanistico generale – scrive Pappolla - il provvedimento approvato dalla giunta sull'Ici riveste i caratteri generali dell'interesse collettivo. Non è un deliberato ad personam. Quando si passa poi ai provvedimenti specifici di annullamento o rettifica, a quel punto, questi, diventano gestionali, di competenza dirigenziale. Mi sembra inoltre esagerato parlare di beneficiari. Di che cosa? Di aver postergato di un paio di mesi l'eventuale pagamento di poche decine di euro? Questa volta devo ringraziare il Signore, se non ho parenti ridotti così male. Per quanto riguarda gli amici, Triminì mi scusi ma sto ancora scorrendo la lista».
Il capogruppo della Dc nella sua nota tira in ballo nuovamente la questione della San Giorgio e di Tributi Italia. Pappolla risponde: «Io non ho parenti e cognati di Barletta che hanno sottoscritto un contratto di collaborazione a progetto con la San Giorgio presso il Comune di Terlizzi. Ho solo contribuito con la dirigente pro-tempore dell'epoca a chiudere tutti i rubinetti e tutti i rapporti con Tributi Italia. Era la fine di ottobre del 2009, ancor prima che la società fosse definitivamente cancellata dall'albo nazionale e dichiarata fallita».
Pappolla si dichiara «sorpreso per una polemica alimentata su un provvedimento, alla fine, di nessuna valenza ai fini economici». «Mi sarei aspettato – prosegue - degli attacchi su cose sostanziali: la tardiva comunicazione ai fini Ici al prefetto di Bari degli opifici industriali (categoria D), i mancati accertamenti sulle aree fabbricabili per l'anno 2005. Mi fermo qui anche perché questi temi formeranno oggetto della mia relazione al rendiconto consuntivo dell'anno 2010».
«Unitamente alla pochezza delle argomentazioni addotte – conclude l'assessore - Triminì non poteva trovare pretesto peggiore per attaccare la mia persona, la mia famiglia e il mio gruppo politico».
«Alla stregua del piano urbanistico generale – scrive Pappolla - il provvedimento approvato dalla giunta sull'Ici riveste i caratteri generali dell'interesse collettivo. Non è un deliberato ad personam. Quando si passa poi ai provvedimenti specifici di annullamento o rettifica, a quel punto, questi, diventano gestionali, di competenza dirigenziale. Mi sembra inoltre esagerato parlare di beneficiari. Di che cosa? Di aver postergato di un paio di mesi l'eventuale pagamento di poche decine di euro? Questa volta devo ringraziare il Signore, se non ho parenti ridotti così male. Per quanto riguarda gli amici, Triminì mi scusi ma sto ancora scorrendo la lista».
Il capogruppo della Dc nella sua nota tira in ballo nuovamente la questione della San Giorgio e di Tributi Italia. Pappolla risponde: «Io non ho parenti e cognati di Barletta che hanno sottoscritto un contratto di collaborazione a progetto con la San Giorgio presso il Comune di Terlizzi. Ho solo contribuito con la dirigente pro-tempore dell'epoca a chiudere tutti i rubinetti e tutti i rapporti con Tributi Italia. Era la fine di ottobre del 2009, ancor prima che la società fosse definitivamente cancellata dall'albo nazionale e dichiarata fallita».
Pappolla si dichiara «sorpreso per una polemica alimentata su un provvedimento, alla fine, di nessuna valenza ai fini economici». «Mi sarei aspettato – prosegue - degli attacchi su cose sostanziali: la tardiva comunicazione ai fini Ici al prefetto di Bari degli opifici industriali (categoria D), i mancati accertamenti sulle aree fabbricabili per l'anno 2005. Mi fermo qui anche perché questi temi formeranno oggetto della mia relazione al rendiconto consuntivo dell'anno 2010».
«Unitamente alla pochezza delle argomentazioni addotte – conclude l'assessore - Triminì non poteva trovare pretesto peggiore per attaccare la mia persona, la mia famiglia e il mio gruppo politico».