Vita di città
Il quartiere Stadio alla ricerca della scuola che non c'è
Il comitato scrive al sindaco per la realizzazione di un istituto scolastico in zona
Trani - venerdì 4 dicembre 2015
3.15
«Il rudere-asilo di via Di Vittorio giace da oltre 37 anni nella quasi totale indifferenza delle tantissime amministrazioni comunali susseguitesi alla guida della città di Trani, incuranti persino dei rischi elevatissimi che il mancato abbattimento di esso comporta per la pubblica incolumità». Così il presidente del comitato del quartiere Stadio "Alberolongo", Attilio Carbonara, si rivolge al sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, per denunciare, ancora una volta, le problematiche della zona.
«Pochi giorni fa il primo cittadino - spiega Carbonara - ha dichiarato in un'intervista che non sarà più possibile procedere alla realizzazione di una scuola nell'area sulla quale oggi insiste il rudere, in quanto non più rispondente ai canoni previsti dall'attuale normativa in materia di edificazione di nuovi istituti scolastici. Tale comunicazione, nella sua freddezza, suona esattamente come una frase di congedo. No, sindaco Bottaro, non ci siamo proprio! Ci saremmo aspettati ben altro da lei e dalla sua amministrazione».
«Non ci basta sapere - prosegue - che nell'area di via Di Vittorio non potrà sorgere un asilo; serve una seria programmazione che parta dall'individuazione di un'altra area del quartiere idonea ad ospitare una scuola, passando, se necessario, attraverso il recepimento dei finanziamenti necessari alla realizzazione della stessa. Non ci sembra che la sua amministrazione stia lavorando in questa direzione. Al contrario, lo schema del programma triennale dei lavori pubblici 2016/2018 non contempla la realizzazione di un istituto scolastico nel quartiere Stadio».
Il comitato sottolinea, inoltre, come il quartiere Stadio, con oltre 10.000 persone, sia l'unico della città ancora privo di scuole e di seggio elettorale. «Tale aspetto - commenta Attilio Carbonara - è stato letteralmente ignorato da tutto il Consiglio comunale che, riunitosi il 26 novembre per votare il piano comunale per il diritto allo studio, ha trattato l'argomento della cosiddetta "scuola a chilometro zero", ovvero il tentativo di far frequentare agli alunni scuole molto vicine alla propria abitazione. Incredibile ma vero: nessuno dei presenti si è ricordato del quartiere Stadio, evidenziandone la mancanza di scuole. Complimenti a tutti».
«Chiediamo al sindaco - conclude - di dare risposte concrete sull'argomento, dimostrando reale impegno per la risoluzione della questione e discontinuità rispetto alle precedenti amministrazioni».
«Pochi giorni fa il primo cittadino - spiega Carbonara - ha dichiarato in un'intervista che non sarà più possibile procedere alla realizzazione di una scuola nell'area sulla quale oggi insiste il rudere, in quanto non più rispondente ai canoni previsti dall'attuale normativa in materia di edificazione di nuovi istituti scolastici. Tale comunicazione, nella sua freddezza, suona esattamente come una frase di congedo. No, sindaco Bottaro, non ci siamo proprio! Ci saremmo aspettati ben altro da lei e dalla sua amministrazione».
«Non ci basta sapere - prosegue - che nell'area di via Di Vittorio non potrà sorgere un asilo; serve una seria programmazione che parta dall'individuazione di un'altra area del quartiere idonea ad ospitare una scuola, passando, se necessario, attraverso il recepimento dei finanziamenti necessari alla realizzazione della stessa. Non ci sembra che la sua amministrazione stia lavorando in questa direzione. Al contrario, lo schema del programma triennale dei lavori pubblici 2016/2018 non contempla la realizzazione di un istituto scolastico nel quartiere Stadio».
Il comitato sottolinea, inoltre, come il quartiere Stadio, con oltre 10.000 persone, sia l'unico della città ancora privo di scuole e di seggio elettorale. «Tale aspetto - commenta Attilio Carbonara - è stato letteralmente ignorato da tutto il Consiglio comunale che, riunitosi il 26 novembre per votare il piano comunale per il diritto allo studio, ha trattato l'argomento della cosiddetta "scuola a chilometro zero", ovvero il tentativo di far frequentare agli alunni scuole molto vicine alla propria abitazione. Incredibile ma vero: nessuno dei presenti si è ricordato del quartiere Stadio, evidenziandone la mancanza di scuole. Complimenti a tutti».
«Chiediamo al sindaco - conclude - di dare risposte concrete sull'argomento, dimostrando reale impegno per la risoluzione della questione e discontinuità rispetto alle precedenti amministrazioni».